Positano e il rischio dell’inciviltà: un appello alla comunità. Lettera aperta di Daniele Esposito

Riassunto: Daniele Esposito, in una lettera aperta, lancia un allarme sulla crescente perdita di identità e valori della comunità di Positano. Il turismo incontrollato e l’arricchimento economico senza regole stanno minando il senso di solidarietà, la vivibilità e il rispetto del territorio. L’autore sottolinea come il degrado morale e sociale si manifesti attraverso corruzione, clientelismo e un impoverimento delle risorse comuni, portando a una crescente disuguaglianza e allontanamento dei residenti storici. Daniele Esposito esorta le istituzioni e la cittadinanza a riflettere e ad agire per contrastare questo declino, promuovendo un modello di sviluppo sostenibile che salvaguardi il patrimonio umanistico, culturale e ambientale del paese. Attraverso una costruttiva autocritica ogni cittadino, in modo particolare quelli che ricoprono funzioni pubbliche, viene dall’autore invitato a chiedersi quanto si possa considerare direttamente o indirettamente coinvolto nel processo che alimenta l’inciviltà presente nella comunità Positanese e quale impatto positivo il suo doveroso impegno quotidiano invece porti a contrastare questa inciviltà. Ricorda che anche il non far nulla, ignorando un evidente problema sociale, deve essere considerato una forma di coinvolgimento negativo volto ad alimentare il malessere in una collettività, e quindi una pericolosa e troppo spesso sottovalutata negligenza.
Lettera aperta di Daniele Esposito
Positano16 marzo 2025
Non mi rivolgo solo ai massimi rappresentati delle Istituzioni e Autorità Locali ma ad ogni singolo loro componente, soprattutto a quelle donne e uomini che hanno prestato giuramento di fedeltà alla Costituzione e al Popolo Italiano, e adoperarsi esclusivamente per il bene di ogni suo singolo e civile cittadino e dell’intero territorio di Loro competenza. Come è sancito dall’articolo 54 della nostra costituzione:
TUTTI I CITTADINI HANNO IL DOVERE DI ESSERE FEDELI ALLA REPUBBLICA E DI OSSERVARE LA COSTITUZIONE E LE LEGGI.
I CITTADINI CUI SONO AFFIDATE FUNZIONI PUBBLICHE HANNO IL DOVERE DI ADEMPIERLE CON DISCIPLINA ED ONORE, PRESTANDO GIURAMENTO NEI CASI STABILITI DALLA LEGGE.
>Amministrazione del Comune di Positano
>Consiglieri di minoranza del Comune di Positano
>Ai responsabili dei vari Uffici del Comune di Positano al servizio dei cittadini e della tutela e gestione del territorio e dei suoi patrimoni.
>Comando della stazione dei Carabinieri di Positano
>Comando della Polizia Municipale di Positano
>Comando dell’Ufficio Locale Marittimo di Positano
>All’Istituto comprensorio scolastico Luca Antonio Porzio di Positano
>Alla Comunità Parrocchiale Positanese
>Alla Cittadinanza PositaneseIn un qualsiasi paese o comunità vale sempre questa semplice regola: senza il passato non esisterebbe il presente e non si avrebbe un futuro.
Che lo si voglia o no, il presente di oggi sarà un giorno il passato di domani.
Ed è proprio per la mancanza di consapevolezza dell’importanza di una più ampia conoscenza del passato che molti confrontandolo allo status presente della propria Comunità esclusivamente per l’aspetto economico, fanno un grande e grave errore. Perché ignorano che l’aspetto economico è solo uno dei tanti aspetti di quell’esistenza umana che li ha preceduti in quel territorio che oggi a tutti quelli che ci vivono è stato gratuitamente affidato dal fato.
Perché quando questo arricchimento economico avviene in modo spregiudicato ed incontrollato, prendendo il sopravvento sulla razionale ragione nel fare delle importanti scelte, inevitabilmente causa l’impoverimento di molte altre cose importantissime, sia di una grande città o di un piccolo paese: vivibilità, democrazia, solidarietà, ambiente, bene e spazio pubblico, salute, meritocrazia e molte altre.
Alimentando sempre più l’impoverimento morale e le differenze sociali attraverso la maleducazione, il clientelismo, l’ignoranza, la corruzione, l’inquinamento, l’arroganza e la minaccia, oscurando e incupendo gli animi delle persone per bene.
