Al Teatro Palcoscenico a Napoli, in scena “Fotogrammi Parthenopei”

Oggi, alle ore 20:30 al Teatro Palcoscenico a Napoli, i due atti comici, musicali e riflessivi “Fotogrammi Parthenopei”. Un lavoro teatrale di Enrico Galloro in arte Nello D’Auria, che prende origine dalla voglia di esprimere una napoletanità vera che rispecchia l’anima di un popolo che ha sempre saputo coniugare forti contrasti tra la sofferenza e l’ottimismo. Soffermarsi a riflettere ed ammirare la propria città (Napoli) ed analizzarla non è compito agevole nemmeno per il più provetto storico, studioso o antropologo che sia.
Napoli è una città complessa, segnata dalle continue occupazioni e conquiste succedutesi nei secoli. A Napoli c’è una miscellanea di culture da quelle nordiche a quelle mediterraee. Il suo popolo è caratterizzato dai mille volti scavati dalla soffrenza e da pari volti sorridenti, non riesci mai a capire qual’è il momento triste o quello gaio, infatti, l’autore di questo potpourrì artistico, rifacendosi ad un vecchio proverbio nostrano, afferma che: “nun c’è muorto addò nun se ride e nun c’è spusalizio addò nun se chiagne!”
Il lavoro teatrale si prefigge di emozionare il pubblico attraverso sketch e pillole di comicità, scimmiottando modi di dire, usi e costumi, dei napoletani e stigmatizzando la metamorfosi comportamentale dei figli di Parthenope. Il tutto è condito dalla musica che da sempre ha accompagnato questa terra sin dal canto delle sirene che attirarono l’equipaggio di Ulisse, cui narra l’omerica opera ed infatti, l’autore, rifacendosi ad un’affermazione non trascurabile dello scrittore Pasquale Scialò, asserisce che: il canto arriva dove parola non può!
Parthenope, qualcuno la definisce sirena, altri Dea, ma Ella è donna, amante, mamma ma su quest’ultima definizione sorgono seri dubbi perché i dolori del parto Ella non li ha mai avvertiti nonostante i napoletani siano la sua progenie. Ella è assopita non addormentata, è desta con l’anima e recepisce il malessere, i dolori, i lamenti dei sofferenti, le lacrime delle mamme e la disperazione dei padri, della sua “neapolis”, perché è distesa sul territorio a proteggere la sua gente, non uscendone a volte vittoriosa. Il capo posa sulla collina di Capodimonte, il suo braccio destro si distende sul promontorio di Posillipo, quello sinistro verso l’inafferrabile suo mitologico amore Vesuvio, il bacino è collocato nel luogo definito “ ‘o cuorpo ‘e napule”, le sue gambe immerse nelle acque del golfo poggiano le loro estremità sulle amabili ed incantevoli isole di Ischia e Capri, e così, come un manto protettivo, da oltre 2.500 anni, Parthenope è tutt’una con il popolo di questa amabile terra.
Due ore circa di spettacolo con Nello D’Auria, Lidia Ferrara, Raffaella Castaldi, Luca Adelfi ed il cantante Sasà Di Palma, incanterà il pubblico emozionandolo nel farlo partecipe di un sentimento che invade e pervade l’animo.