Il pensiero dell’ing. Elio d’Esposito sull’Ospedale Unico in penisola sorrentina. Una possibile soluzione

11 gennaio 2025 | 09:14
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Il pensiero dell’ing. Elio d’Esposito sull’Ospedale Unico in penisola sorrentina. Una possibile soluzione

Il pensiero dell’ing. Elio d’Esposito sull’Ospedale Unico in penisola sorrentina. Una possibile soluzione
Non voglio entrare nelle vicende giuridiche amministrative dove altri, e soprattutto giudici, dovranno decidere su temi di procedure e di adempimenti sull’iter procedurale svolto a suo tempo. Personalmente penso che il problema di tale realizzazione è connesso intimamente ad altre problematiche di cui l’ospedale Unico rappresenta la punta dell’iceberg, e mi spiego meglio : Tale opera non è ben voluta da molti cittadini per i problemi di aggravamento del traffico e questo è il motivo fondamentale; una seconda motivazione è rappresentata dai ben noti motivi idrogeologici delle zone adiacenti all’opera da realizzare…e infatti tutti noi della zona ricordiamo alcuni fenomeni, avvenuti nel tempo, di improvvise voragini sulle strade vicine considerando che l’adiacente via dei Pini è scaturita dal riempimento, con materiali di risulta ( incoerenti) del vallone Croce che sfocia a mare nell’insenatura denominata Golfo del Pecoriello. Vi è stato nel passato, purtroppo, nel periodo del dopoguerra o anche prima, una mentalità di tombare i rivoli della penisola sorrentina, lasciando una tubazione o cunicolo o altro per il deflusso delle acque…e non sempre, purtroppo, operando con opere adeguate per il deflusso, e infatti ci sono casi di otturazione delle dette canalizzazioni e con gravi problemi, come ad esempio al vallone S. Giuseppe, ma mi fermo qui per non allungarmi su temi che meriterebbero molto spazio.

L’Ospedale Unico verrebbe ad essere costruito sull’area di sedime derivante dalla demolizione dell’attuale edificio di proprietà dell’ASL; edificio avuto in proprietà a seguito di un lascito del benefattore signor Mariano Lauro e così denominato in passato,….edificio poi interamente ristrutturato in c.a. e ammodernato in tempi abbastanza recenti( verso la fine degli anni novanta). Detto edificio chiaramente sorge sul costone tufaceo ai margini del vallone Croce riempito di materiali detritici per diventare strada, come detto, e potrebbero verificarsi eventuali avvallamenti sulla strada di accesso ma con provvedimenti tecnici spesso si trova una soluzione di accessibilità di emergenza.

Il vero problema è l’accentuazione di un traffico già esistente in misura notevole sulle strade dei centri urbani che verrebbe ancor più ad aggravarsi; situazione che crea problemi anche alla salute delle persone che vivono ed operano in detti centri urbani. Alcuni anni fa ci fu un convegno all’Hotel Alimuri sulla Mobilità e il rappresentante dell’ANAS faceva presente che si stava prevedendo un prolungamento del tunnel da Seiano a Meta per eliminare l’ingorgo al bivio SS.145 con la strada verso la spiaggia di Seiano e per eliminare anche la stretta e sinuosa strada di Scutari, dove si svolgeva un traffico con giornate di punta di addirittura 24.000 veicoli al giorno ( tipo autostrada).Il problema traffico su gomma è quello che interessa nel nostro caso in quanto parliamo di accesso di autoambulanze al pronto soccorso e quindi si prescinde da altre considerazioni di traffico su ferro e via mare. Sicuramente un giovamento alla mobilità in penisola si avrebbe con una vesuviana tipo metropolitana con treni ogni dieci minuti ( l’allargamento a valle nei giardini per un secondo binario sarebbe fattibile con modesta spesa e grandi vantaggi per il traffico peninsulare Meta-Sorrento).

