Tommaso Solari: Un Genio Dimenticato della Scultura in Primo Piano a Sorrento

19 febbraio 2025 | 10:32
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Tommaso Solari: Un Genio Dimenticato della Scultura in Primo Piano a Sorrento

di lucio esposito

CELEBRAZIONI PER IL XIV CENTENARIO DEL PIO TRANSITO DI SAΝΤΑΝΤΟΝΙΝΟ ABATE
SABATO 15 FEBBRAΙΟ 2025  ore 18:00 Sala Consiliare
Conferenza “Il restauro della statua di Sant’Antonino”
Saluti:
Massimo Coppola – Sindaco
Rossella Di Leva – Assessore
Interventi:
Isabella Valente – Docente di Storia dell’arte
presso l’Università Federico II di Napoli
Mario Parlato – AD della Parlato Spa
Andrea Porzio – Direttore tecnico del restauro
Generico febbraio 2025

Sorrento – In una serata di grande interesse artistico e culturale, il nome di Tommaso Solari è tornato a risuonare con forza tra le colonne di Positano News e negli ambienti accademici. La massima esperta vivente sul tema ha preso parte a un incontro appassionante, durante il quale sono stati affrontati aspetti inediti dell’opera del celebre scultore, raramente al centro del dibattito pubblico.

Già dal primo momento, la necessità di approfondire la figura di Solari si è fatta evidente. L’invito rivolto agli esperti e agli studiosi a recarsi a Sorrento per analizzare le opere dell’artista si è trasformato in un’occasione unica per scoprire dettagli mai esplorati prima. In particolare, l’attenzione si è concentrata sulla facciata di Palazzo Reale, con un focus speciale sulla scultura attribuita a Solari.

Il metodo di analisi, definito “metodo Valente”, ha consentito di avvicinarsi alle opere con un approccio visivo, filologico e tattile, grazie anche all’ausilio di un’impalcatura temporanea che ha permesso di osservare da vicino ogni minimo dettaglio. L’assenza di una firma autografa non ha scoraggiato gli esperti, i quali, grazie a un attento studio comparativo, hanno riconosciuto nella scultura i tratti distintivi dello stile di Solari.

Durante la serata, si è discusso anche dell’importanza degli archivi storici e fotografici nella ricerca artistica. “Un bravo storico dell’arte è colui che possiede un’ottima fototeca”, ha ricordato uno degli intervenuti, citando Bernard Berenson, celebre critico d’arte del Novecento.

L’evento ha rappresentato non solo un’opportunità per rendere omaggio a un artista poco celebrato, ma anche un momento di riflessione sul valore della conservazione del patrimonio artistico e sulla necessità di approfondire lo studio delle opere attraverso metodi innovativi e interdisciplinari.

La serata si è conclusa con un saluto caloroso tra gli studiosi, consapevoli che il lavoro su Tommaso Solari è tutt’altro che concluso. La speranza è che nuove iniziative possano riportare alla luce ulteriori dettagli sulla sua opera e contribuire a restituire alla sua figura il riconoscimento che merita.

SORRENTO CELEBRA SANT’ANTONINO: UN ANNO DI EVENTI CULTURALI E RELIGIOSI

Sorrento ha vissuto una giornata straordinaria in occasione del 14° anniversario del transito di Sant’Antonino, il santo patrono della città. La celebrazione ha visto una partecipazione massiva di cittadini e ospiti, consolidando il profondo legame della comunità con la propria tradizione religiosa e culturale.

Il sindaco Massimo Coppola ha espresso la sua soddisfazione per il successo dell’evento, sottolineando l’importanza della concomitanza con l’apertura dell’Anno Antoniniano, che sarà caratterizzato da un ricco calendario di eventi culturali, conferenze, manifestazioni folkloristiche e celebrazioni religiose. L’obiettivo è quello di coinvolgere non solo i residenti, ma anche i visitatori che scelgono Sorrento come meta turistica.

