Scatta l’obbligo del Codice Identificativo Nazionale per le strutture ricettive: la Campania non brilla per adesioni

4 gennaio 2025 | 13:31
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Scatta l’obbligo del Codice Identificativo Nazionale per le strutture ricettive: la Campania non brilla per adesioni

Scatta l’obbligo del Codice Identificativo Nazionale per le strutture ricettive: la Campania non brilla per adesioni
A partire dal 1° gennaio 2025, tolleranza zero per le strutture ricettive sprovviste del Codice Identificativo Nazionale (CIN).
Un’indagine recente rivela che il 78,97% delle strutture si è già adeguato alla normativa, ma la Campania si posiziona tra le regioni meno virtuose. L’entrata in vigore delle sanzioni segna un punto di svolta nel settore: le multe per la mancanza del CIN variano da 800 a 8.000 euro, mentre la mancata esposizione del codice comporta sanzioni da 500 a 5.000 euro.

Federalberghi esprime soddisfazione per l’introduzione del CIN, auspicando che questo strumento possa contribuire a “bonificare un mercato ancora inquinato da situazioni sommerse, illegali o borderline”. L’associazione sottolinea inoltre l’importanza del CIN sul fronte della trasparenza fiscale. Con l’entrata in vigore della legge di bilancio 2025, infatti, il codice dovrà essere indicato nelle dichiarazioni fiscali, nella dichiarazione unica e nelle comunicazioni relative alle transazioni effettuate sui portali, che gli intermediari sono tenuti a inviare annualmente all’Agenzia delle Entrate. Questo passaggio rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta all’evasione e alla concorrenza sleale.

In questi mesi, Federalberghi e le associazioni territoriali, con il supporto del Ministero del Turismo e delle Regioni, hanno fornito assistenza a migliaia di strutture che non avevano ancora ottenuto il CIN, supportandole nella complessa procedura burocratica. Le principali difficoltà riscontrate, come evidenzia Federalberghi, sono state causate da “imprecisioni contenute nei database che hanno alimentato la banca dati nazionale”. In particolare, errori o mancati aggiornamenti nei dati delle strutture o dei titolari hanno spesso impedito l’abbinamento automatico delle richieste.

Nonostante le difficoltà, l’obiettivo è chiaro: trasparenza e legalità nel settore turistico-ricettivo. Federalberghi invita i “ritardatari” a regolarizzare la propria posizione senza ulteriori indugi, auspicando al contempo che il periodo iniziale di applicazione delle sanzioni sia caratterizzato da “ragionevolezza”, soprattutto nei confronti di coloro che, pur non essendo ancora in possesso del CIN, possano dimostrare di averne fatto richiesta.