Omicidio Vassallo, svolta dopo 14 anni: quattro indagati verso il processo

Omicidio Vassallo, svolta dopo 14 anni: quattro indagati verso il processo
A distanza di 14 anni dall’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010, le indagini sembrano essere giunte a una svolta. Quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati: un ufficiale dei carabinieri, Fabio Cagnazzo, il figlio di un boss, Romolo Ridosso, un imprenditore, Giuseppe Cipriano, e un ex brigadiere dell’Arma, Lazzaro Cioffi.
Il movente: un traffico di stupefacenti
Secondo gli inquirenti, il movente dell’assassinio sarebbe da ricondurre alla scoperta, da parte del sindaco, di un traffico di droga legato ad ambienti camorristici e nel quale sarebbero stati coinvolti anche alcuni esponenti dell’Arma. Vassallo avrebbe confidato le sue scoperte all’ex procuratore capo di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, ma sarebbe stato ucciso prima di poter formalizzare la sua denuncia.
Le accuse: depistaggio e omicidio
L’ufficiale dei carabinieri Cagnazzo è accusato di aver depistato le indagini sull’omicidio, mentre gli altri tre indagati sono accusati di aver partecipato all’assassinio.
Chi era Angelo Vassallo
Angelo Vassallo, conosciuto come il “sindaco pescatore“, è stato un amministratore molto amato dai suoi concittadini. Trasformò la sua Pollica, promuovendo l’inclusione della dieta mediterranea tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco. La sua morte è stata un duro colpo per la comunità locale.
Le indagini: un percorso lungo e complesso
Le indagini sull’omicidio di Vassallo sono state lunghe e complesse, caratterizzate da depistaggi e silenzi. Solo oggi, a 14 anni di distanza, sembra che la verità possa finalmente venire a galla.