Bruno Pizzul – Un “Signore” amico di Ravello

Ravello, Costiera Amalfitana. Conobbi Bruno Pizzul nel 1989; la giuria del Premio Ravello “Favole per un anno” lo aveva designato fra i vincitori con la favola: “Il sorriso del pallone”.
Fui subito colpito dalla sua signorilità, dietro quel volto sempre sorridente si celava un animo nobile, una persona mite con una voce unica e inconfondibile; fu amore a prima vista e le nostre strade si incrociarono spesso grazie anche ai comuni amici che avevano eletto Ravello a loro buen retiro per sfuggire allo stress della notorietà e condividere fra amici ritagli di serenità e svago. I pretesti non mancavano per ritrovarsi, a volte anche a distanza grazie al mezzo televisivo.
Uno dei siparietti più simpatici che ho avuto con lui, e che racconto spesso perché oltre ad essere la sintesi della nostra amicizia è anche la testimonianza per il suo amore per Ravello, si verificò in occasione di una diretta televisiva da Ravello per la trasmissione “Quelli che il calcio” che andava in onda la domenica pomeriggio su RAI 2; Fra gli ospiti fissi in studio con Simona Ventura c’era Bruno Pizzul e fra i vari inviati c’era anche Valeria Marini; la Marini aprì il collegamento dal belvedere di Villa Rufolo con una gaffe pazzesca: “Ciao Simona sto qui a Rapallo…!!!”, vi lascio immaginare la mia faccia e il mio fegato; ma ecco che dallo studio interviene l’amico di Ravello Bruno Pizzul il quale disse alla Marini : “Valeria li a Ravello c’è il sindaco mio amico Secondo Amalfitano, chiamalo e fallo venire in diretta”; entrai subito in campo dicendo: “Ciao Bruno, buongiorno signora Ventura, purtroppo MARINA si è distratta”, la Marini piccata precisò: “Sindaco mi chiamo Valeria non Marina”; secco le risposi: “dopo Rapallo io la chiamo come voglio”. Il collegamento poi continuò e gli altri che seguirono filarono lisci grazie anche all’altro inviato e amico Dario Vergassola. Al termine della trasmissione mi chiamò Bruno Pizzul, ridemmo di cuore anche perché mi disse : “Non puoi immaginare quello che è successo in studio quando hai detto alla Marini “dopo Rapallo ti chiamo come voglio”.
Le persone come lui non dovrebbero morire mai, il suo perbenismo e signorilità oltre alle sapienti doti di giornalista hanno fatto la storia dello sport e segnatamente del calcio in Italia; fortunatamente le pagine di giornalismo, di umanità, di perbenismo che Bruno Pizzul ha scritto nella sua vita sono talmente tante e tutte eccelse, che egli vivrà per sempre.
Grazie Bruno, grazie per la tua amicizia e per quanto hai dato non solo a me e a Ravello, ma all’Italia intera e alle future generazioni; sei stato grande in vita lo sarai ancor più da oggi al futuro.
Secondo Amalfitano