: Legnini, “estraneo a vicende Equalize” |
Cronaca
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Spionaggio e appalti per la Ricostruzione di Ischia

26 marzo 2025 | 20:45
Spionaggio e appalti per la Ricostruzione di Ischia

“Le affermazioni degli indagati nel procedimento Equalize che mi riguardano sono destituite di ogni fondamento. Non ho mai conosciuto, neanche indirettamente, gli appartenenti alla società Equalize. Conosco l’ingegner Sbraccia da oltre 20 anni, con il quale ho un rapporto di cordialità che non ha mai riguardato l’esercizio delle mie funzioni pubbliche di Commissario alla ricostruzione e di vice presidente del CSM, incarico peraltro cessato da quasi sette anni. Le società a lui collegate non hanno mai lavorato nelle ricostruzioni di cui mi sono occupato. Essendo totalmente estraneo alle vicende oggetto di indagine, non appena potrò visionare gli atti proporrò querela al fine di tutelare la mia reputazione”. Lo dichiara, in una nota alla Adnkronos, il Commissario Straordinario alla Ricostruzione sull’isola di Ischia, Giovanni Legnini, in merito a quanto riportato da alcuni organi di stampa finito nella bufera dopo alcune rivelazioni sul caso e presunti rapporti con il commissario, i lavori ad Ischia e alcuni appalti di cui si sarebbe parlato con un sindaco. Le indiscrezioni spuntano dalle ultime rivelazioni dei pentiti su cui si è tolto il segreto.Stando alle soffiate a “Report” dagli hacker di Equalize e le carte della Procura confermano i rapporti tra gli spioni e il programma della Rai.

TOLTO IL SEGRETO

La Procura di Milano da giorni ha tolto il segreto sui verbali di Carmine Gallo, l’ex poliziotto morto il 9 marzo agli arresti domiciliari, e di Calamucci: due dei tre indagati principali dell’inchiesta su Equalize, l’azienda milanese controllata da Enrico Pazzali diventata opificio di spiate, dossier e manovre. I verbali desecretati confermano le indiscrezioni circolate nei mesi scorsi sui contatti tra la trasmissione di Rai 3 e l’azienda milanese. È Calamucci a raccontare, nel suo interrogatorio dell’11 dicembre scorso, di avere girato a Giorgio Mottola, inviato di Report, il dossier su Visibilia, la società del ministro del turismo Daniela Santanchè. È una conferma che ieri suscita l’amarezza della Santachè: «Con Pazzali sono delusa e incavolata, ci conosciamo di trent’anni e lui mi ha venduta a Report». Nell’interrogatorio dell’11 dicembre, in realtà, Calamucci non indica in Pazzali il mandante del passaggio di carte alla trasmissione. Ma che sia Pazzali a commissionare il dossier a Calamucci è dimostrato dall’analisi compiuta dai carabinieri del telefono del primo, dove emerge un file del giugno 2023 su Visibilia e una conversazione tra i due in cui Pazzali chiede a Calamucci accertamenti su Negma, un fondo di investimenti in affari con Visibilia.

MONDO PARALLELO DI INVESTIGATORI È GIORNALISMO INVESTIGATIVO

Ai pm, Calamucci parla dei suoi rapporti con «un mondo parallelo agli investigatori privati che è il giornalismo investigativo, nel giornalismo investigativo c’è un dare per avere». Ma Report che le dava in cambio? «Ogni tanto ci forniva qualche sentenza, non proprio Report, il circuito Cncpnr». Nell’interrogatorio del 16 gennaio Calamucci aggiunge: «Io più volte ho mandato a Irpi Media (un sito di giornalismo investigativo, ndr) e a Report, a una serie di testate, della documentazione quando c’era qualche illecito da far emergere».