Questo è quello che oggi accade in particolar modo nei paesi che vivono di turismo, soprattutto come lo si intende oggi, con una maggiore evidenza del suo impatto negativo nelle famose città d’arte,isole e zone costiere particolarmente fragili, come in Italia: Venezia, Firenze, Roma, Capri, Cinque Terre e la Costiera Amalfitana.
Molto spesso chi in tal senso giudica e critica il passato del proprio paese senza conoscerne veramente la storia, attribuendogli esclusivamente dei limiti, difetti e scelte sbagliate, non sa,
ho fa solo finta di non saperlo, che probabilmente il presente è il frutto o la conseguenza proprio di alcune evidenti scelte sbagliate e alle quali senza una ragione o spiegazione poi, pur riconoscendole, non si è mai voluto porre rimedio, anzi, a volte continuando a sbagliare, peggiorando così la situazione.
Poiché queste scelte sono troppo spesso nate da comportamenti che poco o nulla hanno a che fare con la meritocrazia, democrazia, il rispetto delle regole e degli altri o del territorio e che ingiustamente hanno permesso ad alcuni di avere quello che oggi hanno, di arricchirsi e di espandersi professionalmente, economicamente e materialmente, ma illecitamente a discapito degli altri cittadini e del territorio.
Forse è per questo che alcune persone tendono a nascondere, camuffare o negano i grandi vantaggi o aiuti, ricevuti da queste infelici scelte passate?
A volte arrivando anche ad infangare quello che nonni, madri e padri di molti loro concittadini sono stati costretti a fare e subire, a causa di questo sistema sbagliato, per dare di che vivere alle proprie famiglie nel loro paese, avendo scelto di conservare l’integrità morale e rispettare quella degli altri e di tutelare il proprio paese, e considerarli per questa loro integrità dei poco di buono, degli stupidi, dei falliti a loro cospetto …!?
Allora qual è il messaggio giusto da tramandare alle generazioni future?
È meglio essere dei cittadini incivili per arricchirsi più facilmente o dei semplici cittadini civili vivendo bene con il giusto guadagno per il lavoro svolto in modo dignitoso, umile, essere solidali e rispettosi degli altri ed del proprio territorio?
Perché è questo il messaggio che tutti noi, troppo spesso, dimentichiamo: oggi nel nostro agire quotidiano stiamo dando il futuro del Paese ai giovani.
E la risposta purtroppo la troviamo nell’aumento di violenza che si registra tra i giovani ed anche tra i giovanissimi, addirittura già nelle scuole primarie, spesso da loro espresso e amplificato pubblicamente attraverso i social e che ha causato già tante vittime tra loro, dimostrando la loro fragilità e vulnerabilità verso questo pericoloso progresso economico, senza però dimenticare che i comportamenti della maggior parte dei giovanissimi sono conseguenza dell’immorale comportamento degli adulti che li affiancano e accompagnano in questo particolare momento della loro crescita, per questo è fondamentale per la loro formazione educativa alla cittadinanza, crescere in una Comunità fortemente civilizzata, tanto quanto la propria famiglia.
Il vero progresso di una comunità è quello che mette i bisogni di tutti sullo stesso piano, senza mai lasciare indietro nessuno, ponendo sempre maggiore attenzione ai più bisognosi e che prima di ogni scelta ne valuti molto attentamente ogni sua conseguenza e controindicazione, anche quando a prima vista può sembrare la più vantaggiosa, confrontandosi con la comunità, spiegandogli sempre bene prima per chi o cosa sia vantaggiosa e per quanto tempo.Quel progresso che favorisce l’inserimento e l’incremento della popolazione in modo sostenibile e che offre e garantisce pari opportunità a tutti senza distinzioni puntando ed investendo su di un benessere collettivo duraturo e crescente nel tempo a venire.
Dove chi si comporta irregolarmente danneggiando la comunità ed il territorio sia sempre perseguito, punito ed educandolo a non farlo, garantendolo alla legge.
Dove la salute e la sicurezza di tutti sia sempre garantita al meglio delle proprie possibilità prevalendo saggiamente su ogni altra cosa.
Dove il bene pubblico sia veramente pubblico e messo a disposizione principalmente dei cittadini, proventi compresi, tutelandolo e soprattutto conservandolo, mantenendolo sempre pulito, sicuro, accessibile ed efficiente ad ogni costo così come l’intero suo territorio, terreno e marino, e per nessun altro tipo di fine.
