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In tanti oggi a Montevergine per la “Juta dei Femminielli”, un rito di inclusione e devozione

2 febbraio 2025 | 18:29
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In tanti oggi a Montevergine per la “Juta dei Femminielli”, un rito di inclusione e devozione

Oggi, domenica 2 febbraio, come ogni anno si celebra la Juta dei Femminielli” ed in centinaia, provenienti da tutta Italia, hanno raggiunto in preghiera il santuario di Montevergine in Campania. Un evento che unisce tradizione, spiritualità e inclusione. Questo pellegrinaggio, che si svolge in occasione della festa della Candelora, ha radici antiche e rappresenta un importante momento di aggregazione per la comunità LGBTQ+ e per i devoti della Madonna di Montevergine.
La Juta affonda le sue radici in un’antica leggenda legata alla Madonna di Montevergine, nota anche come Mamma Schiavona, una figura amata e venerata soprattutto dagli emarginati. Secondo la tradizione, la Vergine avrebbe operato il miracolo della liberazione di due giovani omosessuali condannati a morire di freddo su una montagna. Da allora, la Madonna di Montevergine è considerata protettrice dei femminielli, una figura della cultura popolare napoletana che incarna un’identità di genere fluida e accogliente.
La Juta (dal napoletano “andata”) è un momento di forte partecipazione emotiva e religiosa. I pellegrini, tra cui molti femminielli, salgono al santuario cantando, danzando e suonando tammorre, in un rito che mescola devozione cristiana e elementi di festa popolare. La giornata è scandita da canti tradizionali, benedizioni e momenti di condivisione, culminando nella celebrazione della messa davanti all’icona della Madonna.
Negli ultimi anni, la “Juta dei Femminielli” ha assunto un valore ancora più forte come simbolo di inclusione sociale e resistenza alle discriminazioni. In un mondo che ancora fatica ad accettare la diversità, questo pellegrinaggio rappresenta un esempio straordinario di come la spiritualità possa diventare un veicolo di accoglienza e solidarietà.
Partecipare alla Juta non è solo un atto di fede, ma anche un’espressione di libertà e identità, un modo per rivendicare il diritto di essere se stessi sotto lo sguardo amorevole di Mamma Schiavona. Montevergine continua così a essere un luogo di speranza, dove la tradizione incontra il cambiamento e dove la devozione si fa inclusione.
(foto di Dora Chiariello)