Lacco Ameno. Saltano le assunzioni al porto, revocata in autotutela la gara

Non sembra trovar pace la vicenda del porto turistico di Lacco Ameno. Dopo aver annunziato in pompa magna le nuove procedure per le assunzioni pro-gestione dell’approdo turistico più conteso ed attenzionato d’Italia arriva il dietrofront del Governo Pascale.C’è l’annullamento in autotutela della decisione a contrarre n. 88 del 28 gennaio 2025, degli atti di gara e della procedura di affidamento del servizio di somministrazione di lavoro temporaneo di diverse figure professionali avviata sulla piattaforma telematica dedicata agli Enti Pubblici, Area Nolana. Lo ricorderanno i nostri lettori con la Determinazione Dirigenziale n. 88 era stata delegata la menzionata Centrale unica di Committenza ad espletare la procedura di gara per l’affidamento del servizio di“somministrazione di lavoro temporaneo di diverse figure professionali per la gestione pubblica dell’approdo turistico del comune di Lacco Ameno”, con un metodo di scelta del contraente mediante “procedura aperta” da aggiudicarsi con il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo. Il termine per la presentazione delle offerte era fissato per le ore 12:00 del 06 marzo prossimo. Ma stando a quanto lascia emergere l’amministrazione lacchesesono emersi, successivamente alla pubblicazione della gara, alcuni elementi che hanno determinato lanecessità di una nuova ridefinizione dell’interesse pubblico originario, in particolare, l’errata determinazione del prezzo a base d’asta, non idonea a coprire i costi in quanto sono state omesse delle voci stipendiali tipiche dei contratti di somministrazione. Cosi “per sopravvenuti motivi di pubblico interesse” si è stabilito di procederein autotutela a revocarela procedura di gara che avrebbero portato alla assunzione di almeno 20 assunzioni tra assistenti all’ormeggio guardiani ed esperti per il porto attraverso società interinale. L’importo del contratto, che ora si dice errato in alcune voci, era stato stimato dall’ufficio: € 668.030,04 (IVA e IRAP a caricodell’Ente esclusa). A stabilirlo il responsabile del settore Domenico Barbieri.