Sallusti e Sgarbi, Magistratura senza controllo e che non paga mai, di Carla Villa Maji.

‎Ho riletto più volte i passaggi incriminati nell’ articolo di Sgarbi in  Sgarbi Quotidiani del 2 gennaio 2014, “Quando la mafia si combatte  solo a parole”  e cioè ” Riina non è se non nelle intenzioni nemico di Di Matteo. Nei fatti è il suo complice, ne garantisce il peso e la considerazione” e “c’ è qualcosa di inquietante nella vocazione al martirio” del magistrato “gli unici complici che ha Riina sono i magistrati”  e tutto ciò che vi ho trovato è ‎un’ opinione, in relazione alla impossibilità per Riina di avere diretti contatti con l’ esterno quindi alla diffusione fatta delle intercettazioni in carcere contenenti intenzioni lesive verso il Pm Antonino Di Matteo, opinione espressa in forma di paradosso nella quale in fondo si dice che, attraverso la pubblicazione delle intercettazioni di Riina, il Giudice otteneva maggior importanza, il termine complice, dal latino cum plectere ovvero allacciare insieme,  è usato in tal senso nell’ ultima frase incriminata qui riportata, che dal punto di vista retorico possiamo considerare un’ iperbole, non certo un’ accusa a Di Matteo di essere mafioso, Riina per certo fece quelle asserzioni sapendo di poter essere intercettato e pertanto proprio con l’ intenzione di far conoscere la propria volontà all’ esterno, di servirsi perciò di Di Matteo ovvero della probabile pubblicazione delle intercettazioni medesime da parte dei Magistrati, in questo senso il Magistrato sarebbe stato “complice”, a meno che Riina medesimo volesse far arrivare al solo interessato una minaccia o una sorta di avvertImento.
La sentenza del Giudice Monocratico di Monza Francesca Bianchetti, rivelando pertanto a mio parere un approccio linguistico inadeguato, dobbiamo sempre interrogarci sul livello culturale dei funzionari di questo Stato perché purtroppo la prima causa dell’ imbarbarimento del sistema Italia è l’ accesso all’ Università da percorsi di inadeguato livello formativo, e condannando a sei mesi di reclusione Sgarbi per diffamazione e a tre  Sallusti per “mancato controllo”, oltreché ai danni civili, ‎è a mio parere infondata,  il processo medesimo mi pare proprio privo di presupposti, e aggiungerei che, quanto si scrive su di un giornale di sufficiente visibilità riguardo a un personaggio di sufficiente visibilità, l’ interessato lo viene a sapere ben presto e può replicare, cioè non può essere considerato assente rispetto all’ articolo, cade a mio parere pertanto nel caso specifico la diffamazione, al massimo si potrebbe ipotizzare  l’ ingiuria, per quanto comunque senza fondamento questa stessa.
 Inoltre, un testo che riporti solo la credenza, pistis, dell’ Autore, senza artifici inganni ovvero false prove, di per sé è un’ affermazione che, non avendo la cogenza documentale dell’ episteme, la scienza, e neanche quella delle idee, chissà se il medesimo Giudice ha letto Platone, è  di per sé di poca o nessuna importanza, un’ opinione appunto, in Inghilterra i Sudditi di Sua Maestà scrivono di ben peggio perfino sulla Royal Family e nessuno li manda in galera e neanche li multa, al massimo gli si risponde a mezzo di altri Sudditi, mai in modo diretto, così come dettano il fair play e il decoro aristocratico, e tutto finisce lì, e pertanto in quanto di poca importanza tali opinioni non dovrebbero neanche essere considerate degne di attenzione da funzionari importanti come i Magistrati, i quali dovrebbero invece occuparsi di cose ben più serie di quanto il Cittadino  Sgarbi scrive nella propria rubrica sul Giornale, il Pm Antonino Di Matteo deve pensare a fare il proprio dovere e a rispettare coi suoi colleghi la Norma Fondamentale dello Stato perché è sulla base di questo che i Cittadini lo giudicano, a me non sta bene vivere in un Paese dove i Pm non solo hanno tanto strapotere ma mostrano di avere più egocentrismo che senso di Giustizia e soprattutto di Libertà, così come giudicano il giornalista Vittorio Sgarbi, il quale infatti non è che piaccia proprio a tutti.
‎A mio parere infatti la sentenza del Giudice Bianchetti, che è sospesa in attesa di Appello e Cassazione, è più che incolta e corporativa ovvero è un’ attentato alla libertà dei Cittadini tutti non solo dei Giornalisti, perciò dovrebbe essere oggetto di denuncia da parte di tutti e di procedimento d’ ufficio da parte di Csm e Corte Costituzionale, ed è espressione dell’ arroganza insostenibile di una parte consistente del terzo potere dello Stato sostenuta dalla deriva incostituzionale del Parlamento, che non legifera a riguardo e a riguardo dell’ inerte e corporativo Csm, anzi, introduce e promette misure punitive e restrittive, vedi la vergogna dell’ ultima legge sulla sospensione della prescrizione, a carico dei Cittadini mentre la Magistratura e lo Stato di fatto non pagano mai, e se pagano non pagano abbastanza, per i propri errori lentezze e abusi, fa bene Sgarbi a ricordarlo, purtroppo l’ inconsistenza dei programmi sulla Giustizia oltreché sulla Cultura delle forze vincitrici il 4 marzo scorso non fanno sperare alcuna svolta di Civiltà, così come la inadeguata azione di garanzia esercitata dalla Presidenza della Repubblica nelle forme e nei modi che abbiamo visto finora.
Carla Villa Maji.

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