Le Chiavi della Città al Ministro Merad: Cetara rafforza il ponte con l’Algeria
Le Chiavi della Città al Ministro Merad: Cetara rafforza il ponte con l’Algeria
L’annuncio nel corso della visita del Ministro dell’Interno, degli Enti Locali e della Pianificazione Territoriale dell’Algeria, Brahim Merad, al quale sono state consegnate le Chiavi della Città
Il Sindaco Della Monica: «Per celebrare questa amicizia storica siamo pronti ad avviare un gemellaggio con le città che ospitarono i nostri antenati utile a dar vita a scambi culturali ed economici. L’intento è quello di trasferire in Algeria il nostro know-how e promuovere progetti di formazione»
«Qui ho conosciuto persone che amano l’Algeria più degli algerini stessi». Lo ha detto stamane il Ministro dell’Interno, degli Enti Locali e della Pianificazione Territoriale dell’Algeria, Brahim Merad, nel corso della sua visita a Cetara, borgo marinaro della Costiera Amalfitana che agli inizi del Novecento del secolo scorso visse l’emigrazione di centinaia di concittadini verso le coste nord africane. «Sono felice di aver scoperto questa città e le relazioni storiche ed economiche intrattenute con il mio Paese. Presto avvieremo tutte le procedure per dar vita a un gemellaggio che servirà a implementare la cooperazione e consolidare quei legami di amicizia e di collaborazione» ha aggiunto il ministro algerino, accompagnato a Cetara dall’ambasciatore in Italia e dal Console Generale a Napoli, Chaouki Chemmam, prima che il Sindaco, Fortunato Della Monica, gli consegnasse le Chiavi della Città come segno di profonda gratitudine per i forti legami che hanno unito i due popoli. «Signor Ministro, Cetara è la sua seconda casa, la sua seconda famiglia, sia per lei che per tutti gli algerini – ha detto il primo cittadino del borgo della Costiera Amalfitana che ha saputo mantenere viva la sua vocazione marinara – Mi commuovo quando parlo dell’Algeria: nel 2015 sono stato lì perché volevo vedere i posti dove mia mamma, le mie zie, i miei zii, i miei nonni hanno vissuto vari anni. Lì sono stati tanti i cetaresi hanno fatto la storia di quei posti: con grandi sacrifici andavano a pescare le acciughe e le salavano e una volta al mese le mandavano a Genova. Oggi per celebrare questa amicizia storica siamo pronti ad avviare un gemellaggio con le città che ospitarono i nostri antenati che sarà utile a dar vita a scambi culturali ed economici. L’intento è quello di trasferire in Algeria il nostro know-how e promuovere progetti di formazione. Si tratta di un accordo a cui teniamo particolarmente e che sigleremo già nelle prossime settimane. Tutto questo lungo quel solco tracciato proprio dai cetaresi ai quali va il merito di aver saputo ridisegnare nel secolo scorso una geografia che ha messo in contatto le varie sponde del Mediterraneo: si sono mossi dal proprio borgo, senza mai dimenticare le loro origini e le loro radici, valorizzando i luoghi in cui si stabilirono e dove seppero trasferire i loro saperi e la loro capacità imprenditoriale. Anche per questo ancora oggi l’Algeria per i cetaresi è una seconda patria». La cerimonia di consegna delle Chiavi della Città si è svolta presso la sala Benincasa alla presenza di autorità civili e militari tra cui il prefetto di Salerno, Francesco Esposito, in rappresentanza del Ministro Piantedosi, il Questore di Salerno, Giancarlo Conticchio, e i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza. A fare da cornice un nutrito gruppo di bambini dell’istituto comprensivo con tanto di bandierine dell’Italia e dell’Algeria. A margine della cerimonia il consueto scambio di doni: il Sindaco di Cetara ha omaggiato il Ministro algerino con un’opera del ceramista vietrese Francesco Raimondi ed ha ricevuto in dono un dipinto raffigurante una veduta di Nemours città in cui si stabilirono i cetarese agli inizi del XX secolo. Quello tra Cetara e l’Algeria fu un legame forte e lo testimonia un manifesto datato 3 dicembre 1907 che annunciava un servizio di navigazione con il vapore Mauritania che collegava direttamente il molo di Cetara con Algeri. Lì, la popolazione algerina, offriva moschee per il culto cristiano del popolo cetarese addirittura permettevano un rito cristiano come la processione di San Pietro molto cara al popolo cetarese che partiva dalla cosiddetta Notre Dame D’Afrique ed arrivava fino al porto. La visita a Cetara del ministro algerino è poi proseguita con la deposizione di una corona dinanzi alla lapide dedicata ai pescatori emigrati sulle coste del Nord Africa e presente presso la Chiesa di San Pietro. A seguire, visita al “Miglio Zero Cetara”, i locali destinati alla vendita diretta del pescato e dove si è svolta una dimostrazione delle tecniche tradizionali di trasformazione delle alici con la presentazione delle innovazioni in materia di attrezzature da pesca e di gestione sostenibile dei rifiuti legati all’attività della pesca.