LO STRANO APPALTO AD EQUALIZE DA BANCA INTESA

Nei verbali di Gallo e Calamucci compaiono ancora pagine e pagine di omissis, bastano però a dare il senso della agilità della struttura milanese nel muoversi nella zona grigia, il mondo di mezzo tra istituzioni e servizi segreti, e delle complicità che hanno consentito a Pazzali di sapere dell’inchiesta a suo carico. Quella che viene definita «una fuoriuscita informativa incontrollata». Sia Gallo che Calamucci confermano che nella sede di Equalize gli uomini del centro Aise di Milano erano di casa, e che Pazzali aveva rapporti diretti con il generale della Finanza Cosimo Di Gesù, e con altri ufficiali delle fiamme gialle. Secondo Calamucci, Pazzali venne informato dalla Finanza di Milano dell’indagine del pm Paolo Storari su uno strano appalto a Equalize da Banca Intesa.

SBRACCIA E L’INCONTRO CON ZAFARA FAVORITO DA LEGNINI

Altri aspetti inquietanti riguardano i rapporti con le istituzioni di uno dei maggiori clienti di Equalize, l’imprenditore romano Lorenzo Sbraccia. Gallo racconta di avere saputo da Sbraccia che «aveva una casa corazzata a prova di intercettazioni, ci andavano tutti, ci andavano Renzi e Lotti» e di un suo incontro con il comandante generale Giuseppe Zafarana alla presenza dell’ex vicepresidente del Csm Giovanni Legnini. Sbraccia temeva di essere indagato, «Legnini l’ha portato da Zafarana, il generale ha chiamato il suo collaboratore e gli ha fatto fare una serie di accertamenti, dopodiché è tornato e ha detto: stai tranquillo». Il 20 dicembre per interrogare Calamucci su questi temi si muove personalmente il procuratore capo di Milano Marcello Viola, il verbale è quasi tutto omissato, appaiono nomi importanti, «non mi ricordo se ha citato Matteo Renzio Conte». Viola appare incredulo, «questo racconto avrebbe messo assieme pezzi importanti dello Stato». «La loggia Ungheria esiste davvero», dice Calamucci.

I SERVIZI SEGRETI

La presenza di servizi segreti è intensa. Ne parla anche Antonio Rossi, l’imprenditore che doveva aprire la sede di Londra di Equalize, secondo cui la società aveva «aspetti di accreditamento istituzionale». Lo stesso Rossi racconta di avere fatto per ben sette volte domanda di ammissione nei «servizi», e di essere stato alla fine convocato alla sede degli 007 per un colloquio. «Per correttezza» avvisa Gallo che gli dice: lo sapevo già. La testimonianza di Rossi fa chiarezza sull’episodio legato all’indagine per stupro a carico del figlio di Ignazio La Russa.È vero che a Pazzali arrivò in sua presenza la telefonata di un «ufficiale dei carabinieri» che gli chiedeva di verificare se a casa La Russa c’era una statua, ma la chiamata arrivò quando ormai la notizia dell’indagine era di pubblico dominio: «Era sicuramente luglio».

DOSSIER VISIBILIA A REPORT, GLI 007 E L’ACCESSO ALLE SOS, LE NUOVE OMBRE DI EQUALIZE

I verbali di Gallo (scomparso da poco) e dell’hacker Calamucci: «Uomini dei Servizi presenti in sede» con l’interesse per la casa di La Russa, oltre alle notizie passate alla trasmissione investigativa che secondo le accuse confezionava dossier illeciti ed estrapolava informazioni dalle banche dati delle forze dell’ordine, per chiedergli come era fatta «casa La Russa». E ancora report realizzati per conto di società e la raccolta delle cosiddette Sos, le segnalazioni di operazioni sospette, come nella nota inchiesta su Pasquale Striano.Tutto emerge dai verbali desecretati. Lo scrive anche Claudia Guasco sul Messaggero.