Uno dei momenti più significativi di questa ricorrenza è stato il restauro della statua di Sant’Antonino, situata nell’omonima piazza, davanti alla Basilica che celebra quest’anno il centenario dalla sua elevazione a Basilica minore. L’amministrazione comunale, con il sostegno economico dell’associazione Federalberghi e il lavoro del restauratore Andrea Porzio, ha restituito alla città un’opera di grande valore simbolico e artistico.

“La statua versava in condizioni non adeguate per essere il simbolo del nostro santo patrono. Grazie all’impegno di tutti, oggi è stata riportata al suo antico splendore e illumina la piazza con una nuova luce”, ha dichiarato il sindaco Coppola. Un contributo fondamentale è stato offerto anche dall’ingegnere Parlato e dalla sua azienda, che ha curato il restauro tecnico dell’opera.

Nel corso della serata, l’assessore alla Cultura Rossella  Di Leva ha illustrato le iniziative previste per l’Anno Antoniniano, frutto di un lavoro congiunto tra Comune e Diocesi, coordinato dalla professoressa Isabella Valente. “Abbiamo voluto rendere omaggio al nostro Santo nel miglior modo possibile, con un percorso culturale e spirituale che accompagnerà la città lungo tutto l’anno”, ha aggiunto l’assessore.

Il sindaco ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita delle celebrazioni, evidenziando l’impegno e la dedizione di molte persone che, dietro le quinte, hanno lavorato per mesi affinché tutto si svolgesse nel migliore dei modi.

Con l’Anno Antoniniano appena iniziato, Sorrento si prepara dunque a vivere dodici mesi di eventi e iniziative nel nome del proprio santo patrono, rafforzando il senso di comunità e la valorizzazione delle proprie radici storiche e culturali.

Una Giornata Storica per Sorrento: Devozione e Tradizione in Onore di Sant’Antonino

Sorrento ha vissuto una giornata storica e profondamente sentita in occasione della solenne processione dedicata a Sant’Antonino, patrono della città. L’evento, che ha registrato una partecipazione straordinaria, ha visto per la prima volta la sfilata delle insegne basilicali, donate dalla città di Sorrento. L’ombrello basilicale e il tintinnabolo, simboli un tempo poco conosciuti, hanno arricchito la solennità della celebrazione.

Grande emozione ha suscitato anche la partecipazione delle città gemellate, le cui delegazioni hanno compreso appieno il messaggio di Sant’Antonino, esprimendo commozione e vicinanza alla comunità sorrentina. A coronare la giornata, la possibilità di ottenere un annullo filatelico speciale con cartoline e timbro dedicati all’evento, ulteriore testimonianza della profonda devozione della città nei confronti del suo Santo protettore.

Non meno significativa è stata la manifestazione della scorsa domenica, durante la quale è stato inaugurato il restauro della statua di Sant’Antonino. L’intervento, finanziato da Federalberghi Penisola Sorrentina e diretto da Andrea Porzio, ha impiegato una tecnica innovativa basata sul laser, utilizzata per la prima volta a Sorrento. La cerimonia è stata accompagnata dalle esibizioni del complesso bandistico della città e dei cori sorrentini, contribuendo a creare un’atmosfera di grande partecipazione e comunità.

Questi eventi rievocano momenti storici di profonda devozione, come quello del 1866, quando un’epidemia di colera colpì Sorrento. In quell’occasione, la comunità si affidò a Sant’Antonino, che divenne simbolo di speranza e protezione. La tradizione e la fede si confermano ancora oggi pilastri della vita cittadina, mantenendo viva una storia che unisce generazioni di sorrentini nel segno della devozione e della cultura.

L’evento si è concluso con l’intervento della professoressa Isabella Valente, docente di storia dell’arte contemporanea e della fotografia presso l’Università Federico II di Napoli, che ha approfondito il valore artistico e storico della scultura napoletana dell’Ottocento e del primo Novecento, offrendo un contributo prezioso alla comprensione del patrimonio artistico sorrentino.

Sorrento, ancora una volta, ha dimostrato il suo legame indissolubile con il proprio Santo patrono, celebrandolo con una serie di iniziative che hanno unito tradizione, arte e comunità in una giornata indimenticabile.

