Finte residenze ad Ischia. Sono 140 gli indagati.

29 marzo 2025 | 09:50
Finte residenze ad Ischia. Sono 140 gli indagati.

Ischia.Finte residenze per non pagare l’Imu, ufficialmente, ma con molteplici risvolti dagli sgravi fiscali, passando per le elezioni fino allo sbarco estivo e dei veicoli e le compravendite. Sono 140 gli indagati.Un sistema per viaggiare beneficiando anche degli sconti sui trasporti vi amare, per portare l’auto sull’isola ne periodi estivi quando lo sbarco con veicoli sul  territorio insulare è precluso ai non residenti,  per i benefici fiscali e gli sconti di viaggio. Sullo sfondo gli accordi politici amministrativi che passano per ufficiale e politici. Avrebbero, infatti, prima di tutto fatto carte false per ottenere vantaggi sotto il profilo fiscale, tributario, ma anche qualche agevolazione sul campo dei trasporti. Una strategia  finita al vaglio della magistratura che sta indagando sulla  presunta truffa delle false residenze nell’isola d’Ischia. La Procura di Napoli a notificare 140 avvisi di proroga delle indagini vista l’esigenza dei pm di chiedere altri mesi per fare altre verifiche a carico di altrettanti cittadini, tutti residenti a Napoli. Secondo l’ipotesi investigativa costoro avrebbero ottenuto falsi certificati di residenza nei cinque comuni ischitani nelle abitazioni intestate come prima casa. Atti ritenuti falsi, alla luce di una serie di verifiche portate avanti dalle forze di polizia sull’isola, che finisce con il determinare un danno erariale alle casse dei rispettivi municipi ischitani; ma anche un vantaggio immediato, sempre sotto il profilo tributario, per i finti residenti.Falso e truffa le accuse mosse dai pm del pool reati contro la pubblica amministrazione, sezione coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Amato. Già in passato ad Ischia erano già  finiti sotto i riflettori 40 falsi residenti scoperti dalla Guardia di Finanza: la truffa delle esenzioni Imu. Ombre anche sulle presunte omissioni o complicità all’interno dei rispettivi uffici dei Comuni interessati, da parte di impiegati che hanno processato i certificati di residenza. Il metodo secondo l’accusa arrecherebbe  un danno alle casse dei comuni. Trattandosi di prima casa gli uffici locali non possono incassare il corrispettivo dell’Imu. Stesso discorso per quanto riguarda altri sgravi fiscali, quando entrano in gioco contratti di compravendita dell’immobile, dal momento che sono previste delle agevolazioni fiscali per chi vende una prima casa rispetto a chi va a trattare altro tipo di abitazioni. Poi la questione delle agevolazioni sulla mobilità con scoutistiche e sbarchi estivi dei veicoli quando vige il divieto di sbarco. L’indagine che prende le mosse un anno fa circa, alla luce di alcune segnalazioni effettuate dal commissariato di Ischia che si è allargato sugli altri comuni ischitani. Ed è stata condotta cattraverso attività di sopralluogo e di verifica sul territorio.
A partire dai primi giorni di settembre, sono state effettuate delle verifiche degli agenti in alcuni domicili indicati. Poi è stato fatto un controllo mirato sulle utenze, sui consumi effettuati durante l’anno, specie nei mesi di autunno e inverno. Screening incrociati anche a proposito della iscrizione di figli a scuola e su una ampia gamma di stili di vita. In decine di casi, sarebbero emerse conferme delle ipotesi investigative coordinate in questi mesi dalla Procura di Napoli, in uno scenario ritenuto ancora dinamico. Il numero dei finti residenti potrebbe crescere e le ipotesi sulle ovulazione sono tante. Se ci fossero conferme si parla di risarcimenti record o risvolti e processi in chiave penale. Da no sottovalutare anche la questione delle false residenze per i voti.
Resta invece sullo sfondo un altro versante investigativo: quello legato a presunte omissioni o complicità all’interno dei rispettivi uffici dei Comuni interessati, da parte di impiegati che hanno di volta in volta ricevuto e ratificato le carte legate ai certificati di residenza.