Tutti sappiamo, che un progresso scellerato, prepotente, disposto a sacrificare e giustificare ogni sua azione ha il solo scopo di arricchirsi sempre più, condividendo attraverso il clientelismo e la corruzione parte degli illeciti guadagni che questo losco sistema produce, trasformando questi miseri beneficiari in mercenari senza scrupolo a loro esclusivo servizio.
Quel sistema malato che molto scaltramente si nasconde dietro quel finto e diabolico buonismo che trasforma i creatori del male in benefattori, molto simile a quello della delinquenza organizzata, che per accattivarsi nuova mano d’opera fidata, soprattutto tra i giovani, offre loro soldi facili, per poi permettergli di possedere senza troppa fatica macchine di lusso, vestiti firmati, droghe e molto altre solo apparenti felicità, facendogli credere che il mondo migliore è quello dove tutto è possibile e illudendoli che ognuno di loro domani ne potrebbe addirittura diventarne il re incontrastato.
Il paese dei balocchi di Pinocchio, un luogo dove lo Stato non è più rappresentato dal saggio volere il bene del Popolo, ma solo da chi il Popolo lo manipola, lo terrorizza e lo tiene a bada diffondendo tra esso ignoranza e paure per poi chiamarla addirittura libertà, solo perché da loro ti viene concesso di essere libero di non rispettare le regole della civiltà, la legge, la democrazia, gli altri, il territorio e la sua natura.
Il primo campanello d’allarme di questa pericolosa trasformazione di un luogo è l’impoverimento morale e sociale: spopolamento, scuole sempre con meno alunni e poca attenzione per l’istruzione, meno rispetto delle regole e della legge, sempre meno spazi e locali pubblici di aggregazione accessibili a tutte le classi sociali, l’impossibilità di avere una casa per la classe media e di poter creare una famiglia, dove addirittura anche le Forze dell’Ordine, docenti e alunni hanno grossi problemi logistici che li penalizzano nello svolgere i loro compiti adeguatamente e serenamente, sempre meno attenzione per i più deboli, prezzi dei beni di prima necessità proibitivi per i residenti semplici lavoratori, senza nemmeno una differenza tra alta e bassa stagione a loro tutela, salvo che spegnere i riflettori lasciando completamente al buio e senza quasi alcuna considerazione per la vivibilità dei semplici residenti durante l’inverno quando le grandi casse sono chiuse ed i loro cassieri vanno in vacanza o si spostano nelle loro residenze altrove o a comprarne di nuove, lo chiamano libero mercato….!?
Si! Libero di togliere per i propri interessi economici, con l’arroganza della prepotenza e la forza del denaro, spazio e opportunità ai più deboli e onesti cittadini, fino a togliergli tutto, costringendo questi ad allontanarsi a malincuore dal proprio paese abbandonando le proprie radici.
Come anche la totale assenza di attività commerciali dedicate al fabbisogno di una famiglia, come una merceria, la grande carenza di servizi essenziali per i residenti, posto macchina ……. un miraggio come una vera assistenza sanitaria.
Per non parlare del territorio sporco, con luoghi che nella totale indifferenza vengono usati da delinquenti locali come discariche per ogni genere di rifiuto con un enorme inquinamento ambientale e rischio di dissesto idrogeologico, incapacità a far rispettare le Ordinanze, probabilmente proprio per i troppi trasgressori menefreghisti delle regole che oramai agiscono indisturbati perché troppo sicuri di farla franca, magari perché sanno che comunque, anche se delinquenti, nel paese c’è chi, bene o male, avendo bisogno anche di loro li copre.
E le Forze dell’Ordine, per quanto sia grande e continuo il loro impegno, non sempre riescono a contrastarlo con successo.
Quindi purtroppo succede anche che chi delinque si arricchisce e si espande e chi vive onestamente perisce.
Dove si tende a criticare la troppa e stupida nostalgia da parte di alcuni cittadini attenti e testardi nel chiedere giustizia, si tende a cancellare il passato solo perché racconta una verità per alcuni troppo scomoda e perché farebbe capire alle nuove generazioni veramente quanto di bello ed importante gli è stato ingiustamente sottratto, o meglio rubato, da chi, in cambio di poco e nemmeno tanto bello gli viene vergognosamente oggi a caro prezzo elemosinato, facendoglielo anche sembrare un premio, un regalo, un piacere per gentile concessione.
Per poi andare per le scuole a dire ai bambini cosa ….?
Di rispettare delle leggi che però ai grandi si permette indisturbati di infrangere?