Tommaso Solari: Lo Scultore Invisibile che Ha Segnato Napoli

Napoli, una città ricca di storia e arte, custodisce tra le sue strade e i suoi monumenti il talento di un artista rimasto nell’ombra per troppo tempo: Tommaso Solari. Definito “un artista trasparente” per la scarsa notorietà nonostante la massiccia presenza delle sue opere, Solari merita oggi un riconoscimento che lo collochi tra i grandi scultori dell’Ottocento.

Recentemente, grazie alle ricerche della storica Maria Pia Briguori, è stata confermata la paternità della statua di Sant’Antonino, una delle numerose opere attribuite a Solari senza firma. La statua, da tempo oggetto di dibattiti, ora trova una chiara collocazione all’interno della produzione dell’artista.

Una Dinastia di Scultori

Tommaso Solari nacque a Napoli nel 1820, discendente di una famiglia di artisti di grande prestigio. Suo padre, Angelo Solari, fu docente di scultura e direttore dell’Istituto di Restauro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Suo nonno, Tommaso Solari senior, è noto per il maestoso leone che accoglie i visitatori all’ingresso della Reggia di Caserta.

Dopo un periodo di formazione all’Accademia di Belle Arti di Napoli, Solari divenne l’allievo prediletto di Tito Angelini, celebre scultore classicista. Fu proprio Angelini a introdurlo nei più importanti cantieri della Napoli ottocentesca, come quello del Palazzo Reale, dove Solari realizzò la statua della Prudenza e il Salvador Mundi nella Cappella Palatina.

Il Successo e la Committente Russa

Negli anni ’50 dell’Ottocento, Solari si affermò come scultore di rilievo, tanto che una sua opera, la Baccante, suscitò l’interesse di un granduca russo, che ne commissionò una copia per l’Uzbekistan. Questo episodio segnò l’inizio di una proficua relazione con la committenza russa, affascinata dalla scultura italiana e in particolare dall’uso del marmo di Carrara.

Tra le opere più importanti di Solari vi sono il ritratto di Fann Lir, cortigiana di un granduca russo, la celebre Esmeralda con capra, esposta a Firenze nel 1861 e poi a Parigi nel 1867, e la drammatica Medea che medita di uccidere i propri figli, acquistata da Odone di Savoia e conservata nella Galleria dei Marmi di Genova.

Un Artista da Riscoprire

Tommaso Solari morì nel 1897, ma la sua memoria artistica è rimasta per lungo tempo nell’ombra. Solo di recente, grazie a nuovi studi e ricerche, il suo nome è tornato alla ribalta. Le sue sculture si trovano in musei, chiese e piazze di tutto il mondo, dalla Reggia di Caserta al Museo di Capodimonte, da Napoli a Tashkent.

La sua riscoperta non è solo un atto di giustizia storica, ma anche un’occasione per valorizzare un artista che ha dato un contributo fondamentale alla scultura ottocentesca, lasciando un segno indelebile nella storia dell’arte italiana.

Tommaso Solari e l’eredità artistica dell’Unità d’Italia

L’arte scultorea dell’Ottocento italiano vanta tra i suoi protagonisti Tommaso Solari, un nome che si lega indissolubilmente alla stagione dell’Unità d’Italia. Tra le sue opere più rappresentative, il monumento a Dante in Piazza Dante a Napoli, realizzato con il maestro Tito Angelini, e la statua di Tommaso d’Aquino nel chiostro dell’Università di Napoli Federico II. Queste creazioni si inseriscono in un panorama artistico che voleva celebrare le grandi menti della nuova Italia unificata.

Nel 1882, Solari ricevette l’incarico per una delle sue opere più imponenti: il Saloncino dei Busti dei giuristi di Castel Capuano. Un’opera unica in Italia, che raccoglie i busti in marmo e bronzo dei più illustri giuristi della storia napoletana. Tra le sue opere più celebri si annovera anche il busto in bronzo di Mario Pagano, testimonianza della sua maestria e della sua capacità di ritrarre con intensità espressiva i grandi protagonisti della storia.