GLI 007 IN VISITA

Stando a quanto scrive il Messaggero i rincorrono aspetti oscuri e nomi pesanti nei verbali dell’ex super poliziotto Carmine Gallo, morto lo scorso 9 marzo per infarto, e dell’hacker Nunzio Samuele Calamucci, ai domiciliari da cinque mesi. Il primo era socio di minoranza Equalize, il secondo l’esperto informatico del gruppo e azionista di minoranza. E sono migliaia le pagine di atti depositate in vista dell’udienza al Riesame di domani, chiamato a pronunciarsi sul ricorso dei pm Francesco De Tommasi e Antonello Ardituro che, dopo le bocciature parziali del gip, hanno chiesto 12 custodie cautelari in carcere e tre ai domiciliari, tra cui quella dell’autosospeso presidente di Fondazione Fiera Milano Pazzali. Dagli interrogatori di Gallo si scopre che la sede di Equalize, in via Pattari a Milano, era meta frequente degli 007. Il socio Pierfrancesco Barletta, riferisce l’ex poliziotto, era «sempre circondato da uomini dei Servizi segreti», il «suo ufficio» era «sempre pieno di questa gente qua», lo «andavano a trovare parecchie volte agenti dei Servizi». E al pm che gli chiede se Barletta frequentasse persone «della Lega», risponde: «Frequentava solo quelli del Pd, credo che venisse Maiorino, qualcuno dei consiglieri comunali di Milano». Gallo, tra l’altro, avrebbe messo in guardia Pazzali in merito ai rapporti di Equalize con l’intelligence: «Fin quando voi vi circonderete di ex generali dei Servizi, di quadri e via, voi farete sempre buchi dappertutto. Perché questi appena vengono qua fanno indagini su di voi», sono le parole riportate in un interrogatorio dello scorso dicembre. «Dei Servizi? No, io non mi fido – ha aggiunto Gallo rispondendo al pm – Io non mi fido assolutamente. Buoni rapporti, baci e abbracci, ma non mi fido. Io ho fatto tanti anni in amministrazione e so come lavorano i Servizi».

GIOVANNI LEGNINI E GLI APPALTI AD ISCHIA

Molto presente nei verbali anche l’immobiliarista romano Lorenzo Sbraccia, indagato. Secondo Gallo, avrebbe raccontato che Giovanni Legnini (non indagato), ex vicepresidente del Csm e commissario straordinario per la ricostruzione sull’isola di Ischia, «avrebbe fatto fare i lavori a lui per la ricostruzione». Si legge nel verbale di gennaio: «Sbraccia si vanta di queste cose, si vanta pure che durante l’estate era stato a Ischia con Legnini, si era incontrato con un sindaco di Ischia perché dovevano fare delle opere di costruzione anche là. E via, era Legnini che gli procurava il lavoro, insomma».

ESFILTRAZIONI

Ed è proprio riferendo dei rapporti dell’immobiliarista che Gallo si sofferma sulle segnalazioni di operazioni sospette come scrive il Messaggero : «Le Sos sono state fatte esclusivamente per Sbraccia, credo», specifica, rivelando che il gruppo di Equalize sarebbe riuscito ad acquisire illecitamente le segnalazioni, già al centro già di altre indagini su esfiltrazioni illegali. Sulle Sos «può essere preciso Samuele Calamucci, perché le faceva lui», aggiunge l’ex poliziotto. Lo specialista di informatica, secondo ciò che si apprende dai verbali, avrebbe anche effettuato ricerche sulle ex società della ministra del Turismo Daniela Santanchè a inchiesta in corso: «C’erano le indagini sul Gruppo Visibilia, mi ha fatto fare tutte le indagini su Visibilia», rimarca. A questo punto il pm De Tommasi chiede: «A proposito di Visibilia, poi lei queste informazioni gliele ha mandate a Report, queste su Visibilia?». E Calamucci conferma: «Sì. Sapevo che stava facendo la trasmissione perché era uscita una puntata e ho mandato lo stesso schema sulle società che ho stampato per Enrico Pazzali». Ora Santanché dice sentirsi ferita: «Con Pazzali avevo dei contatti, lo conosco da circa trent’anni, ma ero assolutamente ignara che lui facesse questo tipo di attività, sono rimasta molto male nell’apprenderle, c’è proprio una delusione anche umana». Comunque, conclude, «è una storia interessante ancora da scrivere e si capirà chi faceva le cose sbagliate e chi faceva quelle giuste».