È morto Roberto De Simone, dieci anni fa l’indimenticabile lezione nel Chiostro di San Francesco
È morto Roberto De Simone, dieci anni fa l’indimenticabile lezione nel Chiostro di San Francesco
Il maestro della contaminazione culturale e della verità nascosta rivive nelle parole pronunciate a Sorrento nel 2015
di lucio esposito
“Ho cercato per tutta la vita la verità. Non quella scritta nei libri di storia, ma quella scritta nell’anima delle persone.”
Era il 2015 quando Roberto De Simone, in una serata memorabile nel Chiostro di San Francesco a Sorrento, pronunciava queste parole davanti a un pubblico incantato. Oggi, a poche ore dalla notizia della sua scomparsa, avvenuta il 7 aprile 2025, quelle parole risuonano come un testamento spirituale e artistico.
L’incontro, organizzato nel cuore della città sorrentina, fu molto più di una conferenza: fu un viaggio interiore, una lectio magistralis sull’essenza del vivere, dell’arte, della memoria. In quell’antico chiostro – che lui stesso definì “contaminato come ogni verità autentica” – De Simone parlò della sua incessante ricerca di senso, attraverso le biblioteche, la musica, l’incontro umano.
“Ogni individuo rappresenta una biblioteca sconosciuta. Ogni incontro è una scoperta.”
Musicista, etnomusicologo, scrittore, regista, ex direttore artistico del Teatro San Carlo e del Conservatorio di San Pietro a Majella, De Simone ha attraversato decenni di cultura italiana con uno sguardo unico, capace di tenere insieme sacro e profano, oralità e archivio, San Gennaro e Diego Maradona, Mozart e i canti della tradizione napoletana.
“Non sono io che ho contaminato la realtà, è la realtà stessa che è pura contaminazione”, dichiarò con fermezza. La sua fede era definita “eretica”, non convenzionale, ma profonda: “La fede è incontro con il mistero, non appartenenza a un dogma”.
Durante quella serata sorrentina, ricordò anche il valore della biblioteca del San Pietro a Majella: “Unica al mondo. Lì ho trovato manoscritti di Mozart, Donizetti, Bellini. Ma la verità della storia è fatta anche di voci vive, che nessun documento potrà mai restituire.”
Dieci anni dopo, quelle parole sembrano attraversare il tempo. Il chiostro di San Francesco oggi è silenzioso, ma vibra ancora del suo pensiero. I balconi, i fiori, la pietra: tutto diventa testimone della sua visione profonda e poetica.
Roberto De Simone se n’è andato, ma ci lascia una mappa per ritrovare le nostre radici, fatta di musica, di sogni, e di incontri tra anime.