Il concorso per l’immissione in ruolo delle maestre in Campania ha suscitato molte polemiche, specialmente dopo che solo una candidata su cinque ha superato la prova scritta. A fronte di 1.253 candidati e solo 5 posti disponibili, la selezione si è rivelata estremamente rigorosa, con test composti da 50 quesiti in quattro aree: pedagogia, didattica, legislazione scolastica e lingua inglese. Per passare alla prova orale, era necessario ottenere almeno 70 punti su 100. Nonostante le procedure fossero ben organizzate e senza intoppi tecnici, l’elevato tasso di bocciature ha scatenato forti critiche.
I sindacati, come la Uil Scuola Salerno e la Cisl Scuola Salerno, hanno espresso forti dubbi sul concorso. Come riporta l’Occhio di Salerno, Secondo Susy Parrillo, i concorsi non risolvono il problema del precariato, e Enzo Pastore ha sottolineato che molte persone idonee da concorsi precedenti aspettano ancora una collocazione. La loro proposta è quella di integrare le graduatorie provinciali per le supplenze anziché creare nuovi concorsi ogni anno.
La situazione rimane complessa, poiché, nonostante l’alta selezione, le cattedre vacanti e il precariato continuano a essere un problema urgente. I sindacati chiedono una riforma del sistema di reclutamento per garantire maggiore stabilità agli insegnanti, mentre migliaia di docenti restano senza certezze sul loro futuro.