Per gli incontri con l’autore organizzati dal CMEA, intervista all’illustratrice Valentina Galluccio in arte VAGA

6 febbraio 2025 | 19:27
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Per gli incontri con l’autore organizzati dal CMEA, intervista all’illustratrice Valentina Galluccio in arte VAGA
Valentina Galluccio in arte VAGA, illustratrice e autrice

Sono sicuro che vogliamo essere UNO insieme agli altri uomini, alla Natura e a Dio. Giovanni Truppi

Sorrento (NA) Mercoledì 5 febbraio presso l’aula 6 del Liceo Artistico “F.S. Grandi” nell’ambito della terza edizione del corso-concorso “Un fumetto per l’ambiente” promosso dal C.M.E.A. presieduto dall’Avv. Luca Vittorio Raiola che ne è ideatore, protagonista dell’incontro lezione è stata la docente di graphic novel della Scuola Italiana di Comix, Valentina Galluccio, illustratrice e danzatrice. La docente ha dedicato il suo intervento alla figura di Lucignolo, quest’anno infatti il tema del corso è legato al romanzo “Le avventura di Pinocchio Storia di un burattino” di Carlo Collodi. Lucignolo è forse uno dei personaggi più interessanti del long seller collodiano, quello più realistico, fragile e “tossico” come si direbbe oggi, in lui la giovane autrice riconosce certe dinamiche psicologiche che lei stessa ha provato a raccontare nel suo “DOG” (BD edizioni), vincitore del Lucca Project Contest 2022. Lucignolo non è un pezzo di legno che si trasformerà in un bambino, vale a dire la favola, ma un ragazzino vero, in carne e ossa, cattivo e subdolo, menefreghista e fragile, meschino e debole, il “bullo” che alla fine perde ed è dimenticato da tutti, muore ciuchino e di lui la gente non ricorderà più nemmeno il vero nome, Romeo: Lucignolo infatti è il soprannome che rimanda al suo aspetto allampanato tipo appunto un lucignolo. Eppure un’autrice sensibile come Valentina si chiede e chiede ai ragazzi, proviamo a capire chi è stato Romeo e cosa l’ha fatto diventare Lucignolo. Proprio come in DOG ha avuto il coraggio di mettere a nudo le dinamiche di una relazione tossica e da lì ripartire per capire e crescere. Oggi, come scrive Clotilde Leguil, siamo nell’era del tossico, metafora del disagio della civiltà del nostro tempo, un’angoscia che va capita, come andrebbe compreso anche chi ne è vittima insieme al carnefice, probabilmente oggi il bambino al quale tendere la mano è Romeo per aiutarlo a liberarsi di Lucignolo, al pezzo di legno ha già pensato l’altra grande figura che oggi è sotto gli occhi di tutti perché in crisi, il padre. Quella che segue è l’intervista a Valentina Galluccio. Autrice, danzatrice, illustratrice e amante della musica quella dei Foja  per i quali firma il lyric video “A cosa stai pensando” (Full Heads), “L’Unica Oltre L’Amore” capolavoro di Giovanni Truppi (Universal). Un ringraziamento particolare va al C.M.E.A. al Sindaco Avv. Massimo Coppola e alla Dirigente del Liceo Artistico “F.S. Grandi” Prof.ssa Pasqua Cappiello per il supporto che danno a questi eventi culturali.

Benvenuta Valentina, vorrei che ti presentassi a chi non ti conosce.

Sono Valentina Galluccio in arte VAGA, sono un’illustratrice. Ho frequentato l’istituto d’arte, indirizzo abbigliamento e moda e disegno. Finito il liceo ho vinto una borsa di studio in una scuola di danza a Firenze, dove ho vissuto due anni per poter diventare una ballerina di danza contemporanea, lasciando in secondo piano la passione per il disegno. Nel 2016 ho deciso di riprendere gli studi e frequentare un corso d’illustrazione della durata di tre anni alla Scuola Italiana di Comics a Napoli. Durante questi studi mi appassiona di animazione 2D. Ho vinto il Lucca Project Contest 2022, e nello stesso anno presentato al COMICON Napoli il mio libro d’esordio Dog –  anche quest’ultimo candidato ai Premi Micheluzzi 2024 nella categoria “Miglior Opera Prima”.

Oggi di cosa ti occupi?

Lavoro al Bellini come grafica nel reparto creativo e presso la Scuola italiana di comics come docente di graphic novel, contemporaneamente sto lavorando ad un nuovo progetto che spero di presentare al più presto.

Mi ha colpito il tuo passato di danzatrice, avendo seguito spesso come giornalista il “Positano Premia la Danza – Léonide Massine” per diversi anni volevo che mi parlassi della Valentina Danzatrice.

