Napoli, sgominato commercio di droga dalla Spagna, 8 arresti. Un indagato anche a Sorrento

Napoli sgominato commercio di droga dalla Spagna, 8 arresti. Un indagato anche a Sorrento per lo spaccio in Penisola sorrentina . L’accordo tra i narcos e il clan Orlando, trovato un carico da 290 kg di hashish. Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (procuratore aggiunto Sergio Ferrigno, sostituto procuratore Giuseppe Visone), nei confronti di 8 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di detenzione, a fine di spaccio, di droga.
La custodia cautelare in carcere è stata disposta per Giovanni Cerullo, Salvatore Di Palma, Giovanni Maiorano, Vincenzo Maiorano, Pasquale Vallefuoco, Ciro Di Lanno, Alfredo Felaco, Domenico Della Rotonda. Arresti domiciliari per Castrese Sarracino.
Il collegio difensivo è composto tra gli altri dagli avvocati Luigi Poziello, Michele Caiafa e Luca Gili
Droga comprata dalla Spagna
Le indagini del GICO di Napoli, condotte in collaborazione con la Guardia Civil spagnola, hanno permesso di disvelare l’operatività di un gruppo criminale con base a Marano, dedito all’importazione dalla Spagna di ingenti partite di hashish. Il narcotico veniva acquistato a Fuengirola-Malaga, occultato in doppi fondi artigianali ricavati nella carrozzeria di autocarri appositamente modificati e trasportato sul territorio nazionale, anticipato da autovetture noleggiate in Francia con lo scopo di segnalare la presenza di forze dell’ordine lungo il tragitto.
Un carico da 290 kg di hashish
Nel corso delle attività investigative è stato arrestato un corriere dell’organizzazione, colto in flagranza di reato durante il trasporto di oltre 290 chili di hashish sottoposti a sequestro, ed è stata ricostruita l’importazione dalla Spagna di altri 70 chili di droga. Dalle indagini è anche emerso che per commercializzare la droga nella provincia di Napoli gli indagati chiedevano il permesso a esponenti di spicco del clan Orlando, corrispondendo loro una tangente di importo proporzionale alla quantità di droga venduta.