Motoseghe in azione a Piano di Sorrento: addio alle albizie di Piazza Cota!

19 febbraio 2025 | 18:59
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Motoseghe in azione a Piano di Sorrento: addio alle albizie di Piazza Cota!
Motoseghe in azione a Piano di Sorrento: addio alle albizie di Piazza Cota!
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Motoseghe in azione a Piano di Sorrento: addio alle albizie di Piazza Cota!
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Motoseghe in azione a Piano di Sorrento: addio alle albizie di Piazza Cota!

Il WWF: uno spreco di soldi e una sorta di consumismo applicato al verde

L’amministrazione comunale di Piano di Sorrento, su input dell’agronoma assoldata dal comune che avrebbe redatto una perizia, ha deciso di eliminare in tronco tutte le albizie che da decenni incorniciavano la piazza principale del paese e di sostituirle con altre essenze. Peccato!!!
Quelle gentili albizie (Albizia julibrissin) erano di certo tra le piante più adatte al sito, con la loro chioma a cupola e le foglie simili alle felci incorniciavano i marciapiedi e fornivano un tocco di verde brillante e preziosa ombra, difficilmente eguagliabile con gli Alberi di Giuda (Cercis siliquastrum) che la giunta guidata da Salvatore Cappiello ha scelto di impiantare (n.d.r. gli stessi alberi che Cappiello quando era assessore col sindaco Ruggiero fece eliminare davanti al campetto della chiesa di Mortora perchè ritenuti non adatti ad alberature stradali). Le Albizie in estate regalavano inoltre eleganti infiorescenze con ciuffi di lunghi stami rosati.
Dai dati rilevati dai volontari del WWF, si stima che nel Comune di Piano di Sorrento gli alberi “mancanti” nelle aiuole e sui marciapiedi, tra quelli seccati e/o eliminati, siano circa 67 (sessantasette). Inoltre se si considerano le aree a verde pubbliche abbandonate, al centro del paese e nelle varie frazioni, ci sarebbe la possibilità di impiantare svariate centinaia di nuove essenze, tra siepi, arbusti ed alberi, per potenziare la natura e la biodiversità del territorio. Per non parlare delle aree esterne delle scuole sempre più tristi e grigie dove andrebbero piantate ad horas centinaia di piante.
E’ assurdo che nel 2025 si spendano soldi per abbattere e cambiare alberi, perchè non piacciono o danno fastidio a qualcuno, col pretesto che sono divenuti all’improvviso tutti pericolosi? – dichiara Claudio d’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno – Le regole del consumismo non si possono applicare agli alberi che impiegano decenni a crescere.”
Nel Comunicato ufficiale diramato dall’assessora “al ramo” Annalisa Pascariello del Comune di Piano di Sorrento sulla vicenda delle alberature di albizia, fatte a pezzi in piazza Cota, si tende a precisare che l’intervento è stato reso necessario per la sicurezza, dando ad intendere che tutti gli alberi della piazza fossero pericolosi e pronti a crollare, ricordando un crollo di un esemplare avvenuto nel dicembre scorso dopo essere stato sfregiato dalle potature. Insomma per l’assessora si tratta di “semplice tutela della sicurezza con la necessaria sostituzione di alberi malati con nuovi giovani alberi di una nuova specie” individuata negli “Alberi di Giuda”, ritenuti “adeguati sia sotto il profilo della sicurezza sia sotto il profilo estetico”.
“E’ assolutamente discutibile definire tale specie “adeguata sotto il profilo della sicurezza” quasi a convincerci che, a differenza dell’albizia, il Cercis siliquastrum sia un albero che non crolla? Nemmeno se lo sottoponi a tagli violenti e ripetuti di capitozzo, come fatto per anni con i precedenti alberi assecondando le richieste di bar, ristoranti e dirimpettai vari? E’ chiaro che un albero può divenire rischioso se si ammala a prescindere dalla specie, e può ammalarsi se lo si sottopone a tagli errati e violenti di potatura come troppo spesso accade. I danni da tagli maldestri inferti si manifestano solo dopo anni e non è certo facile, poi, collegare le cause agli effetti. O meglio non lo è per assessori e politici, il più delle volte incompetenti in materia, che cambiano e turnano seguendo il vento e le correnti della politica.
