Tunnel e Depuratore, mega-opere oggetto e referendum negato. |
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Maiori: il 22/01/2025, il TAR discuterà sul Ricorso alla decisione del Comune di non indire il referendum abrogativo per le opere pubbliche previste.

9 gennaio 2025 | 19:37
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Maiori: il 22/01/2025, il TAR discuterà sul Ricorso alla decisione del Comune di non indire il referendum abrogativo per le opere pubbliche previste.

Il Comitato Promotore del Referendum Popolare di Maiori ha pubblicato sulla pagina Facebook, che il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), ha fissato per il 22 gennaio, la Camera di Consiglio per la discussione sul ricorso contro la decisione del Consiglio Comunale di Maiori, che con Delibera n.37 del 26/9/2024 non avviava il procedimento previsto per indire il referendum abrogativo richiesto dai cittadini su due opere pubbliche molto controverse.

Gli avvocati Oreste Agosto e Vincenzo Rispoli, hanno depositato il ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Campania per tutelare il diritto dei cittadini residenti a Maiori di partecipare attivamente alla vita democratica del proprio comune mediante lo strumento referendario.

L’obbiettivo del ricorso è ampiamente illustrato sul sito internet del “Comitato Tuteliamo la Costiera Amalfitana”, ovvero l’annullamento degli atti comunali che hanno arbitrariamente impedito l’attivazione del procedimento per l’indizione di due referendum abrogativi su:

– La realizzazione di un depuratore in località Demanio.

– Il traforo tra Maiori e Minori in località San Francesco.

Viene spiegato che tali opere a parere del Comitato, impatterebbero gravemente sull’ambiente, il paesaggio e l’assetto idrogeologico di un territorio soggetto a vincoli assoluti.

Tali progetti non sono mai stati sottoposti a un adeguato confronto con i cittadini, ignorando le oltre 1.000 firme raccolte per ogni petizione collegata.

Si precisa che il Comune di Maiori non ha rispettato il proprio stesso Statuto, che prevede la valutazione dell’ammissibilità dei referendum da parte di una Commissione apposita, mai convocata. Gli atti comunali impugnati mostrano gravi omissioni e violazioni di legge, inclusa l’assenza di trasparenza e il mancato rispetto del diritto dei cittadini a partecipare democraticamente.

Con il ricorso si chiede quindi la sospensione immediata delle delibere contestate, e la costituzione della Commissione per valutare l’ammissibilità dei quesiti referendari.