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La strategia di Trump per la pace in Ucraina solleva dubbi e preoccupazioni, ma ricordiamo Travaglio ed Elena Basile aMassa Lubrense

14 febbraio 2025 | 17:31
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La strategia di Trump per la pace in Ucraina solleva dubbi e preoccupazioni, ma ricordiamo Travaglio ed Elena Basile aMassa Lubrense

Negli ultimi giorni, la guerra tra Russia e Ucraina ha registrato sviluppi significativi, soprattutto in relazione all’intervento del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Il 12 febbraio 2025, Trump ha avviato colloqui di pace con il presidente russo Vladimir Putin, segnando una svolta nelle dinamiche internazionali. Durante una conversazione telefonica di 90 minuti, definita “lunga e molto produttiva”, i due leader hanno discusso della necessità di porre fine al conflitto in Ucraina. Successivamente, Trump ha contattato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando la volontà di entrambe le parti di raggiungere la pace. Tante preoccupazioni, come abbiamo detto, quella politico-economica che l’Europa sia fatta fuori, non ci meraviglia , ed è colpa nostra, mentre ricordiamo il Festival del Giornalismo a Massa Lubrense, che abbiamo seguito grazie all’amico collega giornalista de Il Fatto Quotidiano Vincenzo Iurillo, e ricordiamo quanto detto da Travaglio, e non solo, ancora più chiara l’ambasciatrice Elena Basile,  su questa guerra che non va paragonata assolutamente all’espansionismo tedesco di Hitler , c’è una situazione diversa e , diciamocelo tutta, Trump sta dicendo cose abbastanza scontate, far entrare l’Ucraina nella NATO, dal punto di vista geopolitico, era inaccettabile per la Russia, poi alcune zone, fra quelle già conquistate, sono di fatto russe, fermo restando la condanna della guerra , bisogna dar atto che Trump sta intervenendo per far finire tutte le guerre , sicuramente non per fare il fate bene fratelli, ma che non si sparga più sangue è quello che vorremmo tutti, se poi vogliamo stare appresso agli esaltati, ideologicizzati o le propagande politiche è un altro conto. Secondo noi Basile e Travaglio hanno detto le cose chiare, pane al pane, vino al vino, che poi possa non piacere lasciamo perdere. Non santifichiamo Trump, ma nei suoi obiettivi c’era la fine delle guerre e sta cercando di farcela, poi ai posteri l’ardua sentenza.

La strategia di Trump per porre fine alla guerra si basa su tre pilastri principali:

  1. Cessate il fuoco immediato: Interrompere le ostilità il prima possibile per evitare ulteriori perdite umane.

  2. Meccanismi di deterrenza: Stabilire misure che impediscano future aggressioni da parte della Russia.

  3. Maggiore contributo europeo: Esortare l’Europa ad assumersi una responsabilità più significativa nella sicurezza dell’Ucraina.

Tuttavia, questa iniziativa ha suscitato preoccupazioni sia in Europa che in Ucraina. Molti temono che l’approccio bilaterale tra Stati Uniti e Russia possa escludere l’Unione Europea dalle negoziazioni, lasciando l’Ucraina in una posizione vulnerabile. Inoltre, la prospettiva di concessioni territoriali a favore della Russia è fonte di apprensione, poiché potrebbe compromettere l’integrità territoriale ucraina.

Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, ha dichiarato che è “poco realistico” aspettarsi che l’Ucraina recuperi tutte le frontiere precedenti all’occupazione della Crimea nel 2014. Ha inoltre escluso l’invio di truppe statunitensi in Ucraina dopo la guerra e, per il momento, l’adesione di Kiev alla NATO. Queste posizioni sono state confermate da Trump, che ha aggiunto che l’Ucraina potrebbe recuperare “parte” del 20% del territorio attualmente occupato dalla Russia.

In risposta, l’Unione Europea ha espresso la necessità di essere coinvolta nel processo di pace, sottolineando che non si può decidere nulla sull’Ucraina senza la partecipazione dell’Ucraina stessa e dell’Europa. Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha affermato: “Non si può decidere nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina e non si può decidere nulla sulla sicurezza europea senza l’Europa perché l’aggressione russa all’Ucraina colpisce chiaramente la sicurezza europea”.

In sintesi, mentre l’intervento di Trump mira a porre fine rapidamente al conflitto, emergono interrogativi sulla sostenibilità e sull’equità di un accordo di pace che potrebbe comportare concessioni significative all’aggressore e marginalizzare il ruolo dell’Europa e dell’Ucraina nelle decisioni cruciali per il loro futuro.