La vicenda di Massa Lubrense, dove alcune mamme hanno denunciato la presenza di vermi nei pasti della mensa scolastica, apre una riflessione profonda e necessaria sullo stato delle mense scolastiche in Italia. A seguito delle segnalazioni, il Comune ha deciso di sospendere temporaneamente il servizio gestito dalla società Prisma, ma resta aperta una questione cruciale: chi risarcirà i genitori e i bambini coinvolti?
E’ una situazione delicata, gli accertamenti e ispezioni, di ASL e NAS, che sono organismi indipendenti, dovevano essere immediati, non solo per accertare la verità, ma anche per documentare il danno subito e chiedere il risarcimento dovuto . Ora sarà difficile che chi dovrà risarcire ammetterà il fatto visto che ammetterlo significherà poi assumersi la responsabilità anche economica della vicenda.
A Massa Lubrense non è la prima volta che arrivano contestazioni, ma il problema mensa è sentito un pò ovunque in Campania e in Italia Non si tratta di un caso isolato. Un recente rapporto dei NAS ha evidenziato che una mensa scolastica su quattro presenta irregolarità. Tra cibo avariato o di scarsa qualità, problemi di conservazione degli alimenti, sporcizia e violazioni delle norme igieniche, emergono gravi mancanze nel garantire un servizio adeguato ai più piccoli.
Oltre alla qualità dei pasti, molte mense non rispettano i diritti dei bambini con intolleranze alimentari, escludendo cibi alternativi e mettendo a rischio la salute degli scolari. Anche quando i pasti sono conformi agli standard, spesso arrivano freddi o mal cucinati, peggiorando ulteriormente la situazione.
Cosa possono fare i genitori in caso di problemi?
In presenza di problematiche legate alla mensa scolastica, i genitori hanno a disposizione diversi strumenti per agire.
1. Presentare un reclamo formale
La prima azione è inviare un modulo di reclamo all’Ufficio Scuola del Comune, segnalando le criticità riscontrate. Sebbene questo reclamo non garantisca automaticamente un risarcimento, obbliga il Comune a prendere in considerazione le segnalazioni e a intervenire nei casi più gravi, coinvolgendo eventualmente ASL o NAS.
2. Commissione Mensa
In molti Comuni è prevista la costituzione di una commissione mensa, formata da rappresentanti dei genitori, dei docenti e dal responsabile del servizio. Questa commissione ha il compito di verificare:
- Qualità e conformità dei pasti al menù.
- Regolare fornitura delle diete speciali.
- Temperatura e presentazione dei pasti.
- Pulizia dei locali e attrezzature.
Al termine delle ispezioni, la commissione redige relazioni dettagliate, fornendo un quadro completo della situazione. Per i genitori, rivolgersi alla commissione è un modo efficace per sollecitare controlli e miglioramenti.
3. Segnalazione all’ASL
In caso di gravi violazioni igienico-sanitarie, i genitori possono presentare un esposto all’ASL. Questa procederà con le verifiche e, se necessario, segnalerà le irregolarità al Comune o all’autorità giudiziaria.
4. Intervento dei NAS
I Carabinieri del NAS (Nucleo Antisofisticazione e Sanità) possono intervenire su segnalazione per verificare le condizioni del servizio mensa. È una strada importante da percorrere in caso di gravi rischi per la salute dei bambini.
5. Azione legale
Se il problema persiste e i disagi subiti dai bambini sono documentati, i genitori possono valutare un’azione legale per richiedere un risarcimento.
6. Cibo da casa
Come ultima soluzione, laddove il servizio mensa non soddisfi i requisiti minimi, i genitori possono richiedere che i bambini portino il pasto da casa, un’opzione che sta guadagnando consensi in diverse scuole italiane.