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Positano e la Costa d’Amalfi in emergenza sanitaria: affitti alle stelle, medici di base in fuga

3 aprile 2025 | 08:30
Positano e la Costa d’Amalfi in emergenza sanitaria: affitti alle stelle, medici di base in fuga

POSITANO – Il grido d’allarme lanciato da Positanonews un mese fa sta purtroppo diventando realtà. La mancanza di medici di base, già paventata con il pensionamento della dottoressa Pesacane, si sta trasformando in un’emergenza che coinvolge l’intera Costiera Amalfitana.

A nulla sono valsi gli ultimi quattro bandi pubblici dell’Asl, tutti andati deserti. Nessun medico ha accettato l’incarico a Positano, scoraggiato non tanto dalla bellezza del territorio – universalmente riconosciuto – quanto piuttosto dalle condizioni economiche insostenibili. Gli affitti da capogiro, frutto della massiccia vocazione turistica della città verticale, stanno spingendo i professionisti a cercare soluzioni altrove, dove il rapporto tra reddito e costo della vita è più equilibrato.

Nel frattempo, come riporta anche “La Città di Salerno”, i cittadini della Costa d’Amalfi si ritrovano in difficoltà crescenti per accedere a cure primarie. La situazione è particolarmente grave per anziani e pazienti cronici, che necessitano di assistenza costante e vicina. A rischio c’è la tenuta del sistema sanitario locale, già messo a dura prova nei mesi invernali.

giuseppe guida

Il caso sta divenendo di portata più ampia, se ne sta occupando oltre alla stampa locale anche quella nazionale.

Il sindaco di Positano, Giuseppe Guida, ha incontrato i vertici dell’Asl per discutere soluzioni immediate: “Servono incentivi reali per riportare i medici qui. Non possiamo permetterci che il nostro territorio resti senza assistenza di base, specialmente nei mesi estivi, quando la popolazione aumenta vertiginosamente”.

Anche gli altri comuni della Costiera – da Praiano a Ravello, da Maiori a Minori – osservano con preoccupazione. La situazione di Positano rischia infatti di estendersi a tutta l’area, se non verranno adottate misure concrete, come l’assegnazione di alloggi agevolati per il personale sanitario o l’attivazione di presìdi temporanei nei periodi più critici.

La salute pubblica, in un territorio che vive sì di turismo, ma dove risiedono migliaia di persone tutto l’anno, non può essere sacrificata sull’altare della rendita immobiliare.