Stefano della Pietra “Sono salvo”, in tanti anche dalla Costiera amalfitana in California durante l’incendio. Ma cosa sta succedendo?

10 gennaio 2025 | 12:53
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Stefano della Pietra “Sono salvo”, in tanti anche dalla Costiera amalfitana in California durante l’incendio. Ma cosa sta succedendo?

L’ex sindaco di Maiori Stefano Della Pietra fa sapere che sta bene sui social network il messaggio per informare tutti “Sono salvo”, abbiamo provato a contattarlo ma è un momento difficile. Sono tanti anche dalla Costiera amalfitana che sono negli USA e in particolare in California da Amalfi, in particolare Positano, con tanti amici , fra questi Gianfranco Russo comproprietario di “Chez Black” che invita sui social network facebook e instagram a pregare, come noi di Positanonews abbiamo fatto .

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Ancora nessuna tregua per la California. La zona di Los Angeles, in particolare, è alle prese con una catastrofe, una “devastazione totale”, per usare le parole di chi ha affari da quelle parti. Gli incendi la stanno rendendo un inferno letterale almeno dalla scorsa notte, quando le fiamme hanno raggiunto Hollywood. Prima ancora, martedì 7, il Palisades Fire ha consumato l’omonima area residenziale (Pacific Palisades), a una trentina di chilometri dal centro di LA.

Tutto è iniziato proprio qui, due giorni fa, alle 10.30 ora locale (19.30 in Italia). Abbastanza celermente, gran parte del quartiere è stato sottoposto a ordini di evacuazione, che si sono estesi fino alla parte settentrionale di Santa Monica, comune di poco più a sud. Ad oggi, il bilancio è di 17 mila acri bruciati (circa 6.880 ettari) e più di mille strutture distrutte.

Sempre martedì, ma in serata, un altro incendio è divampato nella località di Altadena, a nord di Los Angeles. Il rogo è stato ribattezzato Eaton Fire, e fino a ieri ha mietuto 5 vittime tra gli abitanti (oltre a mandare in fumo 10 mila acri/4.047 ettari). Entrambi gli incendi, a dirla tutta, hanno causato almeno dei feriti (“numerosi”, a detta delle autorità).

E non è tutto. Ieri sera (mercoledì 8), le fiamme hanno finalmente colpito il cuore di Los Angeles, Hollywood. Il “Sunset Fire” ha costretto all’evacuazione più di 50 mila residenti, tra cui attori, cantanti e registi. A rischio anche un monumento come la scritta Hollywood, la Walk of Fame e l’intera Sunset Boulevard. In compenso, l’estensione è ancora contenuta: si parla di circa 16 ettari.

Abbiamo citato solo 3 dei 5 incendi che in queste ore hanno colpito la California. In pratica, quelli più vicini a Los Angeles. Ve ne sono ancora due per certi aspetti minori, parzialmente domati, ovvero l’Hurst Fire e il Lidia Fire, entrambi a nord.

CHI HA APPICCATO GLI INCENDI E PERCHÉ SI SONO PROPAGATI

La California è tra le regioni al mondo che più soffrono gli effetti devastanti della siccità, per via dei cosiddetti venti di Santa Ana, di natura calda, secca e veloce. Insomma: perfetti per propagare le fiamme.

Prima di analizzare le condizioni favorevoli allo sviluppo, però, è il caso di chiedersi quale sia stata la causa diretta dei vari roghi. Ebbene, è molto difficile chiarirla. Pare che nella zona non si siano verificati fulmini, dunque questa ipotesi è da escludere. Piuttosto, statisticamente, la maggior parte degli incendi in California è causata dall’uomo, per lo più accidentalmente, e le alte quantità di “combustibile naturale” fanno sì che da una piccola scintilla si origini poi un rogo come quelli descritti.

Parlando di “combustibile” ci riferiamo al fogliame e alla vegetazione cresciuta a dismisura, dopo le ultime due stagioni invernali eccezionalmente piovose. Poi, più niente, quasi nessuna goccia d’acqua, il che ha portato quella stessa vegetazione a seccarsi e diventare altamente infiammabile.

A questo si aggiunge un aumento generale delle temperature e i venti tipici di questo periodo, entrambi fattori che favoriscono la propagazione delle fiamme. In generale, se si è arrivati a questo punto, lo si deve a giornate eccezionalmente calde, secche e ventose.

I “Santa Anas“, come detto tra le righe, non sono una rarità, in questa stagione. Il fatto è che non dovrebbero sovrapporsi a questo tipo di temperature, con questo livello (scarsissimo) di umidità. Come se non bastasse, venti “feroci” e rapidi rendono anche più difficile il lavoro dei vigili del fuoco, riducendo l’efficacia degli interventi aerei e rendendo imprevedibile il comportamento delle fiamme.