Vico Equense, l’opposizione si compatta: nasce il gruppo unico “Un’altra Vico è possibile”

Vico Equense, l’opposizione si compatta: nasce il gruppo unico “Un’altra Vico è possibile”
Vico Equense – “Un’ altra Vico è possibile”. In consiglio comunale si costituisce il gruppo unico delle opposizioni.
“Un fatto storico” sottolineano i consiglieri Maurizio Cinque, Luigi Vanacore, Giuseppe Alvino, Giuseppe Ferraro, Raffaele Giannico e Antonio Breglia che da oggi passa il testimone a Luigi Cioffi. “Ci unisce la necessità di mandare a casa questa monarchia assoluta, non più illuminata, che governa la città da oltre 20 anni – afferma Maurizio Cinque a nome del gruppo -.
Ci unisce la responsabilità che abbiamo di fare da argine a questo delirio di onnipotenza politica, pensando di poter fare tutto e il contrario di tutto. Vico è diventata la città dei disagi quotidiani, dei lavori pubblici che non finiscono mai, la città dell’asfalto prima delle processioni. Siamo tornati indietro di 50 anni.”
Vico, continua il consigliere Cinque è sotto attacco speculativo. “Ci sono speculatori che sono pronti lì, sulle nostre teste, sui nostri territori – aggiunge -. Vico è sulla bocca di tutta Italia, purtroppo, ahimè. E allora a tutto questo si risponde. Si risponde politicamente, si risponde con la presenza, mettendoci la faccia come stiamo facendo noi.”
L’ obiettivo, spiega il consigliere Maurizio Cinque, è dare vita a una coalizione politica, aperta a tutte le sensibilità che vogliono cambiare l’attuale modo di amministrare la città. “Noi abbiamo l’esigenza di fare una coalizione politica alternativa a chi ci governa oggi – continua -, una coalizione forte, una coalizione credibile perché crediamo innanzitutto che Vico può essere amministrato in maniera diversa.
C’è bisogno di nuove idee, c’è bisogno di aumentare i servizi, c’è bisogno della qualità della vita, c’è bisogno di toccare le esigenze dei giovani, delle famiglie, delle attività produttive. C’è bisogno di creare progetti che portino il benessere a tutti, e non soltanto a pochi” conclude Maurizio Cinque.