La Penisola Sorrentina tra Cinema e Storia: la Lectio Magistralis di Antonino De Angelis

8 marzo 2025 | 11:10
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La Penisola Sorrentina tra Cinema e Storia: la Lectio Magistralis di Antonino De Angelis

di lucio esposito – video e foto sara ciocio 

Si è aperta con grande successo la tredicesima edizione della prestigiosa rassegna culturale TRACCE curata da Paola Gargiulo, inaugurata dall’attesa conferenza dello studioso Antonino De Angelis. L’evento, che ha visto una partecipazione numerosa e qualificata, ha offerto un approfondito viaggio tra il paesaggio, la storia e la rappresentazione cinematografica della Penisola Sorrentina, con particolare attenzione al lavoro di Roberto Pane.

Un tributo a Roberto Pane

De Angelis ha voluto omaggiare Roberto Pane, illustre docente di Storia dell’Architettura presso l’Università di Napoli, attraverso la proiezione di un filmato girato nel 1955. Questo documento audiovisivo, insieme al libro “Sorrento e la Costa”, rappresenta una testimonianza preziosa dell’architettura rurale e costiera della Penisola Sorrentina, che nel tempo ha subito profonde trasformazioni.

L’intervento ha ripercorso le principali opere di Pane, sottolineando il suo ruolo di riferimento imprescindibile per chiunque voglia studiare il territorio sorrentino. Il docente non si limitò solo alla ricerca accademica, ma contribuì anche alla redazione del piano regolatore di Sorrento nel 1958 e del piano paesistico della Costiera Sorrentina e Amalfitana negli anni ’70.

Il Cinema come fonte storica

Un altro tema centrale della conferenza è stato il valore del cinema e dei documentari come fonti storiche. De Angelis ha illustrato come, a partire dagli anni ’50, siano stati realizzati numerosi documentari e film che mostrano la Penisola Sorrentina nella sua evoluzione. Tra questi, il documentario dell’Istituto Luce e “La Penisola del Sole”, che racconta la costruzione della linea ferroviaria Castellammare-Sorrento, sono esempi significativi di un’epoca di grande trasformazione urbanistica e sociale.

L’importanza del cinema non si limita alla mera documentazione: grandi registi hanno saputo utilizzare il paesaggio come elemento narrativo essenziale. De Angelis ha citato il caso di Tarkovskij, in cui l’ambiente stesso diventa protagonista del racconto cinematografico. La Penisola Sorrentina, con la sua bellezza paesaggistica e la sua storia millenaria, si è prestata a questa dinamica in numerosi film, diventando scenario privilegiato della cinematografia nazionale e internazionale.

Il Cinema e il Paesaggio: la Seconda Parte della Conferenza di Antonino De Angelis

La seconda parte della conferenza di Antonino De Angelis ha portato il pubblico in un viaggio affascinante attraverso il rapporto tra cinema e paesaggio, con particolare riferimento al film Il Miracolo, girato a Furore. De Angelis ha sottolineato come in questa pellicola il paesaggio non sia solo uno sfondo, ma un elemento attivo nella narrazione, capace di amplificare l’angoscia e le emozioni dello spettatore.

Il film, interpretato da Anna Magnani e con la partecipazione di un giovane Federico Fellini in un ruolo muto, racconta la storia di una donna semplice, Annarella, che scambia un viandante per San Giuseppe e rimane incinta, suscitando lo scherno della popolazione. De Angelis ha evidenziato come il paesaggio di Furore contribuisca a rendere ancora più intensa la percezione della solitudine e del dramma della protagonista.

La conferenza ha poi toccato il tema del paesaggio nel cinema d’autore, citando il lavoro del regista russo Andrej Tarkovskij, che nel 1981 esplorò l’Italia meridionale in cerca di location per il suo film Nostalghia. A Sorrento e Furore, Tarkovskij trovò ispirazione per il suo documentario Tempo di Viaggio, realizzato insieme a Tonino Guerra. Secondo De Angelis, questo documentario mostra come il paesaggio possa essere reinterpretato dagli occhi di un regista, acquisendo significati nuovi e profondi.

Un altro esempio citato è Il Decameron di Pier Paolo Pasolini, che trasformò un agrumeto sorrentino in un misterioso bosco medievale, dimostrando come il cinema possa manipolare la realtà per creare atmosfere evocative. Pasolini, noto per il suo uso simbolico del paesaggio, ha sempre reso gli ambienti parte integrante della narrazione, come nelle periferie romane di Mamma Roma e Accattone.

De Angelis ha poi riflettuto sulla potenza dell’immagine cinematografica, affermando che il suo impatto è cinque volte superiore rispetto a quello di una fotografia su una rivista o un manifesto. Ha ricordato come il regime fascista avesse intuito il potere del cinema come strumento di propaganda, portando alla costruzione di Cinecittà nel 1932 con lo slogan “Il cinema è l’arma più forte”. Anche nel dopoguerra, il cinema italiano è stato utilizzato per promuovere il Paese, come dimostra l’accordo tra Giulio Andreotti e Hollywood per la realizzazione di Vacanze Romane.

Infine, la conferenza si è soffermata sul valore del cinema come esperienza collettiva. Secondo De Angelis, la sala cinematografica è il luogo ideale per vivere un film, perché il pubblico, privato delle distrazioni quotidiane, percepisce in modo uniforme emozioni e significati. Il cinema, ha concluso, è un’arte magica che trasforma le immagini in emozioni e racconta storie che altrimenti rimarrebbero invisibili.

Un viaggio affascinante tra pellicole e paesaggi, che ha lasciato il pubblico con una nuova consapevolezza del ruolo del cinema nel modellare la nostra percezione del mondo.

Un patrimonio da tutelare e valorizzare

La conferenza si è conclusa con un richiamo alla responsabilità culturale nella conservazione del paesaggio e dell’identità storica della Penisola Sorrentina. L’eredità lasciata da Roberto Pane e dagli architetti e studiosi che hanno seguito il suo lavoro rappresenta un patrimonio da proteggere per le future generazioni.

L’evento ha suscitato grande interesse e ha offerto spunti di riflessione sul rapporto tra memoria storica e modernità. Grazie alla passione e alla competenza di Antonino De Angelis, la serata ha rappresentato un’importante occasione di approfondimento e consapevolezza sul valore culturale della Penisola Sorrentina.