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Alberto Angela ci incanta con il servizio sulla nuova Villa dei Misteri a Pompei su Rai Uno

27 febbraio 2025 | 07:24
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Straordinario servizio su Rai 1 ieri sera puntata speciale di Ulisse con Alberto Angela sulla nuova Villa dei Misteri a Pompei
Nella Regio IX di Pompei una nuova inattesa scoperta,
Alberto Angela mostra le nuove straordinarie scoperte del Parco archeologico di Pompei e ci incanta

archeologi del Parco stanno infatti riportando alla luce una tra le più sontuose e ricche ville dell’antica città e dagli scavi è emersa una grande sala per banchetti affrescata da un ciclo di pitture che raccontano l’iniziazione ai misteri del dio che muore e rinasce, promettendo altrettanto ai suoi seguaci. È una delle pochissime rappresentazioni del culto di tutta la zona: prima di quest’ultima a Pompei era stata scoperta solo quella della villa dei Misteri. E come in quel caso anche questa nuova villa prende il nome da questa sala misteriosa: la casa del Tiaso, di Dioniso. Non solo. Rappresenta anche il caso di una rara megalografia (nell’area vesuviana ne sono state ritrovate in tutto quattro e solo due che celebrano Dioniso), ossia un affresco che oltre ad essere di notevole qualità – tra le baccanti che sfilano una assomiglia quasi alla Venere del Botticelli – rappresenta figure di dimensioni quasi reali.

“Il tema di Dioniso, del suo corteo, dei suoi misteri, dell’ iniziazione, tornano al centro del dibattito scientifico” perché, spiega il direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel, a differenza dell’altro affresco questa megalografia rappresenta le baccanti come danzatrici ma anche come cacciatrici, con i loro bellissimi e coloratissimi carnieri. Con loro ci sono anche i “giovani satiri che suonano i flauti, però manca qualcosa: al centro della scena non c’è Dioniso e Arianna come nella Villa dei Misteri. Al centro non c’è il Dio ma c’è una donna che è, secondo me, volutamente ambigua, ambivalente che si ritrova al centro di questo corteo divino e mitologico e che guarda: è l’unica a guardare fisso verso l’osservatore, verso la sala dove si riunivano gli ospiti di questa casa” ed è lei a celebrare questo rito di iniziazione perché, spiega il direttore del Parco “solo chi era iniziato o iniziata poteva sapere il segreto del culto”. Insomma se “la baccante esprimeva per gli antichi il lato selvaggio e indomabile della donna; l’opposto della donna ‘carina’, che emula Venere, dea dell’amore e delle nozze” allora il fregio della casa del Tiaso e quello dei Misteri mostrano la donna come “sospesa, come oscillante tra questi due estremi, due modalità dell’essere femminile a quei tempi” . “È un momento storico, un momento in cui Pompei si disvela a noi ancora nella sua misteriosa grandezza, perché questo ciclo di affreschi rappresenta qualcosa di unico, di cui ci sono poche tracce tra le testimonianze archeologiche: è realmente uno squarcio particolare che si apre su un mondo straordinario” rappresentato da quello che si può forse considerare “il più contemporaneo degli dèi: Dioniso, Bacco, il Dio dell’ebrezza, il Dio fragoroso, il Dio che parla, al sé e alla coscienza delle donne e degli uomini” concorda il ministro della Cultura Alessandro Giuli. E’ arrivato a Pompei per ammirare la nuova scoperta ed così entusiasta da definire il direttore Zuchtriegel “un fuoriclasse circondato da fuoriclasse”