Un altro incarico prestigioso gli fu affidato nel 1888, quando realizzò la statua di Carlo d’Angiò per una delle otto nicchie di Palazzo Reale di Napoli. Questa scultura, insieme alle altre sette dedicate ai sovrani più rappresentativi della storia napoletana, contribuì a colmare il vuoto lasciato dalle nicchie progettate da Vanvitelli.

Di grande importanza è anche la statua di Sant’Antonino, un’opera meno conosciuta ma dal valore artistico e storico inestimabile. Grazie agli studi di Maria Pia Briguori, si è potuto accertare che la statua venne commissionata nel 1866 e completata nel 1867. Tuttavia, la sua collocazione definitiva avvenne solo nel 1870, quando Vittorio Emanuele II autorizzò l’acquisto del giardino delle Grazie per farne la piazza destinata ad accogliere il monumento.

Un altro esempio dell’influenza di Solari nell’arte dell’epoca è la Cappella Stella, situata nel cimitero monumentale di Sorrento. Questo progetto, curato da Maria Pia Briguori nel 2021, rappresenta un perfetto connubio tra architettura e scultura. La facciata della cappella, arricchita dall’altorilievo della Vergine in trono con gli angeli oranti, mostra il perfetto equilibrio tra il neorinascimentale e l’eclettismo tipico della fine dell’Ottocento.

L’opera di Tommaso Solari è un tassello fondamentale della storia artistica italiana e, grazie alla ricerca storica e al recupero delle fonti, continua a ricevere il riconoscimento che merita.

Restaurata la statua di Sant’Antonino: parla l’Ing. Mario Parlato

Sorrento ha ritrovato uno dei suoi simboli più preziosi: la statua di Sant’Antonino, recentemente restaurata grazie all’impegno della ditta Parlato. L’ingegnere Mario Parlato, amministratore dell’azienda, ha espresso il suo orgoglio per aver contribuito a un’opera di tale valore storico e religioso.

Un restauro nel segno della tradizione e dell’innovazione

“Siamo stati onorati di partecipare a questo restauro come umili operatori, con infinito rispetto per il passato e per le opere d’arte che ci sono state tramandate fino a oggi”, ha dichiarato Parlato. La ditta Parlato, nata come impresa edile specializzata in ristrutturazioni, opera oggi su scala nazionale, mantenendo però un forte legame con il territorio salentino da cui proviene.

L’intervento sulla statua di Sant’Antonino ha richiesto un attento cronoprogramma per rispettare le esigenze della cittadinanza e del turismo. “Abbiamo iniziato i lavori poco prima di Natale, evitando di interferire con l’afflusso turistico, e abbiamo rispettato una tempistica serrata per garantire che tutto fosse pronto entro il 14 febbraio, giorno dedicato a Sant’Antonino”, ha spiegato l’ingegnere.

Collaborazione e tecnologia al servizio dell’arte

Il progetto è stato realizzato sotto la direzione tecnica dell’architetto Giovanni Mauro, che collabora con l’azienda da oltre vent’anni. Determinante è stata anche la sinergia con Andrea Porzio, esperto restauratore, che ha fornito un contributo essenziale al successo dell’intervento.

Un ruolo cruciale è stato giocato dall’adozione di tecnologie all’avanguardia: “Abbiamo utilizzato un laser innovativo per la pulizia della statua, riducendo al minimo l’uso di solventi dannosi sia per l’ambiente che per gli operatori”, ha sottolineato Parlato. “Questo strumento ci ha permesso di rispettare i tempi di consegna, garantendo al contempo un restauro preciso e non invasivo, preservando la patina originale della statua”.

Un’eredità da proteggere

L’impresa Parlato vanta un’ampia esperienza nel settore del restauro, avendo lavorato su importanti edifici storici, tra cui Palazzo Chigi. “Ci sentiamo responsabili della conservazione dei beni che ci vengono affidati e vogliamo assicurarci che possano essere tramandati alle future generazioni”, ha affermato con orgoglio l’ingegnere.

