Bonifica di Bagnoli, l’Europa cancella le sanzioni. Annullata la procedura di infrazione. Via agli interventi

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Via libera al progetto di risanamento ambientale e rigenerazione urbana di Bagnoli. Il semaforo verde è arrivato ieri dalla cabina di regia che si è riunita in Prefettura. Giunto in contemporanea con la cancellazione della procedura di infrazione dell’Europa sulla mancata bonifica di Bagnoli annunciata dal ministro De Vincenti. Si potrà adesso procedere con la bonifica «a terra» del perimetro ex Eternit, che prevede la rimozione integrale dell’amianto. Grazie alle caratterizzazioni dei mesi scorsi è stato incassato un doppio risultato: l’istruttoria della procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti del Governo, sul rischio ambientale per la mancata bonifica, è stata archiviata lo scorso gennaio e ieri ne ha dato notizia il ministro per il Mezzogiorno e la Coesione territoriale Claudio De Vincenti: «Grazie alle attività che abbiamo avviato l’Europa ha chiuso la procedura di infrazione. Abbiamo poi preso atto che si è conclusa l’analisi di rischio ambientale. Ora possiamo procedere alla bonifica di tutta l’area». Rispetto al progetto complessivo di rilancio di Bagnoli, presentato attraverso le slide di Invitalia, la Regione Campania, rappresentata ieri dal vicepresidente Fulvio Bonavitacola, ha chiesto un approfondimento per le opere previste al di fuori dell’area Sin. In pratica la materia che fa capo esclusivamente alla Regione: la parte infrastrutturale, quella legata alla viabilità e quella idraulica. Ai lavori in Prefettura hanno preso parte, oltre allo stesso ministro e al numero due di Palazzo Santa Lucia, il sindaco de Magistris, accompagnato dal capo di Gabinetto Auricchio, dall’assessore Piscopo, impegnato in prima persona sul progetto di risanamento, dal vicesindaco Del Giudice e dall’assessore Calabrese, il commissario Salvo Nastasi e l’amministratore di Invitalia Domenico Arcuri, che è il soggetto attuatore. I passi in avanti compiuti dalla cabina di regia sono tangibili, tanto che è stato già dato «mandato al ministero dell’Ambiente – ha fatto sapere De Vincenti – di procedere immediatamente alla valutazione ambientale strategica sul progetto dell’area e al commissario di procedere con tutti gli adempimenti». Alla fine il patto istituzionale ha retto e le tensioni dei mesi scorsi sono state ampiamente superate. Prima di lasciare la Prefettura de Magistris ha invece sottolineato come oramai si sia «all’epilogo di una vicenda che nacque malissimo, con un conflitto istituzionale senza precedenti, con delle scelte sbagliate, ma che grazie al confronto leale, corretto, franco si è raggiunto un accordo per il quale noi esprimiamo soddisfazione». Lo stesso ministro De Vincenti ha ricordato le difficoltà di un confronto istituzionale non semplice, ma che «ha portato poi ad una piena cooperazione tra tutti, compreso il Comune». Sullo sfondo un tema politico non secondario potrebbe incidere sulla partita di Bagnoli. La cabina di regia e il commissario sono stati istituiti con la legge cosiddetta «Sblocca Italia», tanto criticata dal M5S. Chissà che un governo con Di Maio premier non pensi ad un cambio di rotta su Bagnoli. «Mi auguro che a nessuno venga in mente di eliminare il ministero per il Mezzogiorno – è il commento tranchant di De Vincenti – Sarebbe un segnale privo di senso. In ogni caso bisogna tener conto che la delega alle politiche di Coesione resta una delega chiave che andrà esercitata anche al di là dell’esistenza del ministero». Lo Sblocca Italia prevede infatti che a presiedere la cabina di regia sia il componente di governo con la delega ricoperta oggi da De Vincenti, o un ministro delegato dalla presidenza del Consiglio. Allo stesso modo il commissario non è soggetto a spoils system e non decade con il cambio di governo. «Lavorerò – ha evidenziato Nastasi – fin quando qualcuno non mi dirà di smettere». Ieri è stata anche l’occasione di fare il punto sul Patto per la Campania (con il presidente De Luca) e il Patto per Napoli (con de Magistris): «Abbiamo fatto una verifica con la Regione, dove si procede con i lavori in esecuzione che vanno anche aumentando, siamo ormai a quasi 3 miliardi e 300 milioni di lavori in esecuzione e oltre 500 milioni di cantieri in affidamento – ha illustrato il ministro – Per quanto riguarda il Patto per Napoli, il dato di sintesi dei lavori in esecuzione è per oltre 170 milioni di euro, che rapportati al totale delle risorse, circa 630 milioni, significa una buona quota di lavori e cantieri aperti». (Valerio Esca – Il Mattino)

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