Tensione tra i Democratici campani: urla, trattative e giochi di potere- A De Luca si propone Casillo o Costa
Tensione tra i Democratici campani: urla, trattative e giochi di potere- Tensione tra i Democratici campani: urla, trattative e giochi di potere- A De Luca si propone Casillo o Costa
La situazione politica tra i Democratici in Campania è incandescente. Le tensioni tra i sostenitori del governatore Vincenzo De Luca, i suoi oppositori e i “diversamente deluchiani” hanno raggiunto livelli elevati, come dimostra un episodio avvenuto mercoledì scorso. Nel palazzo della Regione Campania, il capogruppo del PD Mario Casillo e l’ex deputato Bruno Cesario si sono affrontati in un acceso scontro fisico e verbale, tanto da richiedere l’intervento di un’ambulanza, poi ripartita senza interventi.
L’episodio riflette il clima di incertezza politica e le difficoltà nel trovare un accordo tra il Partito Democratico e De Luca. Il nodo cruciale è la scelta di un candidato governatore che eviti una pericolosa spaccatura del centrosinistra. De Luca, che si mostra sereno e calcolatore, sembra intenzionato a ottenere garanzie per il proprio futuro politico e quello della sua famiglia, in particolare per il figlio Piero, deputato al secondo mandato.
Nel frattempo, a Napoli il commissario Antonio Misiani e Mario Casillo conducono bilaterali con i partiti minori della maggioranza deluchiana, mentre a Roma proseguono riunioni tra parlamentari campani vicini alla segretaria Elly Schlein, tutti contrari a De Luca. Il governatore, da parte sua, punta a un’uscita di scena “onorevole”, che potrebbe includere un assessorato di peso per un suo fedelissimo, come il vicepresidente Fulvio Bonavitacola.
Tra i nomi in gioco per la candidatura alla presidenza regionale, spicca quello di Mario Casillo, figura che sembra muoversi tra fedeltà a De Luca e apertura a nuove alleanze. Casillo gode di ampi consensi e potrebbe essere la chiave per un accordo, pur suscitando perplessità sulla tenuta dell’alleanza PD-M5S. Altri candidati potenziali includono l’ex ministro grillino Sergio Costa, apprezzato da De Luca per il suo approccio dialogante, e l’ex presidente della Camera Roberto Fico, la cui candidatura è però osteggiata dal governatore.
Il clima resta incerto, con i Democratici divisi tra strategie personali e necessità di evitare una campagna elettorale dall’esito incerto. Le prossime settimane saranno decisive per capire se il PD riuscirà a ricompattarsi o se le spaccature interne porteranno a una resa dei conti definitiva.