Di essere dei buoni pedoni, ma solo nella loro fantasia scrivendolo sul foglio di un quaderno pensando al loro paese di domani come se fosse un sogno…. perché la sicurezza per i bambini pedoni, per accontentare gli incontentabili bisogni dei grandi, nella realtà per la strada del loro paese non esiste quando ci camminano, come quando ci nuotano se hanno un mare?
Oppure dirgli, quando saranno un po’ più grandi, di guidare o bere con moderazione dimenticandosi troppo spesso però di fermare chi la morte gliela vende?
La migliore propaganda a questo mondo oggi tanto malato la fai quando riesci ad ottenere delle cose concrete dalla gente in cambio di cose promesse, che in realtà non esistono o non arriveranno mai.
Che la grande quantità di alcol e droghe che irresponsabilmente e troppo tranquillamente si vende e si spaccia in questi luoghi, città o paesini che siano, con le conseguenze che poi tutti noi conosciamo serve proprio a distrarre le nuove generazioni dal farsi queste domande, tenendoli lontano dalla verità, per poi giudicarli, ignare vittime, quali fannulloni, incapaci, ingrati e dementi, senza potere mai essere in grado un giorno di decidere loro del futuro della loro città?
Eppure in tantissimi luoghi d’Italia queste pericolosissime conseguenze sono chiaramente sotto gli occhi di tutti noi, adulti in particolare, e i fatti che accadono c’è lo raccontano e confermano attraverso le tragiche notizie che quotidianamente telegiornali e giornali nazionali ci danno, anche se poi tendiamo a non volere parlare o commentare di quelli che invece accadono nelle nostre singole città e comunità, preferendo puntare il dito sempre verso gli altri, ignorando con omertoso e stupido silenzio buona parte di questo nostro impoverimento sociale, evidenziando un altro aspetto pericoloso di questo impoverimento morale.
I fatti oggi ci dicono che sono tante le Città e Comuni Italiani che soffrono del dilagarsi di questa pericolosissima ed ignorante inciviltà.
Visto questo ampio e preoccupante scenario oramai globale, ho voluto provare a capire il grado di inciviltà presente nel mio Comune, Positano, per poi confrontarmi civilmente con Voi tutti per provare a trovare insieme una strada comune per contrastarla e sconfiggerla. Ho sempre pensato che sia più che doveroso per ogni cittadino farlo, e ho dedicato del tempo a questa mia ricerca facendo un’attenta analisi di questi ultimi decenni.
Iniziando ponendomi questa semplice domanda: Oggi anche nel mio paese capitano questi assurdi e pericolosi fenomeni di inciviltà?
E se sì, quanti, quali e in che misura?
Anche se le domande sono tre, le mie risposte sostanzialmente sono state solo due.
Si!
Ed anche se in misure diverse, purtroppo quasi tutti!
Anche perché in questi ultimi anni molti casi di inciviltà li avevo già constatati di persona ed esposti pubblicamente sui social man mano che li riscontravo, mostrando anche inconfutabili prove e chiedendo interventi, spiegazioni, risposte e confronti senza quasi mai ottenerle, a volte dimostrando inoltre che negli anni alcune sono peggiorate, proprio perché ignorate.
Pertanto, a Tutti Voi destinatari, chiedo cortesemente solo di porvi questa stessa mia domanda. Oggi secondo Voi a Positano, capitano queste cose? E se sì, quante e quali di queste?
Perché come me, da quello che oggi sento per strada, sui posti di lavoro e nell’unico vero Bar ancora esistente a Positano, speriamo per tanto tempo ancora, e dove i residenti si sentono considerati ancora tali, sono tantissimi i Positanesi a farsela, proprio perché ne sentono il bisogno, e questo basta per cominciare a preoccuparsi seriamente.
E come sono certo che molti altri si porranno delle domande, e spero continueranno a fare in futuro, qualora ne sentissero il bisogno.
Aggiungo anche però che Positano è ancora un paese fortemente civile e la sua comunità fatta maggiormente di cittadini civili, anche se fanno sempre più fatica a viverci.
Ma anche che Positano non deve assolutamente, nemmeno lontanamente, rischiare di diventare un paese incivile, rischio che invece secondo me oggi è reale, in questo pericoloso e possibile scenario prossimo futuro, come i fatti ci stanno chiaramente indicando.
Voi che siete la forza che più di tutte spinge e tiene l’ago della bilancia dalla parte della civiltà nel contrastare l’inciviltà che per quanto piccola cerca con forza di emergere nella Comunità Positanese.
Voi che fate già tanto per la Comunità Positanese e di cui ve ne sono infinitamente grato.
