La guerra in una favola |
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“Amir”, nella drammatica favola del positanese Giuseppe Rispoli la crudeltà della guerra e l’indifferenza del mondo

26 febbraio 2025 | 17:45
“Amir”, nella drammatica favola del positanese Giuseppe Rispoli la crudeltà della guerra e l’indifferenza del mondo

L’attore positanese Giuseppe Rispoli ci racconta una drammatica favola dal titolo “Amir”(Clicca QUIper ascoltarla) ispirata a questo lungo periodo di guerra che sta sconvolgendo l’umanità. Con la sua bravura e la sua grande sensibilità Giuseppe descrive, in maniera unica ed emozionante, la crudeltà alla quale troppo spesso ci siamo abituati e ci porta a riflettere, a guardare oltre il nostro piccolo orizzonte.
La guerra è un mostro senza volto, un ingranaggio cieco che stritola tutto ciò che incontra. Nelle sue spire non risparmia nessuno, ma a pagare il prezzo più alto sono sempre i più fragili: i bambini. Loro, che dovrebbero conoscere solo il gioco e la scoperta, vengono gettati nell’orrore, costretti a crescere troppo in fretta tra bombe, fame e paura. Alcuni perdono i genitori, altri la casa, molti la vita. E quelli che sopravvivono? Restano segnati per sempre da ferite invisibili, da incubi che nessuno potrà mai cancellare.
Eppure, mentre il pianto di questi bambini si alza tra le macerie, il resto del mondo spesso resta in silenzio. Da questa parte del pianeta, dove la guerra è solo una notizia in TV o un titolo sui social, ci indigniamo per un momento e poi torniamo alle nostre vite, al nostro benessere. Non è cattiveria, forse, ma è indifferenza. E l’indifferenza è una forma di complicità.
Viviamo nell’illusione che la sofferenza altrui non ci riguardi, che quei volti smarriti siano troppo lontani per scuoterci davvero. Ma il dolore non ha confini ed il sangue versato in una terra lontana grida anche nel nostro silenzio. Forse non possiamo fermare la guerra da soli, ma possiamo scegliere di non voltare lo sguardo. Possiamo ascoltare, denunciare, aiutare. Perché la più grande crudeltà non è solo la guerra in sé, ma l’apatia di chi potrebbe fare qualcosa e sceglie di non farlo.