Madonna con pillola abortiva durante la sfilata dell’8 marzo, continuano le polemiche

Madonna con pillola abortiva durante la sfilata dell’8 marzo, continuano le polemiche . Sta facendo il giro della Campania e dell’Italia la polemica su questa scelta che ha poco a che fare con il femminismo vero . Uno stendardo con l’immagine della Madonna che ha tra le mani, anziché il cuore di Gesù, una pillola abortiva e sotto la scritta “aborto libero”. Si è aperto così ieri, insieme con l’esposizione di un drappo viola, il corteo promosso a Napoli nell’ambito delle iniziative nazionali organizzate da ‘Non una di meno’ per la Giornata della donna. Il cardinale di Napoli Domenico Battaglia invita a non disprezzare la fede altrui, ricordando che il diritto di esprimere le proprie idee si accompagna al rispetto per quelle degli altri.
“In questi giorni – scrive don Mimmo – un’immagine utilizzata in una manifestazione pubblica celebrativa della Giornata Internazionale della Donna, ha suscitato turbamento in molti. La rappresentazione della Vergine Maria alla quale è stato sostituito il cuore con una pillola abortiva è stata infatti percepita da tanti come un’offesa alla fede e ai valori più profondi che animano la vita di milioni di persone.Viviamo in una società democratica, in cui la libertà di espressione è un diritto fondamentale e inviolabile. È giusto e doveroso che ciascuno possa manifestare le proprie idee, anche quando queste riguardano temi delicati e divisivi. Tuttavia, ogni diritto porta con sé anche una responsabilità: quella di esprimersi senza ledere la sensibilità degli altri, senza ferire ciò che per molti è sacro, senza trasformare il dibattito in uno scontro che alimenta soltanto divisione e risentimento.Il tema dell’aborto è complesso e doloroso. Dinanzi ad esso, come Chiesa, avvertiamo il dovere di annunciare il Vangelo della Vita con parole chiare oltre che con gesti concreti di vicinanza a chi è nella difficoltà: non solo accompagnando chi è tentato da questa scelta estrema a contemplare altre possibilità, aiutandola a salvaguardare la vita, ma anche accogliendo e prendendoci cura delle ferite che la scelta dell’aborto lascia in tantissime donne, anche dopo lunghi anni. Riteniamo anche una missione fondamentale dialogare con coloro che la pensano diversamente da noi, ma nella consapevolezza che la libertà di espressione non può mai diventare un pretesto per il dileggio o per il disprezzo della fede e dei valori altrui. La strada non può essere mai quella della provocazione, ma del dialogo; non quella della contrapposizione sterile, ma dell’incontro sincero, nella verità e nella carità. A tutti, credenti e non credenti, rivolgo una disponibilità: la Chiesa partenopea è disposta sempre ad incontrare e dialogare con tutti, ma l’incontro e il dialogo non si nutrono di ferite e contrapposizioni, ma di ascolto e rispetto. Solo così potremo crescere come società, cercando insieme ciò che è vero, giusto e buono per tutti”.