Riscaldamento, San Paolo a Sorrento ridimensionato il problema, ma problemi ovunque in Campania. 4 su 10 a Salerno sono senza

13 gennaio 2025 | 22:40
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Riscaldamento, San Paolo a Sorrento ridimensionato il problema, ma problemi ovunque in Campania.  4 su 10 a Salerno sono senza

L’ultima Regione in Italia per impianti di riscaldamento dichiarati, mento del 70% è, secondoOpenpolis , la Campania. Non solo praticamente la metà non rispettano i parametri di legge. Il d. Lgs. 81/08 cita testualmente che all’interno degli edifici scolastici durante i mesi estivi la temperatura dell’aria consigliata deve essere compresa tra 24 e 27 °C, mentre per i mesi invernali la temperatura deve variare tra 18 e 22 °C Partiamo da questo presupposto, specificando che da ambienti scolastici del San Paolo a Sorrento sembra che il problema del riscaldamento sia molto da ridimensionare, si sarebbe trattato di un problema temporaneo, nulla di grave quindi,   noi abbiamo raccolto la comunicazione degli studenti e seguiremo la loro protesta, avendo il dovere democratico di dar voce ai cittadini, ma è probabile che la vicenda sarà chiarita sicuramente, siamo nell’ambito di una normale dialettica con gli studenti, che sia chiaro al San Paolo  non manca il riscaldamento a quanto pare il problema c’era in una sola aula dove è intervenuta la preside con una stufa. Ogni tanto ci arrivano lamentele e proteste, riteniamo che bisogna dar voce ai cittadini e ai giovani in particolare, se usano toni continenti e civili, e in questo caso lo erano, infatti non parlavano di situazione grave, bensì di una problematica, nelle vicinanze le opposizioni anno lamentato problemi di riscaldamento nelle scuole Meta , a Castellammare di Stabia situazioni più gravi,  ricordiamo in passato anche ai Colli di Fontanelle a Sant’Agnello, ma anche al Liceo Marone a Meta, legato all’approvvigionamento,  ma la situazione è davvero critica a Salerno dove ci sono 4 istituti su 10 senza riscaldamento. Dunque partiamo da una protesta , che possiamo dire che probabilmente è già risolta, per fare una riflessione di carattere generale. La Campania e il Sud Italia stanno messi proprio male, magari la vicenda può diventare il pretesto per fare un approfondimento e magari anche dei temi in classe. Ma non parliamo solo di noi che , essendo un giornale locale, per la tipologia stessa della nostra testata, facciamo microinformazione sul territorio, basta guardarsi intorno e si vede che di problemi piùseri ce ne sono. Da Palermo a Casaletto Vaprio (meno di due mila abitanti in Pianura Padana) molte scuole alla ripresa delle lezioni dopo la pausa natalizia si sono trovate con il riscaldamento in panne. Dopo i casi raccontati da ilfattoquotidiano.it nelle scorse settimane (segnala i disagi a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it) la situazione non è migliorata. Nelle più grandi città così come nei più piccoli paesi, le basse temperature invernali hanno messo in ginocchio gli enti locali costretti spesso a emanare ordinanze per sospendere le lezioni.

È successo nel capoluogo siciliano dove a denunciare i problemi è la Flc Cgil. Al comprensivo “De Amicis – da Vinci” nel plesso “Nazaro Sauro”, si attendono i lavori di manutenzione straordinaria alle pompe di calore da giorni mentre al plesso di Rosso di San Secondo, dove sono state sostituite le piastre, l’impianto di riscaldamento comunque non funziona.

Stessa situazione di disagio al comprensivo Boccadifalco “Tomasi di Lampedusa”: il Comune ha già effettuato i sopralluoghi per programmare i lavori che probabilmente partiranno in questi giorni. Al plesso “Impastato” dell’istituto Manzoni funziona un solo bruciatore e il riscaldamento quindi non è partito a pieno regime così come al “Principessa Elena” e alla scuola di via Ustica dove le caldaie sono guaste e da sostituire.

Manca gasolio, invece, al “Verdi” nel plesso di via Fermi, dove i riscaldamenti sono spenti e alle aule di largo Lionti. “Le scuole – spiega il segretario regionale Fabio Cirino – devono rispondere a tutti gli standard, di sicurezza, accoglienza, riscaldamento degli ambienti. Continueremo a sollecitare interventi tempestivi e riposte alle richieste che continuano a provenire ai nostri uffici”.

Ad Ogliastro Cilento, in Campania, la scuola media “Visconti” è stata costretta a chiudere nuovamente i battenti a causa dell’assenza di riscaldamento, un problema che si protrae da inizio anno scolastico. Nemmeno in Emilia Romagna, la musica cambia. A Bologna, gli studenti dell’Iis “Aldini Valeriani” in queste ore hanno scioperato com’era già accaduto a novembre per le aule trovate al gelo. In Lombardia, i 103 alunni della primaria “Giacomo Matteotti” di viale Ticino a Sesto Calende, hanno fatto un giorno di vacanza in più “grazie” ad un problema ai termosifoni. La segreteria dell’istituto ha comunicato subito il problema al Comune che ha fatto intervenire la ditta incaricata della manutenzione: durante il sopralluogo, tuttavia, è stata rilevata una perdita nell’impianto e la situazione è peggiorata rendendo necessario lo spegnimento totale del riscaldamento.

Vista l’impossibilità di garantire una temperatura adeguata, la sindaca Maria Elisabetta Giordani ha firmato un’ordinanza urgente per la chiusura temporanea della scuola: “Al fine di consentire l’esecuzione dei lavori di riparazione e di garantire la sicurezza degli alunni – ha dichiarato– l’edificio resterà chiuso fino al 9 gennaio, giorno in cui le lezioni potranno riprendere regolarmente”.

Così ha fatto Ilaria Dioli a Casaletto Vaprio dove alla primaria non si entrerà per tutta la settimana. Emergenza rientrata velocemente, invece, al comprensivo “Gouthier” e all’asilo nido “Colibrì” di Perosa Argentina in Piemonte, dove il guasto alla caldaia è stato riparato dopo che gli ospiti del nido sono stati riportati a casa e quelli dell’infanzia sono stati accolti temporaneamente in un’aula della scuola primaria.