
Segnalato da Marianna Insigne a Massa Lubrense
In un paesino come questo si è convinti di essere in una bolla, che il male si trovi lontano e che nulla di scabroso possa accadere.
Per strada possono circolano ragazzi e bambini non accompagnati, grazie alla sola convinzione di trovarsi in un posto SICURO. Lontano da OGNI FORMA DI CRIMINE.
Ciò nonostante, anche qui il crimine prende volto e si dilaga nei giovani, si trasforma in violenza, una violenza ingiustificabile.
Come ogni storia di violenza attuale inizia con una ragazzina che decide di troncare un rapporto malato, ma questa volta ad accusarne la vendetta è stato un ragazzo. 17 anni e senza colpe.
Tre amici (minorenni) seduti al tavolino di un bar chiuso, vengono avvistati dall’ex della ragazza, il quale chiama immediatamente rinforzi da un amico che era a Massa centro.
Il tempo di salire e raggiungere S.agata e comincia un massacro nei confronti di uno dei tre ragazzi seduti al tavolo.
Da grandi vigliacchi hanno cominciato a MASSACRARE la vittima tra calci e pugni. Hanno spaccato un casco a furia di colpi sul corpo della vittima e gli hanno suonato colpi violenti dietro la schiena con una sedia.
Il ragazzo ha riportato traumi vari, labbro spaccato e numerosi lividi alla schiena ma forse la cosa che più fa paura è il trauma psicologico che questo ragazzino sarà costretto a combattere.
Il ragazzo diventa VITTIMA due volte. Dapprima VITTIMA di una società in cui MASSACRARE qualcuno è sinonimo di errore adolescenziale. E successivamente VITTIMA di una società omertosa dove il silenzio regna sovrano solo quando sarebbe necessario alzare forte un grido.
I genitori di tutta la comunità devono sapere che circolano soggetti pericolosi.
Non è accettabile che un nostro figlio esca e abbia paura di non tornare a casa.
Ogni figlio di questa terra è figlio un po’ anche nostro.
Non dimenticate che quello che oggi succede ad un altro, domani potrebbe succedere a vostro figlio.
E se il crimine resta impunito, dilagherà con una forza implacabile.