La guardia costiera al lavoro per tutelare la fauna marina a rischio. |
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“Pizzicato” a pescare con le bombole nella baia di Erchie, multa salata e sequestro di pescato ed attrezzatura.

22 febbraio 2025 | 22:26
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“Pizzicato” a pescare con le bombole nella baia di Erchie, multa salata e sequestro di pescato ed attrezzatura.

Un venerdì nero, quello di ieri nel mare della baia di Erchie, frazione del comune di Maiori, dove la Capitaneria di porto ha sequestrato sei chili di polpi, bottino di una battuta di pesca subacquea illegale, per l’utilizzo di apparecchi ausiliari di respirazione.

Nel pomeriggio è avvenuto il sequestro di 6,1 kg di polpi della specie “Octopus Vulgaris” da parte degli uomini dell’Ufficio Locale Marittimo della Guardia Costiera di Cetara, sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto di Salerno, ad opera della Motovedetta Guardia Costiera CP 854.

Al sub trasgressore veniva sequestrato il pescato, contestata la violazione con relativa sanzione amministrativa prevista, ed anche sequestrata l’attrezzatura subacquea.

L’attività sportiva con bombole è vietata perché incide sul cosiddetto sforzo di pesca, infatti agevolando di molto il compito al sub, permette di incidere in maniera significativa sulla fauna marina, tant’è che i pescatori professionisti sono autorizzati in numero chiuso.

La cultura del rispetto dell’ambiente marino, purtroppo non riesce ancora ad attecchire, nonostante le nuove generazioni siano più consapevoli rispetto al passato, della necessità di tutelare la fauna e la flora del nostro patrimonio costiero.

Per una strana coincidenza, lo stesso pomeriggio nel porto di Maiori, si è assistito ad uno spettacolo altrettanto poco edificante: un gruppo di giovani incitava un amico che imbracciava un fucile subacqueo in bilico sulla prua di una barca ormeggiata sul molo, affinché riuscisse a sparare nell’acqua ad un grosso pesce che nuotava nello specchio acqueo sottostante.

Incuranti del pericolo di tale incauta manovra e del rischio di poter causare danni alla barca ed alle persone presenti, concentravano tutte le loro energie, nel colpire un esemplare di così grandi dimensioni, piuttosto che proteggerlo, senza rendersi conto del privilegio di aver potuto vedere, almeno una volta, un essere vivente in quel loro povero mare, ormai quasi del tutto privo di vita.