A rendere ancora più significativo il restauro è stata la sensibilità della cittadinanza. “Quando ci avvicinavamo alla statua, si percepiva la fede dei sorrentini, una fede discreta ma profonda”, ha raccontato Parlato. “Questo ci ha motivato ancora di più a lavorare con cura e dedizione”.

Il restauro della statua di Sant’Antonino rappresenta un nuovo traguardo per la ditta Parlato e un importante tassello nella valorizzazione del patrimonio artistico di Sorrento. Grazie alla collaborazione tra istituzioni, professionisti e comunità locale, un simbolo della città ha ritrovato il suo splendore, pronto a essere ammirato da cittadini e visitatori.

Il Restauro della Statua di Sant’Antonino: Un Impegno per la Cultura e la Storia

Un’importante opera di restauro ha restituito alla città di Sorrento la statua di Sant’Antonino in tutta la sua originaria bellezza. Durante la presentazione ufficiale del restauro, Andrea Porzio, restauratore capo coinvolto nel progetto, ha voluto ringraziare il sindaco Massimo Coppola e l’amministrazione comunale per il loro impegno nella valorizzazione della cultura cittadina.

“Stanno trasformando il turismo della nostra città, non più solo legato alle bellezze paesaggistiche e alle strutture ricettive, ma soprattutto alla nostra storia e alla ricchezza culturale e artistica di Sorrento”, ha dichiarato Porzio nel suo intervento.

Un particolare riconoscimento è stato riservato al progetto “Adotta un’opera d’arte”, grazie al quale Porzio ha potuto lavorare al restauro della statua del Santo Patrono. Ha inoltre espresso gratitudine nei confronti di Rossella Di Leva, sempre disponibile nel risolvere le varie problematiche logistiche, e della Federazione Alberghi, con il presidente Costanzo Iaccarino, per aver reso possibile il restauro.

Il restauro: un percorso tra conservazione e innovazione

Porzio ha raccontato l’emozione provata nel lavorare a stretto contatto con la statua di Sant’Antonino: “Quando stai su quel ponteggio e ti trovi vicino alla statua, avverti tutta la forza e l’energia del nostro Santo. Questa è la fortuna del mio mestiere: il contatto diretto con l’opera d’arte”.

Dal punto di vista tecnico, il restauratore ha descritto il processo di restauro, che ha richiesto un’analisi approfondita dello stato di conservazione della statua. Realizzata in marmo di Carrara, l’opera era segnata da alterazioni e degrado, tra cui colonizzazioni biologiche, croste nere e disgregazione della superficie.

Per contrastare tali fenomeni, è stato adottato un metodo di pulitura innovativo, con il supporto della tecnologia laser, affiancata a trattamenti chimici e fisici. “Abbiamo incappucciato la statua per quindici giorni per consentire al prodotto disinfestante di agire”, ha spiegato Porzio, evidenziando poi il lavoro di pulitura con lavaggi a base di carbonato d’ammonio e successive stuccature eseguite con tecniche tradizionali.

Un impegno costante per la tutela del patrimonio

Oltre alla pulitura e al restauro delle parti deteriorate, è stato applicato un protettivo finale per preservare la statua dagli agenti atmosferici. Tuttavia, Porzio ha sottolineato l’importanza della manutenzione costante: “Possiamo fare il miglior restauro possibile, ma se non c’è manutenzione, dopo due o tre anni torneranno gli stessi problemi”.

Le immagini finali del restauro testimoniano la trasformazione dell’opera, che ora può essere ammirata in tutta la sua bellezza. “Da oggi vedo Sant’Antonino non solo come il nostro protettore, ma anche come un’opera d’arte a tutti gli effetti”, ha concluso Porzio, auspicando una sempre maggiore sensibilità verso la conservazione del patrimonio storico di Sorrento.

Il restauro della statua di Sant’Antonino rappresenta un importante passo avanti per la tutela del patrimonio artistico locale, dimostrando come il connubio tra tradizione e innovazione possa restituire alla comunità opere di inestimabile valore.

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