Carmine Fiorillo dimesso dopo quattro mesi, fu ferito dalla caduta di un albero all’Università a Fisciano. I ringraziamenti al Ruggi

Grande felicità fra gli studenti ed i familiari, sembra quasi un miracolo quello di Carmine Fiorillo, il 25enne di Eboli rimasto gravemente ferito il 30 novembre 2024 nel campus dell’Università di Fisciano a causa della caduta improvvisa di un pino secolare. Dopo quattro mesi di ricovero, il giovane è stato dimesso dal Ruggi di Salerno, un risultato che per i medici rappresenta una vittoria straordinaria.
Il giorno dell’incidente, un sabato segnato da forti raffiche di vento, Carmine stava andando a mensa con due colleghi quando il tronco dell’albero lo ha travolto, lasciandolo schiacciato sotto il peso dei rami. Le sue condizioni erano disperate: lesioni cerebrali, trauma cranico, fratture al torace e al bacino, danni alla colonna vertebrale. Trasportato d’urgenza al Ruggi, è stato sottoposto a tre delicati interventi in Neurochirurgia e assistito dal reparto di Rianimazione, che non ha mai smesso di lottare per la sua sopravvivenza.
La sua ripresa ha avuto una svolta simbolica il giorno di Natale, quando il giovane ha ripreso conoscenza. Da quel momento, grazie a un percorso clinico meticoloso e al supporto di medici, infermieri e specialisti, è iniziata la sua graduale guarigione. Ora Carmine è stato trasferito a Imola, dove continuerà il suo percorso di riabilitazione, con la speranza di tornare presto a una vita normale.
A una settimana dalle dimissioni, la famiglia ha espresso un toccante ringraziamento con una lettera indirizzata al dottor Renato Gammaldi, primario di Anestesia e Rianimazione, e a tutto il personale sanitario del Ruggi. I genitori, Sergio Fiorillo e Francesca Pantone, e il fratello Filippo hanno voluto rendere omaggio alla professionalità e all’umanità di chi ha assistito Carmine nei mesi più difficili, definendolo “il figlio della Rianimazione”.
ALCUNI PASSAGGI DELLA LETTERA
Nella commovente lettera, i familiari raccontano la loro angoscia nelle prime settimane e il conforto trovato nel personale sanitario:
“Possiamo facilmente immaginare che di fronte alla gravità della situazione di nostro figlio, soprattutto nei momenti più critici, abbiate potuto pensare che non ci fosse più nulla da fare. Ma voi avete sperato contro ogni speranza, avete lottato contro ogni difficoltà. La vostra tenacia e il vostro sforzo sono stati premiati in un giorno particolarissimo, il giorno di Natale, quando Carmine ha ripreso conoscenza. Da quel momento è iniziato il graduale cammino di ripresa, e voi, nessuno escluso, avete gareggiato per sostenerlo, incoraggiarlo, perfino coccolarlo.”
Il ringraziamento si estende anche alla sensibilità umana dimostrata dagli operatori del Ruggi:
“Vi ringraziamo per ogni carezza, per ogni sorriso, per ogni attenzione che avete riservato a Carmine. Il vostro lavoro è faticoso, spesso non riconosciuto, ma il recupero di Carmine è la testimonianza più bella del vostro valore. Nostro figlio è diventato il figlio di tutto il reparto, e noi saremo per sempre grati per questo.”
Tra i momenti più toccanti, la promessa del giovane: tornare in reparto, una volta in piedi, per festeggiare con medici e infermieri, portando una torta in ricordo di quella preparata dal personale per il giorno delle sue dimissioni. Nel frattempo, la famiglia invita amici, colleghi e tutta la comunità a una Messa di ringraziamento nella Parrocchia del Sacro Cuore di Eboli, seguita da una grande cena conviviale per celebrare la sua rinascita.
Un simbolo di speranza e resilienza, una storia che ha unito un’intera comunità, commossa e solidale nel sostenere il cammino di Carmine verso la completa guarigione.