Sorrento, parcheggio Rota. Claudio d’Esposito WWF “Avevamo ragione noi!”

“AVEVAMO RAGIONE NOI…
DA QUANDO… QUELLA NOTTE DI FINE NOVEMBRE 2010… CHIEDEMMO CON FORZA DI FERMARE LE RUSPE CHE SOTTO LA PIOGGIA SVENTRAVANO IMPUNEMENTE IL FONDO AGRICOLO DI VICO III ROTA DI 3200 MQ CON L’INTENZIONE DI REALIZZARVI 252 BOX SU TRE LIVELLI!
Fu un vero e proprio blitz… i lavori iniziarono appena cinque giorni dopo il rilascio alla EDIL GREEN s.r.l. del Permesso di Costruire n° 33.
Nonostante il parere contrario della Soprintendenza e della stessa Commissione Edilizia Comunale, il Permesso di Costruire fu rilasciato in via surrogatoria dai commissari ad Acta Arch. Lucio Grande e sig. Dario Perasole, in maniera illegittima e in palese contrasto con le norme del PUT e dello stesso PUC.
Assieme ai tanti alberi di arancio, nespolo, ciliegio e noce, anche i possenti e secolari ulivi furono violentemente capitozzati dalle motoseghe e sradicati con le ruspe in poche ore!
Ora vigileremo affinchè in quel fondo, dopo 15 anni di battaglie, riappaiano TUTTI gli alberi eliminati… anzi di più!!!
Claudio d’Esposito – Presidente WWF Terre del Tirreno”
Dunque al termine di una lunghissima battaglia legale fatta di ricorsi, di sentenze, di appelli e perfino di pronunce dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato, è stata finalmente scritta la parola fine per quanto riguarda l’intricata vicenda del parcheggio di vico Rota, a Sorrento.
Il supremo organo della giustizia amministrativa ha definitivamente stabilito che le opere realizzate nel fondo sono abusive. Il provvedimento sanzionatorio e poi quello di acquisizione dell’area da parte del Comune di Sorrento sono, pertanto, corretti.
Viene invece riconosciuta fondata l’eccezione che contestava l’acquisizione di tutta l’area, oltre dunque i 1900mq interessati dal cantiere. Resta ferma però la possibilità del Comune di acquisire l’eccedente fornendo adeguata motivazione.
“Ci abbiamo sempre creduto e non abbiamo mollato mai, nemmeno quando sembrava tutto in salita e quando “certi consigli” ti suggerivano che sarebbe stato più prudente lasciar perdere – commenta l’avvocato Anna Iaccarino che ha seguito la vicenda giudiziaria insieme al collega Gianni Pane per conto del Wwf Terre del Tirreno -. Abbiamo sempre tenuto a mente di aver fatto una promessa siglata con lacrime e affetto. Ora il sogno del Parco Gió Antonetti si fa più concreto, noi continuiamo a crederci”.