Andar per Cantine. L’Asprino di Aversa: la rinascita di un vino antico grazie alla passione di Masseria Campito

24 febbraio 2025 | 10:19
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Andar per Cantine. L’Asprino di Aversa: la rinascita di un vino antico grazie alla passione di Masseria Campito

Di lucio esposito con video di Sara Ciocio

Nel cuore della Campania, tra le terre fertili di Gricignano di Aversa, sorge la Masseria Campito, un’azienda vitivinicola che ha saputo riportare alla ribalta un vino antico e quasi dimenticato: l’Asprino di Aversa. A guidarci in questa affascinante scoperta è Paolo Basilio Saviano, titolare della cantina e custode di una tradizione che si fonde con l’innovazione.  Incontro organizzato dall’Associazione Chiavi d’Oro della Penisola Sorrentina.

Un vino di passione e tradizione

“Produciamo esclusivamente Asprino di Aversa,” ci racconta Saviano con orgoglio. “Quindici anni fa questo vino era considerato poco più di un prodotto da taglio, destinato al consumo contadino. Oggi, invece, grazie a una vinificazione più precisa e moderna, lo abbiamo trasformato in una perla enologica, capace di competere con i grandi bianchi italiani.”

Il lavoro dietro ogni bottiglia è frutto di una dedizione costante e di una ricerca continua. “Ci sono giornate molto lunghe e intense, momenti di difficoltà e di incertezze, perché il vino è un organismo vivo, che evolve nel tempo. Ma la passione e l’amore per questa terra ci guidano sempre.”

L’eccellenza dell’enologia campana

A supportare Paolo Saviano in questa avventura c’è un nome di rilievo nel panorama enologico campano e nazionale: Francesco Martusciello. “Avere Francesco con noi fin dall’inizio è stato un dono,” spiega Saviano. “Non è solo un enologo di talento, ma anche un maestro di vita, capace di dare ai suoi vini un’impronta unica e riconoscibile.”

Francesco Martusciello, laureato in Chimica alla Federico II di Napoli, è un imprenditore e comunicatore appassionato di tecnologia. Nel 1992 fonda Grotta del Sole, azienda vitivinicola campana, trasformandola in un laboratorio di ricerca sulla comunicazione digitale. Dopo un Master in “Social Media Marketing & Web Communication” presso IULM, nel 2012 crea la web agency Gaff Strategy, da cui nasce Storytelling Meridiano, specializzata in corporate storytelling e social media management. Nel 2013 co-fonda Rural Hub, progetto MIUR sulla social innovation applicata alla ruralità. Da oltre 20 anni è relatore di enologia per l’Associazione Italiana Sommelier.

Sperimentazione e rispetto della tradizione vanno di pari passo nella cantina Campito. L’Asprino viene affinato sia in acciaio che in botti di legno, per esplorare nuove sfumature aromatiche e arricchire la complessità del vino senza snaturarne l’identità.

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Dove trovare l’Asprino di Masseria Campito

La produzione di Masseria Campito si distingue per la sua qualità, ma anche per la sua esclusività. “Produciamo circa 25.000 bottiglie l’anno, un numero limitato che ci consente di mantenere alti gli standard e di sperimentare diverse tecniche di vinificazione,” spiega il produttore.

Dove si possono trovare questi vini? “Sicuramente nel canale Horeca: ristoranti, enoteche e strutture alberghiere di prestigio, soprattutto nelle province di Napoli e Caserta. Non nei supermercati, perché la nostra filosofia è quella di offrire un prodotto di nicchia, destinato a chi sa apprezzarne il valore.”

Con la sua dedizione e il suo impegno, Paolo Basilio Saviano ha saputo trasformare un vino popolare in una vera eccellenza enologica. La storia dell’Asprino di Aversa continua a scriversi, sorso dopo sorso, grazie alla passione di chi crede nelle radici e nel futuro di questa terra.

