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Il caso di Massa Lubrense: quando la mensa scolastica diventa un problema. Chi risarcirà le famiglie?

28 gennaio 2025 | 13:55
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Il caso di Massa Lubrense: quando la mensa scolastica diventa un problema. Chi risarcirà le famiglie?

La vicenda di Massa Lubrense, dove alcune mamme hanno denunciato la presenza di vermi nei pasti della mensa scolastica, apre una riflessione profonda e necessaria sullo stato delle mense scolastiche in Italia. A seguito delle segnalazioni, il Comune ha deciso di sospendere temporaneamente il servizio gestito dalla società Prisma, ma resta aperta una questione cruciale: chi risarcirà i genitori e i bambini coinvolti?

E’ una situazione delicata, gli accertamenti e ispezioni, di ASL e NAS, che sono organismi indipendenti, dovevano essere immediati, non solo per accertare la verità, ma anche per documentare il danno subito e chiedere il risarcimento dovuto . Ora sarà difficile che chi dovrà risarcire ammetterà il fatto visto che ammetterlo significherà poi assumersi la responsabilità anche economica della vicenda.

A Massa Lubrense non è la prima volta che arrivano contestazioni, ma il problema mensa è sentito un pò ovunque in Campania e in Italia Non si tratta di un caso isolato. Un recente rapporto dei NAS ha evidenziato che una mensa scolastica su quattro presenta irregolarità. Tra cibo avariato o di scarsa qualità, problemi di conservazione degli alimenti, sporcizia e violazioni delle norme igieniche, emergono gravi mancanze nel garantire un servizio adeguato ai più piccoli.

Oltre alla qualità dei pasti, molte mense non rispettano i diritti dei bambini con intolleranze alimentari, escludendo cibi alternativi e mettendo a rischio la salute degli scolari. Anche quando i pasti sono conformi agli standard, spesso arrivano freddi o mal cucinati, peggiorando ulteriormente la situazione.

Cosa possono fare i genitori in caso di problemi?

In presenza di problematiche legate alla mensa scolastica, i genitori hanno a disposizione diversi strumenti per agire.

1. Presentare un reclamo formale

La prima azione è inviare un modulo di reclamo all’Ufficio Scuola del Comune, segnalando le criticità riscontrate. Sebbene questo reclamo non garantisca automaticamente un risarcimento, obbliga il Comune a prendere in considerazione le segnalazioni e a intervenire nei casi più gravi, coinvolgendo eventualmente ASL o NAS.

2. Commissione Mensa

In molti Comuni è prevista la costituzione di una commissione mensa, formata da rappresentanti dei genitori, dei docenti e dal responsabile del servizio. Questa commissione ha il compito di verificare:

  • Qualità e conformità dei pasti al menù.
  • Regolare fornitura delle diete speciali.
  • Temperatura e presentazione dei pasti.
  • Pulizia dei locali e attrezzature.

Al termine delle ispezioni, la commissione redige relazioni dettagliate, fornendo un quadro completo della situazione. Per i genitori, rivolgersi alla commissione è un modo efficace per sollecitare controlli e miglioramenti.

3. Segnalazione all’ASL

In caso di gravi violazioni igienico-sanitarie, i genitori possono presentare un esposto all’ASL. Questa procederà con le verifiche e, se necessario, segnalerà le irregolarità al Comune o all’autorità giudiziaria.

4. Intervento dei NAS

I Carabinieri del NAS (Nucleo Antisofisticazione e Sanità) possono intervenire su segnalazione per verificare le condizioni del servizio mensa. È una strada importante da percorrere in caso di gravi rischi per la salute dei bambini.

5. Azione legale

Se il problema persiste e i disagi subiti dai bambini sono documentati, i genitori possono valutare un’azione legale per richiedere un risarcimento.

6. Cibo da casa

Come ultima soluzione, laddove il servizio mensa non soddisfi i requisiti minimi, i genitori possono richiedere che i bambini portino il pasto da casa, un’opzione che sta guadagnando consensi in diverse scuole italiane.