Housing Sociale di Sant’Agnello, processo alle battute finali: il 5 febbraio parlerà Antonio Elefante
Housing Sociale di Sant’Agnello, processo alle battute finali: il 5 febbraio parlerà Antonio Elefante Continua il processo per lottizzazione abusiva che riguarda il complesso immobiliare dell’housing sociale di Sant’Agnello, il comune sulla costa di Sorrento al centro delle cronache giudiziarie in Campania per questa vicenda, entra nella sua fase cruciale Al Tribunale di Torre Annunziata procede il processo su presunte irregolarità nella procedura amministrativa, che poi ha portato al rilascio di una serie di permessi a costruire alla società dell’ingegnere Antonio Elefante, principale imputato insieme ad assessori e l’ex sindaco Sagristani. La prossima udienza dovrebbe vedere l’intervento degli imputati, il principale, che ha difeso sempre l’intervento, è l’ingegner Antonio Elefante, che, in quella sede, salvo imprevisti o rinvii, dovrebbe poter dire finalmente la sua.
Al punto in cui è il processo usciranno fuori i politici, cioè il sindaco Piergiorgio Sagristani e la sua ex Giunta, ma rimarranno i tecnici ed il costruttore, i reati a loro ascritti sono o depennati dalla legge o prescritti. A essere contestato è il falso sul rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche. Sul punto sarà cruciale anche l’intervento di Franco Ambrosio ex responsabile dell’ufficio tecnico e riferimento della procedura.
Sarà difficile convincere i giudici, la vicenda processuale è molto intricata, e ci sono vari elementi negativi a tal proposito, troppo tedioso ricostruire la vicenda, la Procura di Torre Annunziata è determinata nella sua convinzione che sia stato commesso un reato , ha apposto i sigilli alle opere ormai già realizzate perchè non si potevano realizzare, è la tesi della Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Andreana Ambrosino), mentre il Comune con delibere di Giunta e Consiglio Comunale ha dato il via libera ad un intervento di edilizia privata con la realizzazione di 53 appartamenti, 67 box e diversi locali commerciali, in cui oggi abitano una quarantina di famiglie, che si sono affidati agli atti di un ente pubblico, il cui eventuale sgombero è tuttora sospeso ed è stato rinviato in caso di condanna alla confisca a fine processo. Se viene accolta la tesi della lottizzazione si riaprirà una lunga e complessa vertenza amministrativa e civilistica. Probabile che sia l’ultima occasione per evitar una probabile confisca, Elefante ed Ambrosio dovrebbero apportare elementi tali da far propendere nel senso della legittimità dell’opera per evitare il peggio.