La storia e la tradizione dell’Asprinio di Aversa: un’eccellenza campana

La storia della nostra uva inizia molto tempo fa, quando Aversa si chiamava Liburia. Già allora si parlava di un’uva che non aveva eguali. Oggi, la Masseria Campito porta avanti con orgoglio questa antica tradizione, dedicandosi dal 2010 alla coltivazione dell’Asprinio, vitigno autoctono dell’Agro Aversano. La nostra famiglia ha scelto di valorizzare questo prodotto d’eccellenza, unendo metodi innovativi come l’impianto a spalliera alla tradizione viticola locale, garantendo sempre la massima qualità e preservando un patrimonio unico a rischio di estinzione.

Masseria Campito è più di un vino. È un’esperienza, uno stile di vita che richiama convivialità, libertà e gioventù. Un luogo dove il vino si trasforma in un momento di condivisione, perché sappiamo che ogni esperienza è migliore se vissuta insieme.

La coltivazione e la produzione

Coltiviamo circa sei ettari di vigneto in regime biologico, interamente situati in contrada Casolla, nel comune di Gricignano di Aversa. Questa zona è particolarmente vocata alla produzione dell’Asprinio, grazie a terreni fertili e ben esposti, a circa 50 metri sul livello del mare. La nostra azienda segue il disciplinare F.I.V.I. (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), imbottigliando esclusivamente il prodotto delle proprie uve per garantire una filiera cortissima e controllata.

Le uve vengono raccolte a mano in cassette da 20 kg, con una resa media di 80-90 quintali per ettaro, inferiore al massimo consentito dal disciplinare di produzione (120 Q./Ha). Questo ci permette di ottenere un prodotto di qualità superiore, lavorato a freddo per preservarne freschezza e caratteristiche organolettiche, sia nella versione ferma che frizzante.

I nostri vini

  • Asprinio di Aversa DOC Atellanum: un vino bianco fermentato in vasche d’acciaio per tre mesi, caratterizzato da freschezza e acidità, con note di scorza di limone, mela bianca e fiori gialli.
  • Asprinio di Aversa Spumante Brut Drengot: metodo Charmat di sei mesi, con bollicine fini e fresche, gusto sapido e giovanile.
  • Asprinio di Aversa Spumante Metodo Classico Priezza: affinato per 40 mesi, esprime la massima eleganza dell’Asprinio, con note di lievito e agrumi, morbidezza e complessità.

Un vitigno unico e la sua storia

L’Asprinio Bianco è un vitigno a bacca bianca DOC, la cui coltivazione è consentita nell’Agro Aversano, in provincia di Caserta. Una delle sue caratteristiche più affascinanti è il tradizionale sistema di allevamento ad “Alberata Aversana”, in cui la vite si arrampica su alberi di olmo o pioppo, raggiungendo altezze fino a 20 metri. Si racconta che i Borbone utilizzassero queste viti come barriere naturali contro le cavallerie nemiche.

Le origini dell’Asprinio sono oggetto di diverse teorie: alcune ipotesi lo ricollegano agli Etruschi, altre alla corte angioina di Roberto d’Angiò, che scelse i terreni di Aversa per produrre vini spumanti di qualità. Qualunque sia la sua origine, il nome deriva sicuramente dalla sua caratteristica acidità, che dona al vino un gusto fresco e vivace.

Caratteristiche organolettiche e abbinamenti

L’Asprinio si presenta di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, profumo fruttato con sentori di agrumi, acidità spiccata e struttura leggera. Perfetto per essere consumato giovane, si presta anche alla spumantizzazione, esprimendo al meglio la sua freschezza.

Ottimo come vino da pasto, si serve tra i 7° e i 10°C. Nella versione spumante, sia Brut che Demi-Sec, si abbina magnificamente con antipasti freddi, tartine, piatti di pesce, crostacei e fritti tipici della tradizione campana, oltre alla celebre mozzarella di bufala in carrozza.

Masseria Campito continua a tramandare la storia dell’Asprinio, unendo tradizione e innovazione per offrire un vino autentico, espressione del territorio e della sua cultura.