Da quelle considerazioni in tale convegno ne dedussi che si andava a spendere una cifra di cento milioni ( come asseriva l’Anas) per spostare il problema traffico da Seiano a Meta, senza risolvere il problema fondamentale e cioè evitare tutto il traffico turistico, che rappresenta, tra pullmann , NCC, e auto private ben oltre il 50% dell’intero traffico e per di più rappresenta anche il traffico più ingombrante che comporta rallentamenti in più punti dove si restringe la sede stradale-. Da qui, molto riflettendo, venne l’idea di una strada alternativa …una bretella, che by-passa i centri abitati peninsulari e anche la strada di Scutari, … idea dal sottoscritto illustrata, circa cinque anni fa, sia su Positano news sia in una riunione della “ Consulta Mobilità” di Piano di Sorrento, di cui ero coordinatore; successivamente notai che l’assessore regionale ai LL.PP la riteneva un’ottima idea e la illustrava in un’intervista rilasciata al giornalista Massimiliano D’Esposito del quotidiano “ Il Mattino” e forse L’Acamir della Regione Campania si sta attivando in una progettazione in tal senso.

Tale strada è dal sottoscritto così concepita: parte da via degli Aranci a Sorrento, sottopassa la collina di Casarlano con un tunnel ( opera già prevista addirittura dal PUT di cinquanta anni fa !) e sottopassa via S.Martino congiungendosi con il Nastro d’Argento, poi Nastro Azzurro, SS163, e poi in frazione Trinità a Piano supera, con un piccolo viadotto, il rivo Lavinola e s’immette sotto la collina di Alberi sbucando a Seiano al di sotto della frazione Pacognano a poche centinaia di metri dalla S.S, 145 al trivio ( in vicinanza dell’ albergo Moon Valley). Voglio chiarire subito che non rappresenta, per le sue caratteristiche, una superstrada ma con qualche piccolo ritocco sulle strade collinari esistenti, rappresenterebbe una strada carrabile percorribile in ambo
le direzioni e idonea a smaltire tutto il traffico turistico ( che è notevole) by-passando i centri abitati dei comuni peninsulari e la stretta strada di Scutari, e dando respiro finalmente a chi abita nei centri abitati afflitti da smog, da rumori e da conseguenti malattie. E non c’è da dire che si congestiona il traffico all’uscita della galleria di Seiano per chi proviene da Napoli : infatti si possono realizzare degli svincoli sotto la SS 145 eliminando l’interruzione tra le diverse correnti di traffico al trivio con la strada che porta alla spiaggia di Seiano.

Tutto questo potrebbe risolvere il problema del grosso traffico turistico e potrebbe dare, con un traffico più ridotto, la possibilità di attraversamento veloce alle autoambulanze sia sulla vecchia strada dei centri abitati, sia sulla strada bretella collinare con svincoli già esistenti su Piano e S.Agnello. ( via Cavone, via Mortora-S.Liborio, via M.B. Gargiulo).

E’ una seconda strada che non sconvolge l’ambiente, svolgendosi in buona parte sulle strade esistenti e perciò dovrebbe trovare accoglimento favorevole presso I Beni Ambientali e da non confondere con le strade ipotizzate in passato ( strada dei quattro cimiteri e strada degli ulivi)
E’ doverosa un’ultima riflessione : tutti questi problemi che stiamo vivendo in penisola sono legati ad una mancanza di pianificazione urbanistica degli ultimi quaranta e più anni. La dannazione della penisola è l’esistenza di Un Piano Urbanistico Territoriale vecchissimo e inattuale e non coerente con gli sviluppi degli anni e non più rispondente alle attuali gravissime situazioni socio economiche e infrastrutturali del territorio.

