Allarme ludopatia fra Sorrento e Castellammare. Casi in aumento dopo il Covid
Allarme ludopatia fra Sorrento e Castellammare
La ludopatia è un fenomeno sempre più diffuso anche nella Penisola Sorrentina e nell’area di Castellammare di Stabia. Un’iniziativa interessante per sensibilizzare sul problema è stata quella del “Camper della Salute“, presente a Sant’Agnello in Piazzale Angri. Si tratta di un progetto promosso dall’ASL Napoli Sud, che fornisce diversi servizi di assistenza, tra cui uno sportello dedicato alle dipendenze. Se tutti conosciamo i problemi legati a droga e alcol, altre dipendenze emergenti come quelle per le nuove tecnologie, i social network e gli smartphone iniziano a destare preoccupazione per i loro effetti psicologici. Tuttavia, ciò che desta più allarme è la ludopatia, una dipendenza che porta a sperperare le proprie risorse economiche, rovinare le famiglie e indurre uno stato psicofisico grave. “Il gioco normale si distingue da quello patologico e compulsivo per il desiderio impulsivo e continuo di giocare“, spiegano gli esperti.
A Castellammare di Stabia, in Via Alcide De Gasperi, è presente il SERT, un servizio territoriale di assistenza per tutte le patologie legate alle dipendenze. Un tempo, un servizio simile era disponibile anche a Sorrento, ma è stato rimosso, forse per nascondere il problema. Eppure, il SERT continua a funzionare efficacemente, offrendo un supporto essenziale ai cittadini.
Un fenomeno in crescita e il ruolo dello Stato
Uno degli aspetti più gravi legati alla ludopatia è il guadagno che lo Stato ottiene da questo settore. Dopo la pandemia da Covid-19, si è registrato un notevole aumento delle giocate online e di quelle illegali, rendendo ancora più difficile il contrasto a questa dipendenza.
I dati della ludopatia in Italia
Secondo i dati, il 62% degli utenti che si rivolgono ai servizi di assistenza sono giocatori, di cui l’83,4% uomini. Dal 2021 al 2023, le chiamate ai numeri di supporto sono aumentate dell’88,5%. Nello specifico, il numero di telefonate è passato da 2413 nel 2020 a 3771 nel 2021, 3826 nel 2022 fino ad arrivare a 4549 nel 2023. “Il telefono verde è nato nel 2017 e da allora le chiamate sono state 19.816”, spiega Luisa Mastrobattista, ricercatrice dell’ISS. “Spesso chi chiama è un giocatore che percepisce di avere un problema, molte altre volte a chiamare sono familiari e amici“.
I centri di cura in Italia
In Italia, sono attivi 163 servizi di cura per la ludopatia e le dipendenze legate al gioco d’azzardo, mappati dall’Istituto Superiore di Sanità. La distribuzione di questi centri è la seguente:
- Nord: 68 strutture (23 in Piemonte e 14 in Lombardia);
- Centro: 50 strutture (24 in Toscana, 16 nel Lazio e 6 in Umbria);
- Sud e Isole: 45 strutture (15 in Puglia e 8 in Sicilia).
I campanelli d’allarme della dipendenza
Riconoscere i segnali di una dipendenza da gioco d’azzardo è fondamentale per intervenire tempestivamente. “Occorre fare molta attenzione ai campanelli d’allarme che si manifestano in una persona dipendente o che sta cadendo in una dipendenza“, avverte Mastrobattista. Tra i segnali più comuni ci sono:
- Sottrarsi agli impegni familiari;
- Continue richieste di denaro con scuse diverse;
- Trascuratezza sul lavoro;
- Ripetute bugie.
L’esperta sottolinea inoltre come la ludopatia non sia differente da altre forme di dipendenza: “Il gioco d’azzardo è una dipendenza a tutti gli effetti, i meccanismi sono gli stessi di chi assume una sostanza stupefacente. Chi gioca non riesce a fermarsi: è un comportamento, ma quando non si riesce più a gestirlo si perde il controllo“.
L’importanza di ridurre i punti gioco
Per chi assiste un giocatore patologico, è importante sapere che esistono centri e servizi specializzati sul territorio, accessibili gratuitamente, per offrire supporto ai diretti interessati e alle loro famiglie. Tuttavia, una strategia efficace per combattere la ludopatia potrebbe essere quella di limitare la diffusione dei punti gioco, soprattutto nelle vicinanze delle scuole.
In Penisola Sorrentina, alcuni bar e locali hanno già deciso di rimuovere le slot machine e i giochi d’azzardo dai loro spazi. Un esempio positivo è il Bar Marianiello a Piazza Cota, che ha scelto di rinunciare a questi guadagni per contribuire alla lotta contro la ludopatia. Sarebbe auspicabile che altre attività seguissero questo esempio, tutelando così le persone più vulnerabili e prevenendo il diffondersi di una dipendenza che rischia di compromettere intere famiglie.