Ho studiato danza classica, un impegno duro al quale dedicavo quasi dieci ore al giorno, ma da professionista mi sono dedicata soprattutto alla danza contemporanea e neoclassica a Firenze in un primo momento per poi fare esperienza in diverse compagnie. Tre le danzatrici contemporanee ho sempre amato Sylvie Guillem è a lei che mi ispiravo, illuminante è stata la sua “In the middle somewhat elevated”, un’opera che avrei voluto interpretare al mio diploma, ma la coreografa di allora non volle, resta però per me un progetto straordinario, un balletto astratto fatto di puro movimento. La danza quindi fin da subito è stata fonte di ispirazione anche per il disegno e mi ha spinto a mixare illustrazione e animazione sfruttando la tecnica del rotoscope di cui ti parlavo che è una tecnica di animazione molto antica che usava la Disney.

Mi pare di ricordare che la prima versione de “Il Signore degli anelli” fu girata con questa tecnica?

Si esatto, ho imparato a sviluppare le mie storie con quella tecnica. (The lord of the rings 1978 diretto da Ralph Bakshi N.d.R).

Questa stessa tecnica poi l’hai riproposta nel video L’unica oltre l’amore di Giovanni Truppi, il tuo primo grande impegno da illustratrice professionista?

Lasciami dire che sono una fan di Truppi da sempre e quando mi ha chiesto di realizzare il video per me è stata un’emozione indescrivibile. L’ho visto per la prima volta ad un concerto, eravamo in un locale storico del Vomero che si chiama il Doria, che non esiste più, eravamo in dieci, lui stava facendo, mi ricordo, una cover di Tanti Auguri di Raffaella Carrà e io uscii dal locale pensando “questo ci ha preso in giro tutti quanti, non lo so, o è un genio o ci ha preso in giro”, poi riascoltandolo mi sono completamente innamorata della sua, del modo in cui scrive, di come riesce a comunicare dei messaggi in maniera diretta e semplice. All’inizio quando sperimentavo con il rotoscope prendevo dei piccoli pezzettini dei suoi brani e li legavo, cioè ci facevo delle animazioni su, anche con l’aiuto di ballerini o ballando io stessa. Gli proposi la cosa.  Mi ricordo che gli dissi: “io sono tua fan quindi sono disposta anche a fare questa cosa a titolo gratuito, veramente, e lui mi risposte: assolutamente no, il lavoro va sempre pagato”. Mi disse che stava firmando un contratto un’etichetta importante e che ne avremmo riparlato e così è stato. Il video clip è stato girato quasi interamente in piano sequenza, lavorato frame per frame: è composto da più di 5000 tavole. Il difficile è stato rispettare i tempi di consegna dettati dalla Universal. L’animazione è uno dei media in cui mi sento più a mio agio, mi ricorda la danza, o almeno io ho utilizzato spesso i movimenti del mio corpo per realizzare corti e videoclip e viceversa quando disegno su carta, immagino i movimenti dei personaggi come se fossero animazioni o movimenti di danza contemporanea.

Chi ti ha trasmesso questa passione?

Il mio papà, lui dipingeva ma non lo faceva come professione. Mi ha fatto sempre disegnare e mi ha insegnato un sacco di lavori manuali, tipo lui confezionava abiti in pelle giubbini, borse, capotti eccetera. Oppure banalmente lui si è sempre occupato di tutti gli aggiusti in casa, anche semplicemente dipingere le pareti ma lo faceva sempre in maniera creativa, quest’approccio positivo e mai banale alle cose l’ha trasmesso a me. Se avesse studiato sarebbe diventato un ottimo pittore, ma è daltonico, questo problema l’ho innervosiva, perché non riusciva a realizzare i dipinti come avrebbe desiderato anche se io li ho sempre trovati molto belli e originali.

Per finire, mi hai detto che hai scelto Lucignolo, quando ti hanno proposto di scegliere tra i personaggi del Pinocchio, perché ti piacciono i personaggi veri, le anime perdute che andrebbero capite e non abbandonate, e tra i personaggi femminili, intendo in generale lasciando il tema collodiano?

Beh è ardua la scelta. penso a tante donne. Alla forza. Al combattere per la propria libertà. Ah, ecco, Artemisia Gentileschi. Una pittrice straordinaria che mi piace non solo per le sue opere (mi tatuerei uno dei suoi dipinti sul mio corpo. Sorride N.d.A), ma per come seppe reagire alle amarezze della vita e infine anche per il rapporto con il padre, anche lei, se ben ricordo, ereditò da lui la creatività: un dono straordinario che ti rende la vita ancora più speciale. Grazie

A cura di Luigi De Rosa

Valentina Galluccio Valentina Galluccio ospite del Liceo Artistico “F.S. Grandi

Generico febbraio 2025“L’unica oltre l’amore” di Giovanni Truppi (Universal) regia e animazione di VAGA

Giovanni Truppi Giovanni Truppi, cantautore