Il sottoscritto ha visto redarre alla Regione Campania negli anni 73-76 tale PUT, poi diventato Legge Regionale nell’87 , e quindi già vecchio di dodici anni dalla redazione e questo l’ho detto e precisato dettagliatamente molti anni fa, avendo lavorato in una Commissione urbanistica Regionale proprio in quegli stessi anni, commissione delegata all’esame dei piani urbanistici dei comuni della Regione. Uno strumento urbanistico efficace, ai tempi attuali, non può avere una durata superiore a dieci anni ( ed è anche troppo) e questo PUT, già in partenza vecchio e non più aderente alle reali situazioni del 1987 ( quando viene emanato) sta ancora in essere con assurde prescrizioni, tipo l’utilizzo del legno per gli infissi ( Concorrendo alla deforestazione addirittura!) con cartografia superata già in partenza ( dal 1974 al 1987 !) .

Quante guerre, nel campo urbanistico e paesaggistico, si sarebbero evitate : Manca in essa una normativa sui parcheggi interrati,( il problema non esisteva) manca una individuazione di un’area ospedaliera, a quell’epoca non sentita come necessità del territorio, manca una programmazione di edilizia sociale necessaria e impellente a seguito della trasformazione a ruota libera di appartamenti in attività ricettive extralberghiere sottraendo migliaia di vani al settore residenziale ( con gente che emigra fuori) e pure questa crescita esponenziale e inarrestabile pesa sull’Ospedale Unico non essendo gradita tale sede ai dottori forestieri che sono soggetti a fitti esagerati quando riescono a trovare degli immobili dignitosi da fittare . Ecco mi fermo qui per brevità ma ci sarebbe da parlare di tutti gli altri problemi di sostenibilità delle strutture del territorio quali rete fognaria..rete idrica..impianto di depurazione..balneabilità etc. che sono in grande “ affanno” per una buona parte del periodo estivo. I politici e le associazioni di categoria quando decideranno di promuovere una manifestazione sulla mancanza di uno strumento urbanistico paesaggistico all’attualità? Dodici anni ( Luglio 2012) fa rilasciai su Positano news una lunga nota sui parcheggi e sul PUT ..sulla sua nascita..sulla sua incoerenza con i tempi attuali, sulla sua rigorosa vincolistica, e lo mandai al mio presidente dell’Ordine degli ingegneri di Napoli che, guarda caso, stava tornando da Roma in treno e in compagnia dell’assessore regionale all’urbanistica Taglialatela che riferì, leggendolo, che era pronto il nuovo PUT e così anche De Luca successivamente ha dichiarato che aveva pronto il nuovo PUT…ma tutti ne parlano..tutti dicono che è pronto e poi…NULLA e il territorio senza pianificazione adeguata ai nuovi tempi vive male…nelle sabbie mobili della burocrazia, e la giustizia Amministrativa non si può sostituire ai funzionari e ai politici : i problemi può solo valutarli e sentenziare con riferimento sempre al vecchissimo strumento vigente fuori dai tempi attuali ….tutto ciò è semplicemente ASSURDO. Ed è la madre di tutti problemi di assenza di pianificazione e programmazione in penisola sorrentina. E pensare a una delocalizzazione dell’Ospedale Unico in zona amena
collinare ( che sarebbe ovviamente la cosa migliore) non è un’operazione praticabile a tempi brevi e nel frattempo il finanziamento si perde.

E ritornando in ultimo sull’argomento dell’ Ospedale Unico, se si fa questa scelta, mi pongo diverse domande : dove verranno spostati i servizi svolti dall’attuale sede di S.Agnello nel lungo periodo della costruzione del nuovo ospedale? In zona o fuori penisola? E gli attuali ospedali che ruolo avranno durante la costruzione e nel futuro? Il nuovo Ospedale, rispetto a quelli esistenti, avrà reparti in più e di grande efficienza e con apparecchiature di avanguardia e personale medico e paramedico in numero adeguato, come purtroppo ora non succede ? E come si risolve la carenza dei medici che non preferiscono tale sede ? Speriamo che esiste una valida soluzione. Diversamente potrebbe essere una valida alternativa non demolire e rifunzionalizzare i due plessi esistenti? La cosa fondamentale è di migliorare rispetto alla situazione attuale, sia nel campo sanitario sia nella vivibilità del popolo.