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Maiori: Referendum Abrogativo, la “Grande Confusione Regna Sotto il Cielo”.

2 febbraio 2025 | 11:55
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Maiori: Referendum Abrogativo, la “Grande Confusione Regna Sotto il Cielo”.

A proposito del referendum comunale di Maiori su Tunnel e Depuratore Consortile, il dibattito continua e si arricchisce di nuovi contributi, utili ai cittadini per comprendere meglio la questione ed orientarsi di conseguenza.

Radio Bussola 24 sta offrendo preziosi spazi di discussione sull’argomento, e dopo quello del “Comitato Not” con il suo portavoce, l’architetto minorese Christian De Juliis, incentrato sul Tunnel Maiori-Minori del 20 dicembre, è stata la volta il 30 gennaio, della maiorese consigliera del gruppo di minoranza “Maiori di Nuovo”, Elvira D’Amato.

Conferma con decisione di condividere la linea comune con le altre minoranze e col “Comitato Tuteliamo la Costiera Amalfitana”, contro la realizzazione del Tunnel e sul Depuratore, per il quale ribadisce di dissentire sul posizionamento e sulle procedure seguite fin’ora, mentre in merito all’utilità, precisa che il tunnel è un’opera inutile mentre quanto ad un impianto di depurazione non si può disconoscerne un’evidente necessità. Specifica anche che purtroppo, i progetti stanno continuando a seguire le procedure previste per la realizzazione, anche se presumibilmente ci vorrà ancora tempo prima che i cantieri inizino ad operare.

Per quanto concerne il depuratore, la fotografia che presenta, è quella di una cittadinanza che non ha ben compreso se il referendum possa o meno fermare la realizzazione del depuratore, e su questo la consigliera sembra convinta: “Assolutamente, purtroppo non è così“…

In effetti c’è molta confusione: i problemi d’impatto ambientale sono analoghi per entrambe le opere, ma non dal punto di vista funzionale: mentre il tunnel si può considerare, oltre che dannoso per l’ambiente del tutto inutile a migliorare la viabilità, il depuratore consortile è un’infrastruttura riconosciuta, da almeno un decennio, necessaria a preservare l’ambiente e la salute pubblica, fermo restando che averlo posizionato nell’area naturalistica del “Demanio”, non é condivisibile.

L’urgenza dell’opera è confermata nel 2021 anche dalla Corte Europea con una sentenza, che stabilisce l’obbligo della depurazione e dell’efficienza delle reti fognarie, come del resto si era già intuito dopo le vicende giudiziarie del 2016-17, col sequestro dei depuratori inadeguati e le responsabilità penali in capo ai sindaci.

Nell’intervista ripercorre le fasi sin dall’inizio, da quando il Consiglio Comunale di Maiori affida il progetto del Depuratore alla Provincia di Salerno, con precise indicazioni: l’opera non va collocata nel centro urbano di Maiori al fine di generare il minor impatto sulla cittadina, il progetto deve includere la frazione di Erchie e deve ottimizzare i costi di gestione.

In base a queste direttive la Provincia opta per un Depuratore Consortile che, servendo più comuni, ne riduce i costi, ubica l’opera fuori dal centro urbano, e per Erchie prevede una condotta per Vietri. Il progetto viene proposto dalla regione (POR Campania 2014-20) e la Provincia pubblica il bando di gara per l’affidamento della progettazione esecutiva e la realizzazione nel 2021.

Detto questo la consigliera si chiede quale sia l’obbiettivo concreto che si intende ottenere col Referendum Abrogativo: chiedere di annullare l’incarico affidato alla Provincia, non significa poter chiedere di non realizzare il depuratore; chiedere di non ubicarlo al Demanio, non significa poterlo spostare in un “altrove” ancora non ben individuato; chiedere di non includere tutti gli altri comuni, significa non voler ottimizzare i costi; e così via…

Nel frattempo sollecita invece, risposte più chiare per i cittadini, che si stanno chiedendo se questo referendum abrogativo, serva effettivamente a bloccare in automatico la realizzazione delle opere. E per lei la risposta appare già negativa, non foss’altro perché Maiori non é autonoma nella scelta, trattandosi di un progetto che coinvolge piu comuni, ma anche perché molte delle procedure eseguite, hanno già esplicato degli effetti irreversibili.

Da qui la D’Amato conclude che a suo avviso sarebbe necessario concentrare l’impegno sul controllo dei passaggi procedurali già eseguiti, nonché sul prossimo rilascio di pareri da parte di enti ed amministrazioni, vero punto debole in un iter tanto complesso.

Generico febbraio 2025

Insomma grande “Confusione Regna Sotto il Cielo”, applicare l’istituto di iniziativa popolare presuppone innanzitutto un esposizione improntata alla “Chiarezza” degli obbiettivi perseguibili, così come interrogasi con senso autocritico sulle proprie iniziative, è un segno di forza e non di debolezza.

Sarebbe un percorso virtuoso, prendere atto che finora le azioni non hanno sortito gli effetti sperati e che sarebbe il momento di maturare nuove domande ed offrire risposte ai cittadini che si sono impegnati generosamente in questa battaglia.