Voi che siete la speranza della parte sana e civile di questa Comunità e che avete il dovere morale ed Istituzionale di impedire che questo disastro morale e sociale possa un giorno avere la meglio sulla parte sana e bella della Comunità Positanese.
Chiedo umilmente di farlo in modo ancora più determinato e incisivo di quanto fino ad oggi fatto, e sono certo che Positano e la sua Comunità ve ne saranno per sempre grati, e non solo loro, ma il mondo intero. Perché, se avete riscontrato anche solo una parte di quanto da me detto, chiaramente qualcosa nel sistema di garanzia a tutela della sicurezza locale non sta funzionando come invece dovrebbe.
L’antica e storica Positano “Città romantica” purtroppo ha smesso di brillare come un tempo, da quando durante gli ultimi passaggi generazionali è avvenuta negli animi di alcuni suoi cittadini la metamorfosi da straordinario esempio di accoglienza a seguaci dell’appiattimento totale su una standardizzazione globale, attraverso la mercificazione a tutti i costi e che dà un prezzo ad ogni sua cosa, civiltà, moralità e dignità umana compresi.
L’accoglienza positanese era dettata e spinta da un forte senso di umiltà e da uno spirito fortemente solidale con gli altri concittadini, e che nel tempo ha reso i suoi cittadini imprenditrici e imprenditori unici al mondo, essendo rimasti semplici cittadini, amanti e conoscitori del loro territorio e delle sue ricchezze culturali, naturalistiche, gastronomiche e storiche, non avendo mai perso il contatto con la loro terra e con quello che li legava all’intera Comunità.
Positano ha una storia invidiata in tutto il mondo che l’ha resa, attraverso l’intelligenza, la fatica e i tantissimi sacrifici e rinunce di intere generazioni passate fatte di semplici ma straordinari e illustri cittadini e ospiti, che il presente non sta né tutelando né rappresentando adeguatamente.
Togliamoci anche quel po’ che oramai gli resta di questa sua passata virtù, e inevitabilmente diventerà una tra i tantissimi luoghi di villeggiatura da sfruttare, assalire e deturpare senza più una propria identità, storia e Comunità che dignitosamente la rappresenti.
Ed è l’ignoranza verso queste grandi e straordinarie doti passate che porta alla distruzione della vera ricchezza e bellezza di un luogo e della sua Comunità.
Positano può e deve essere un Paese tra i più civili al mondo, diventando per ogni suo cittadino la realtà di un sogno di tante altre persone nel mondo, ed un sogno che per qualche giorno diventi la realtà anche per i suoi ospiti.
Oggi purtroppo non può assolutamente essere considerato tale, perché in parte assomiglia sempre più anche al paese dei balocchi.
Tu da che parte realmente hai deciso di stare nell’essere consapevolmente da esempio ai positanesi di domani, oggi poco più che bambini che sognano di imitarti un giorno nel crederti dalla parte del giusto?
Positano è e sarà sempre una cittadina di straordinaria bellezza di suo e quindi indipendente, senza alcun padrone e mai ne avrà, anche se oggi sembrerebbe che sono diversi che stupidamente pensano di esserlo al punto di gareggiare tra loro da sembrare dei bambini che litigano, pensandolo come ad un giocattolo, un Monopoli, per chi ha più diritto degli altri di starci, di disporne, di cambiarlo e sfruttarlo, perché pensa di possedere più caselle degli altri e pure tra le più importanti.
Altri, che per la propria convenienza, fanno credere a tutti questi di essere veramente i padroni del paese, prendendoli pure per i fondelli, solo per giustificare le altissime parcelle presentate, ed altri ancora nello stargli ai piedi nella speranza di accaparrarsi qualche briciola lasciata ogni tanto cadere qua e là.
Se mai così fosse sarebbero solo dei poveri illusi e poveri di molto altro.
Eventualmente a quel punto verrebbe più da dire, povera Positano.P.S. Questo non vuol dire assolutamente che tutti i ricchi o imprenditori sono incivili e tutti i poveri o semplici cittadini sono civili.
Ci sono persone civili e persone incivili in tutte le classi sociali.
La differenza la farà sempre e solo la determinazione e la volontà che alimenta la forza che spinge un ideale a prevalere su tutto e tutti.
In questo caso, quella che spinge la saggia civiltà Positanese a prevalere il più possibile sull’arrogante e prepotente inciviltà Positanese.Ringraziando per la cortese attenzione, porgo a tutti cordiali saluti.