Sant’Agnello: L’orologio di Piazza Matteotti non batte più l’ora

L’orologio di Piazza Matteotti a Sant’Agnello ha smesso di scandire il tempo, lasciando cittadini e visitatori con lo sguardo fisso su lancette immobili. Le segnalazioni in merito al malfunzionamento si sono moltiplicate nelle ultime settimane, tanto da raggiungere la nostra redazione con una punta di malinconia e rabbia.
“L’orologio della piazza non batte più la sua ora”, ci scrive un lettore parafrasando il celebre brano dei Camaleonti degli anni Settanta, quasi a voler evocare il senso di vuoto che si prova a vedere uno degli elementi simbolo del paese in stallo.
Non si tratta solo di un oggetto che indica il tempo, ma di un punto di riferimento culturale e affettivo per la comunità. Generazioni di cittadini hanno guardato quelle lancette, trovando conforto nella loro precisione, scandendo momenti di vita quotidiana: l’inizio di una giornata di lavoro, l’ora dell’incontro con un amico, o semplicemente un rapido sguardo prima di correre verso un impegno. Oggi, però, la piazza sembra ferma in un tempo sospeso.
Un simbolo in stallo Il malfunzionamento dell’orologio non è passato inosservato, soprattutto in una cittadina come Sant’Agnello, dove le tradizioni e i simboli locali rivestono un’importanza particolare. Diverse sono state le segnalazioni inviate anche al Comune, ma finora non si è avuta alcuna comunicazione ufficiale su eventuali interventi di riparazione o manutenzione.
Secondo alcune indiscrezioni, il guasto potrebbe essere legato a un problema tecnico del meccanismo, ormai datato, che richiederebbe un intervento complesso e costoso. Tuttavia, non mancano i cittadini che chiedono una risposta rapida e decisa: “Non è solo un orologio. È la memoria della nostra piazza”, ci racconta una residente.
Il richiamo alla memoria collettiva L’orologio di Piazza Matteotti rappresenta da sempre un punto di aggregazione, un luogo in cui ci si ferma non solo per leggere l’ora, ma anche per incontrarsi e condividere momenti. La sua assenza di battiti segna un piccolo vuoto che si riflette nella vita sociale della città.
Il richiamo alla canzone dei Camaleonti, volutamente citata da molti cittadini nelle segnalazioni, sottolinea il carattere poetico e nostalgico di questa vicenda. Come nella canzone, “l’orologio” diventa il simbolo di un tempo che si vorrebbe veder ripartire, capace di riportare vitalità alla piazza e alla comunità che vi ruota attorno.
Un appello alle istituzioni L’immobilità dell’orologio, pur nella sua apparente semplicità, solleva una questione più ampia: il valore dei simboli cittadini e la necessità di preservarli. L’invito è rivolto all’amministrazione comunale affinché intervenga tempestivamente per riportare in vita l’orologio e, con esso, l’anima pulsante della piazza.
“Rivogliamo il nostro orologio”, è il grido unanime di una comunità che non vuole rassegnarsi al silenzio del tempo. Un intervento sarebbe non solo un atto pratico, ma anche un gesto simbolico di attenzione verso il cuore di Sant’Agnello e la sua storia.
Nel frattempo, la speranza è che presto il suono delle lancette possa tornare a scandire le ore, accompagnando il ritmo della vita cittadina e restituendo alla piazza il suo ruolo di centro vivo e dinamico.