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12 marzo: oggi la giornata per dire basta alla violenza contro gli operatori sanitari

12 marzo 2025 | 09:47
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12 marzo: oggi la giornata per dire basta alla violenza contro gli operatori sanitari

12 marzo: oggi la giornata per dire basta alla violenza contro gli operatori sanitari
Un’emergenza silenziosa, ma non per questo meno grave, affligge il sistema sanitario italiano: la violenza contro gli operatori sanitari e socio-sanitari. Un fenomeno in crescita, che non conosce confini geografici o professionali, e che impone una riflessione urgente e un’azione concreta.

Oggi, 12 marzo, si celebra la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti di chi si prende cura della nostra salute. Un’occasione per accendere i riflettori su un problema che troppo spesso rimane sommerso, nascosto dietro le mura di ospedali e ambulatori.

Numeri allarmanti

I dati parlano chiaro: aggressioni verbali, fisiche, minacce, stalking. La violenza si manifesta in diverse forme, e colpisce medici, infermieri, operatori socio-sanitari, tutti coloro che ogni giorno si dedicano alla cura degli altri.

Le cause sono molteplici: stress, frustrazione, tempi di attesa lunghi, ma anche la mancanza di rispetto e la percezione distorta del ruolo degli operatori sanitari.

Un appello al rispetto e alla collaborazione

La Giornata nazionale vuole essere un appello al rispetto e alla collaborazione. Un invito a riconoscere il valore del lavoro degli operatori sanitari, e a costruire un rapporto di fiducia e di dialogo.

Le istituzioni, le associazioni di categoria, i cittadini, tutti sono chiamati a fare la propria parte. È necessario promuovere una cultura della non violenza, investire nella formazione degli operatori sanitari, e garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Iniziative in tutta Italia

In occasione della Giornata nazionale, in tutta Italia sono state organizzate iniziative di sensibilizzazione, convegni, dibattiti, campagne di informazione. Un modo per rompere il silenzio, e per dare voce a chi troppo spesso si sente solo e indifeso.