Un tributo di gratitudine per Don Riccardo |
Cronaca
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Don Riccardo, pastore instancabile: le parrocchie di Tramonti lo ringraziano per il suo lavoro fedele

19 febbraio 2025 | 15:30
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Don Riccardo, pastore instancabile: le parrocchie di Tramonti lo ringraziano per il suo lavoro fedele

Le parrocchie di Tramonti si uniscono nel ringraziare Don Riccardo Arpino per oltre sessant’anni di instancabile servizio e dedizione alla comunità, un impegno che ha segnato profondamente la vita spirituale di tutti.

Nel silenzio di un convento francescano di Tramonti, un sogno infantile si trasforma in una vocazione che ha guidato per sessant’anni una vita interamente dedicata alla Chiesa. Questo è il cammino di Mons. Riccardo Arpino, conosciuto da tutti come Don Riccardo, classe 1933, il Cancelliere della Curia Diocesana che ha servito con dedizione e amore fino al 31 dicembre 2024.

Il sogno dell’infanzia e la vocazione di una vita

La storia di Don Riccardo inizia, come spesso accade, con un sogno. Era un ragazzo fragile di costituzione, ma dotato di una forza interiore straordinaria che lo portava a desiderare di diventare frate. Il convento dei frati francescani di Tramonti fu il primo luogo che egli visitò da bambino, incantato dalla vita di preghiera e dedizione di quei religiosi. Era il cuore della sua giovinezza, e lì cominciò a maturare il desiderio di prendere i voti e dedicarsi alla vita religiosa.

Tuttavia, come lui stesso raccontava con una certa dolcezza, la sua salute fragile e la sua costituzione gracile lo portarono ad abbandonare l’idea di entrare nel convento. Dopo soli due anni di Collegio a Vico Equense, nel 1949, fece ritorno a casa. Ma la Provvidenza aveva già un pianoforte per lui. Fu il suo parroco a percorrere il cammino fino ad Amalfi, dal vescovo Mons. Rossini, chiedendo che Don Riccardo fosse ammesso al seminario minore di Salerno. Fu così che il sogno del giovane seminarista prese una nuova forma.

Un Cammino di servizio e dedizione

Il 1956 segnò l’ordinazione di Don Riccardo, e da quel momento la sua vita divenne una testimonianza di amore per la Chiesa e per la sua comunità. Mons. Rossini lo scelse per compiti sempre più importanti, prima come insegnante, poi come Padre spirituale del seminario e vice parroco della Cattedrale. Ma il vero e proprio incarico che lo avrebbe legato alla diocesi di Amalfi-Cava fu la nomina a Cancelliere della Curia Arcivescovile nel 1965. Un ruolo che Don Riccardo ha svolto con tanta passione e attenzione, mettendo la sua cultura e la sua fede al servizio di una Chiesa che ha amato con tutta la sua vita.

Non c’era dettaglio che sfuggisse alla sua attenzione. Amante delle lingue antiche e delle Sacre Scritture, si dedicava con meticolosità a ogni aspetto del suo lavoro, affrontando con serietà ogni compito che gli veniva affidato. La sua scrupolosità, talvolta vista come un rallentamento, celava in realtà un impegno e un amore profondo: fare le cose bene, sempre.

Ma il suo impegno non si fermava solo agli uffici curiali. Don Riccardo ha infatti offerto un prezioso servizio alla parrocchia di Santa Maria Assunta di Cesarano, dove dal 1980 ha collaborato con Don Luca, parroco anziano e saggio. Anche in questo ambito, la sua figura è stata quella di un pastore sollecito e premuroso, sempre attento ai bisogni dei fedeli, in particolare agli ammalati e alle famiglie, pur senza mai cercare riconoscimenti per il suo impegno.

Nonostante la sua umiltà, che lo portava a definirsi “un servo inutile nella vigna del Signore”, la sua vita è stata esempio di un servizio totale e generoso. Una testimonianza vivente di come il cristiano possa incarnare la carità in ogni gesto quotidiano.

Nel libro del Qohelet leggiamo che “c’è un tempo per ogni cosa” (3,1), e anche per Don Riccardo è finalmente giunto il tempo del meritato riposo. La sua lunga e fruttuosa carriera si è conclusa, ma la sua testimonianza rimarrà viva nelle vite di tutti coloro che hanno avuto la grazia di conoscerlo e lavorare al suo fianco.

A Don Riccardo va il nostro più profondo ringraziamento. Grati per il suo servizio instancabile, per il suo amore profondo per Gesù e per la Chiesa, per il suo lavoro minuzioso come Cancelliere, per il suo spirito di vera carità cristiana. Don Riccardo, caro Padre, il riposo che ora ti spetta è la meritata corona di una vita spesa al servizio di Dio e dei fratelli.