Nata all’interno di una famiglia nobile, la Beata Verdiana intraprese un cammino di vita straordinario, segnato dalla nobiltà d’animo e dalla dedizione alla fede. La sua storia affonda le radici nella sua giovinezza, quando fu affidata alle responsabilità di amministratrice presso un parente facoltoso.
Il punto di svolta nella sua vita si verificò al ritorno da un pellegrinaggio a Santiago de Compostela e Roma. Inspirata dalla spiritualità acquisita durante questo viaggio, Verdiana decise di costruire una celletta in riva al fiume Elsa, accanto a un oratorio dedicato a San Antonio, e vi si rinchiuse volontariamente. Questo atto di rinuncia e isolamento segnò l’inizio di un periodo di reclusione che perdurò per ben 34 anni.
Durante il suo tempo di isolamento, Verdiana partecipava alla messa e riceveva il cibo attraverso una piccola finestra. La sua decisione di vivere in povertà e preghiera non passò inosservata, e nel 1221 fu ammessa al terzo Ordine francescano da Francesco d’Assisi stesso.
La sua fama di santità crebbe rapidamente, e la gente accorreva per consultarla, portando offerte che ella distribuiva generosamente ai poveri. Le gesta ascetiche di questa reclusa attirarono l’attenzione persino del vescovo Ardingo di Firenze nel XIV secolo.
Verso il XV secolo, in onore della Beata Verdiana, fu eretta una chiesa a Castelfiorentino, sancendo il riconoscimento della sua vita di santità. La sua biografia fu redatta da un chierico fiorentino nel XIII secolo e successivamente rimaneggiata da un prelato domenicano intorno al 1420.
Una delle leggende legate alla sua vita narra di un evento miracoloso durante il suo incarico di amministratrice, quando il cibo destinato a un acquirente scomparve. Verdiana, nota per la sua generosità verso i poveri, pregò per un giorno di pazienza, e il giorno successivo il magazzino fu misteriosamente rifornito. Un’altra tradizione devozionale racconta degli ultimi anni della sua vita, in cui avrebbe condiviso la sua celletta con due vipere, tentando invano di farla uscire.
Il suo culto fu ufficialmente approvato nel 1533 da Papa Clemente VII, e oggi la Beata Verdiana è commemorata nel Martirologio Romano come Vergine reclusa dell’Ordine di Vallombrosa. La sua vita è un esempio di dedizione alla fede e di rinuncia alle ricchezze terrene, che continua a ispirare coloro che cercano la via della santità.
MARTIROLOGIO ROMANO. Presso Castel Fiorentino, in Toscàna, la beata Verdiana, Vergine reclusa, dell’Ordine di Vallombròsa.