Altro discorso è per chi, come il WWF, da sempre segue e studia con i suoi esperti il patrimonio arboreo del territorio con passione, curiosità e documentata esperienza, fotografando e osservando albero per albero dell’intera penisola da oltre quattro decenni. Eppure le amministrazioni della penisola sorrentina faticano a vedere la nostra associazione ambientalista come un interlocutore e ad ascoltare i nostri consigli e suggerimenti. Se lo fanno e solo per “timore” di una denuncia!”
Nel suo comunicato l’assessora Pascariello, nel giustificare l’assurdo e dispendioso intervento, ci racconta altri dettagli. In particolare ci comunica che tre giovani albizie di piazza Cota, poiché ritenute sane dall’agronoma, non verranno fatte a pezzi ma saranno “recuperate” e ripiantate in Piazza della Repubblica “per mantenere omogeneo il tipo di pianta presente in Piazza Cota”. L’assessora infine chiarisce che non si è trattato di “nessun abbattimento”.
Di certo i rombi delle motoseghe e il rumore dei tronchi fatti a pezzi nella notte, i cittadini devono esserseli sognati vista l’ora tarda? – commenta Claudio d’Esposito – E’ chiaro, e c’era da aspettarselo, che lo stravolgimento della piazza principale del paese, senza alcun coinvolgimento della popolazione, suscitasse rabbia e indignazione. Appare opinabile che una persona senza alcuna competenza o passione in materia, venga nominata assessore dall’amministrazione in carica del momento e decida di stravolgere i luoghi dove siamo nati e cresciuti assicurando la popolazione, come in un disco rotto, che lo fa per salvare vite umane e che si serve della consulenza di un esperto del ramo, ovvero della solita agronoma che garantisce scientificità e correttezza delle operazioni.
Quello che va ribadito, e che in molti ignorano, è il valore paesaggistico degli alberi adulti, che caratterizzano da sempre il paesaggio delle città, e il loro valore ecologico, che ineluttabilmente alla luce dei cambiamenti climatici e della perdita sempre più rapida degli ecosistemi del Pianeta, comporta un ruolo fondamentale anche per il verde urbano, oltre che naturale, nel formare quella trama tessutale verde che ha effetti benefici per la biodiversità, per la salubrità dell’ambiente e per la salute psicofisica dei cittadini, come bene esposto dai biologi Patrick Geddes sin dal 1900 con il concetto di “Città Ideale” e nel 1950 da René Dubos con la Teoria degli “Ecourbanoidi”, il che dovrebbe portare sempre più a un approccio “Conservazionistico” per la salvaguardia degli ecosistemi siano essi naturali che urbani e periurbani, come l’Agenda 2030 dell’UNEP (Agenzia delle Nazioni Unite per l’ambiente) dichiara, tentando un approccio corretto e non abbattendo gli alberi col pretesto di sostituirli con “nuovi alberi giovani”. Anche perché mettere continuamente a dimora alberi giovani significa doverli curare, ma spesso tali esili alberelli le dovute attenzioni non le ricevono e muoiono, come possono morire anche per malattie, danni meteorologici ecc., questo se lo si considera per “N” alberi abbattuti, senza tentare con il dovuto tempo altre vie, porta al depauperamento del patrimonio arboreo urbano, che sarà formato da entità arboree giovani e fragili e quindi a un prolungarsi continuo del ripopolamento vegetale della città, con tutte le conseguenze negative del caso sia ambientali che di salute.”

L’assessora al Verde annuncia ora la piantumazione di 29 alberi nelle strade (n.d.r. a partire da mercoledì 19 febbraio) e comunica nel dettaglio che si prevede, tra l’altro, il reimpianto di 17 prunus in via delle Rose.

“Col WWF abbiamo accertato che in via delle Rose tra alberi seccati e/o eliminati ci sono ben 11 fallanze. Perchè si parla di 17 (diciasette) alberi? Vuoi vedere che eliminano anche quelli sani? Sarebbe un peccato far sparire da questo tratto di strada la bellezza dei Ciliegi giapponesi (Prunus serrulata Kanzan) con i loro fiori rosa che sembrano di carta velina quando incorniciano la strada nel periodo di Pasqua. Ci si chiede se l’esperta del ramo, coadiuvata dall’esperta agronoma, visto che gli alberi appaiono oggi defogliati, sarà in grado di riconoscere i vivi da quelli morti?

Non vorremmo dire ADDIO anche ai cari Ciliegi da fiore di Via delle Rose che costituiscono un unicum nell’intera penisola sorrentina!”

Meta, 19 febbraio 2025