Pollica, omicidio Vassallo: La Procura chiede l’archiviazione per il carabiniere Molaro
Pollica, omicidio Vassallo: La Procura chiede l’archiviazione per il carabiniere Molaro
Nuovi sviluppi riguardanti il caso dell’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, e il presunto coinvolgimento di figure dell’Arma dei Carabinieri.
Secondo quanto riportato da Vincenzo Iurillo de “Il Fatto Quotidiano”, anche il carabiniere Luigi Molaro, stretto collaboratore del colonnello Fabio Cagnazzo (attualmente in carcere per l’omicidio del sindaco), avrebbe partecipato attivamente alle operazioni di depistaggio delle indagini. Tuttavia, a differenza del suo superiore, per Molaro è stata richiesta l’archiviazione. La Procura Distrettuale Antimafia (DDA) di Salerno, con l’approvazione del procuratore Giuseppe Borrelli, motiva questa scelta con la possibilità che le azioni di Molaro siano riconducibili esclusivamente al suo rapporto di “asservimento” nei confronti di Cagnazzo. La richiesta di archiviazione sarà discussa davanti al GIP in camera di consiglio il 20 febbraio, con l’opposizione dei fratelli del sindaco, Dario e Massimo Vassallo, rappresentati dall’avvocato Antonio Ingroia.
Parallelamente, è stata richiesta l’archiviazione anche per Salvatore Ridosso, figlio del collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, le cui rivelazioni hanno dato una svolta cruciale alle indagini. La Procura ritiene che, sebbene Ridosso Jr. abbia partecipato al sopralluogo preparatorio all’omicidio, fosse sostanzialmente estraneo al gruppo criminale che ha pianificato il delitto. Gli inquirenti hanno identificato in Cagnazzo, nell’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, nell’imprenditore Giuseppe Cipriano e in Romolo Ridosso i quattro responsabili dell’omicidio, presumibilmente orchestrato per impedire che Vassallo denunciasse i loro traffici di droga nel porto di Acciaroli.
Nonostante la richiesta di archiviazione per Molaro, la Procura non usa mezzi termini nel descriverne il ruolo. Viene ribadito il suo coinvolgimento attivo nel depistaggio orientato verso Bruno Humberto Damiani, un piccolo spacciatore inizialmente sospettato. Molaro avrebbe avuto un ruolo chiave nel recupero delle immagini di videosorveglianza, nella manipolazione dell’album fotografico e nella stesura di appunti confluiti nelle annotazioni di Cagnazzo. Inoltre, avrebbe fatto da intermediario in una serie di telefonate tra Cagnazzo e i fratelli Palladino (indagati per traffico di droga) la sera del 20 settembre 2010, in un momento di tensione dovuto alla decisione dei pubblici ministeri di sequestrare i video custoditi dai carabinieri nella caserma di Castello di Cisterna. Nonostante ciò, secondo la Procura, questi elementi non sono sufficienti per giustificare un processo a suo carico, tanto che non ne era stato nemmeno richiesto l’arresto.