Ennesima vittoria dell’avvocato Luigi Alfano: dieci assoluzioni per Michele Cinque, ma il vero problema è la legge sulla stampa

25 marzo 2025 | 13:17

Ennesima vittoria dell’avvocato Luigi Alfano: dieci assoluzioni per Michele Cinque, ma il vero problema è la legge sulla stampa

Ancora una vittoria per l’avvocato Luigi Alfano, che ha portato a ben dieci assoluzioni per Michele Cinque, direttore di Positanonews. Un risultato che conferma, una volta di più, come spesso i giornalisti siano vittime di querele e procedimenti giudiziari che si rivelano infondati. Tuttavia, dietro questi successi giudiziari si cela un problema ben più grande: la normativa sulla stampa in Italia è eccessivamente repressiva e necessita di una profonda revisione. L’intervista che il direttore del primo quotidiano online della Costiera amalfitana e Penisola sorrentina, nato nel 2005 , con il 2025 ha raggiunto il traguardo dei 20 anni, ha fatto all’avvocato , e criminologo, ma soprattutto amico, Luigi Alfano , nella redazione di Piano di Sorrento, non ha lo scopo di celebrare una vittoria o la bravura e professionalità del legale, ma di sottolineare una criticità del sistema giudiziario e dell’ordinamento che va risolta.

I continui procedimenti legali contro i giornalisti , in particolare nell’online, rappresentano una vera e propria tortura, non solo in termini di tempo e risorse, ma anche dal punto di vista psicologico. Chi viene sottoposto a questi estenuanti iter giudiziari dovrebbe avere diritto a un risarcimento, per compensare i danni subiti ingiustamente. Il rischio di subire querele temerarie e azioni civili, infatti, finisce per limitare la libertà di stampa, inducendo molti giornalisti a non trattare determinate notizie per paura delle conseguenze legali. Una situazione che poi, paradossalmente, colpisce maggiormente chi ha testate registrate regolarmente ed è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non chi ha blog o pagine sui social network e fa informazione inaffidabile e irresponsabile.

Un giornalismo libero e indipendente è uno dei pilastri della democrazia. Ma se chi scrive rischia di essere trascinato in tribunale per anni solo per aver fatto il proprio dovere di informare,  o per un errore, per difetto o ritardo di controllo, che non può essere totale e continuo, per la tipologia stessa dell’attività giornalistica online, che è anche una attività economica, e non può fermarsi per non soccombere nel mercato nei confronti dei competitor, la libertà di stampa ne esce gravemente compromessa. Si rischia addirittura la galera, o comunque una condanna alla carcerazione , che potrebbe diventare tale con altre sentenze, e ci si ritrova facilmente la fedina penale macchiata o pignorato per un nulla un misero stipendio.  Urge, quindi, un intervento legislativo che garantisca una maggiore tutela ai giornalisti, introducendo norme contro le querele temerarie e prevedendo meccanismi di risarcimento per chi subisce ingiustamente lunghi procedimenti giudiziari.

La questione non riguarda solo Michele Cinque o Positanonews, ma l’intero sistema dell’informazione in Italia. La speranza è che questa ennesima vicenda giudiziaria possa servire da monito per un cambiamento necessario e non più rinviabile. Anche questo, e non solo una stampa prona o venduta al potere, frena la libertà di informazione. Lo stesso direttore non nega che, rispetto al passato, nel criticare e attaccare il potere politico, tiene il “freno a mano”, non solo per tutelare se stesso, ma anche gli altri, il rischio che passa e le conseguenze che ne derivano poi ricadono anche sul giornale e la famiglia.