Amalfi, scomparsa della signora Anna D’Amato Porpora; social inondati di messaggi di cordoglio…il dolore di perdere una madre
La perdita di una madre è un evento che segna l’esistenza di chiunque, indipendentemente dall’età. Tuttavia, quando accade in un momento particolare della vita, quando si è adulti, il dolore assume contorni specifici, un misto di maturità e vulnerabilità che lo rende unico e devastante.
Da bambini, la perdita della madre è un trauma che sconvolge il mondo intero, lasciando cicatrici profonde. Da adulti molto avanzati, la morte di una madre può essere vissuta come il compimento di un ciclo naturale, anche se mai privo di dolore. Ma cosa accade quando si perde una madre, in quel limbo in cui si è grandi per capire la morte, ma mai per accettarla del tutto?
Perdere una madre quando la propria vita ha superato una certa età significa dover affrontare un vuoto lacerante nel pieno delle proprie responsabilità. È il momento in cui si ha una famiglia propria, figli, nipoti, scelte lavorative già definite da tempo. Ed è proprio in questo periodo che si realizza quanto la figura materna sia ancora un punto di riferimento imprescindibile, una roccia a cui aggrapparsi nei momenti di incertezza.
Quando una madre se ne va in questa fase della vita, si sperimenta un senso di orfanezza improvvisa. La sua voce, il suo sostegno emotivo e pratico, la sua capacità di essere un rifugio sicuro diventano d’improvviso ricordi preziosi, ma mai abbastanza tangibili per colmare l’assenza. È un’assenza che pesa nei gesti quotidiani: nelle telefonate che non arriveranno più, nei consigli che mancheranno nel momento del bisogno, nelle festività che non avranno più lo stesso calore.
Si sperimenta anche un cambio di prospettiva sulla propria esistenza. Chi perde una madre in questa età sente spesso il tempo accelerare, come se all’improvviso il legame con la giovinezza si spezzasse definitivamente. Si diventa, a volte inconsapevolmente, i custodi della memoria familiare, gli adulti di riferimento per le generazioni più giovani. Un passaggio che arriva troppo presto per chi ancora si sentiva figlio.
Eppure, in mezzo al dolore, si fa spazio anche un’eredità invisibile: il patrimonio di insegnamenti, gesti, parole e amore lasciato da una madre continua a vivere dentro chi resta. In quel modo speciale di preparare un piatto, nelle frasi che, quasi senza accorgersene, si ripetono ai propri figli, nelle piccole abitudini che, come rituali, mantengono viva una presenza.
Perdere una madre ad una certa età è una prova difficile, una ferita che non si chiude mai del tutto. Ma è anche la possibilità di riscoprire, nel cuore del dolore, il valore eterno di ciò che ci è stato donato: un amore che sopravvive al tempo e alla distanza, che si trasforma e si rinnova nella vita di chi resta.
Condoglianze Don Antonio, maestra Alma e Gianni.