Oggi è Martedì grasso di Carnevale: che cos’è e perché si chiama così

Oggi, martedì 4 marzo, è Martedì Grasso, il giorno con cui si conclude il periodo di Carnevale. Si chiama così perché era abitudine consumare proprio in questo giorno i cibi più gustosi rimasti in dispensa prima del Mercoledì delle Ceneri con cui si apre la Quaresima, i 40 giorni di preghiera e digiuno che precedono la Pasqua.
Il Martedì Grasso, che nel 2025 cade il 4 marzo, segna il culmine del Carnevale e l’inizio della Quaresima, periodo di penitenza e digiuno per i cristiani. La denominazione “grasso” deriva dall’usanza di consumare in questo giorno tutti i cibi ricchi e prelibati, in particolare la carne, prima dell’astinenza quaresimale.
Origini e significato
L’etimologia del termine “Carnevale” è incerta, ma una delle ipotesi più accreditate lo fa derivare dal latino “carnem levare”, ovvero “togliere la carne”, in riferimento all’inizio del periodo quaresimale. La data del Martedì Grasso, mobile in quanto legata al calendario pasquale, varia di anno in anno e determina la fine dei festeggiamenti carnevaleschi.
Tradizioni regionali
In Italia, il Martedì Grasso è celebrato con sfilate in maschera, feste e, soprattutto, sontuosi banchetti. Ogni regione ha le sue tradizioni culinarie, con piatti a base di carne di maiale, legumi e pasta fresca. Tra le specialità più rinomate, la fagiolata piemontese, i bigoli veneti con la luganega e le lasagne napoletane.
Il Carnevale Ambrosiano
A Milano e in alcune province lombarde, il Carnevale si prolunga fino al Sabato Grasso, quest’anno l’8 marzo, seguendo il rito ambrosiano. La leggenda narra che il vescovo Ambrogio, in pellegrinaggio a Roma, chiese ai fedeli di attendere il suo ritorno per iniziare la Quaresima.
Dolci tipici
Immancabili sulle tavole del Martedì Grasso sono i dolci carnevaleschi, come le chiacchiere (o frappe, bugie, ecc.) e le castagnole, preparati in numerose varianti regionali.