Alla scoperta della “Tramonti Storica”: l’antica caserma in località Tirro fotogallery

Tramonti Antica Caserma Tirro Campinola Teo Giunchiglia

La Costiera Amalfitana è ricca di bellezze, spesso inesplorate, che si trovano soprattutto nell’entroterra. In quel di Tramonti, c’è un giovane di Gete, Teodoro Giunchiglia, che di propria iniziativa compie delle ricerche sulla storia e le tradizioni del paese collinare della Divina. Affamato di voglia di conoscere, armato di macchina fotografica e il blocco per gli appunti, Teo raccoglie i vissuti della Tramonti del passato, condivide queste storie su Facebook pubblicando contenuti che gli consentono di raggiungere altre storie.

Dopo le ricerche su una caserma nella sua frazione in via Cardamone (alle spalle della Chiesa di S. Michele Arcangelo), Teo è entrato in contatto anche con i proprietari della vecchia caserma di Tirro (una località che si trova nella frazione Campinola, nei pressi di via Casa Vaccaro, ndr), svelando sui social le meraviglie di questa casa patrizia che negli anni ’20 del secolo scorso fu adibita a Caserma dei Reali Carabinieri. Vi lascio alla minuziosa descrizione di Teo Giunchiglia, che anche in questa occasione, ha svolto un lavoro certosino.

La cara e bella (mi permetto così di chiamarla) “Tramonti Storica” non smette mai di farci riscoprire il suo bel passato, sempre più caratteristico e ricco di tante belle cose che meritano di essere riportate alla realtà d’oggi e a conoscenza del popolo.

Ricordate la vecchia Caserma che vi parlai della Via Cardamone di Gete?Ella risale tra la fine del 1800 – inizio 1900 ed era adibita al servizio dei Militari dell’Arma.Anni fa,la struttura,secondo le testimonianze delle persone è stata luogo di Primo Soccorso.

Dopo mie accurate ricerche,possiamo dire che la Caserma di Gete,ufficialmente,era adibita al servizio dei CARABINIERI REALI.

Fondatore di questi,Sua Maestà Vittorio Emanuele I di Savoia,Re di Sardegna,che con un Regio Decreto del 13 Luglio 1814 (a pochi mesi dalla Restaurazione) istituiva il Corpo.Successivamente,proclamato il Regno d’Italia nel 1861 con inizialmente Torino Capitale,i Carabinieri Reali l’8 maggio diventarono ARMA del Regio Esercito.

Ebbene,la Caserma di Gete dopo alcuni anni venne trasferita a Campinola, precisamente in località Tirro (da non confondere con quella di Casa Riccio attualmente dei Carabinieri Forestali).

Negli anni 1920,tutto il Palazzo era sede della Caserma dei Militari dell’Arma dei Carabinieri;al suo interno erano presenti gli uffici e gli appartamenti dove dormivano.Anni addietro questo luogo era in origine una residenza patrizia.

Nel 1929 ci fu un tremendo terremoto e la struttura subì numerosi danni.In seguito,nel 1931 fu ricostruito e rifatto tutto il tetto.

Durante la Seconda Guerra Mondiale (1939 – 1945),il Palazzo subì nuovamente dei danni a causa dei tanti bombardamenti in atto tra i soldati tedeschi e americani.In quel periodo,la casa militare era usata come rifugio e dormitorio per i proprietari e i vicini che occupavano abitazioni meno sicure.

La Caserma rimase qui fino agli anni 1937/38 circa ed era ancora in funzione;metà casa fu abitata da uno dei figli del sigg.ri Domenico Vaccaro e Carmela Mandara,proprietari di questa casa.

Attuale proprietario della parte Est,il sig.Luigi Vaccaro nato in questa casa il 25/03/48.Proprietario precedente,suo padre,il sig.Arturo Vaccaro nato il 29/10/14.Proprietaria della parte Ovest,invece,la dott.ssa Chiara Di Palma.

La Caserma,come constatato personalmente da vicino,vista dall’esterno, risulta essere molto più grande rispetto a quella di Via Cardamone di Gete.

Dal lato della piazzetta,vi è un grande portone (cioè l’entrata) con a sua volta una porticina sul lato destro.A sinistra, invece,una piccola finestra dove si identificavano le persone al momento in cui si entrava.

Dalla prima facciata,si nota una finestra e un balconcino dove è ancora presente e ben visibile il “picchetto” dove c’era la bandiera.Nella balconata in ferro,si nota un rettangolo con un disegno in ferro (forse rappresentante qualcosa dei Carabinieri).
Anche sul lato esterno,ovviamente,ci sono altri balconi e finestre in ferro.

Una volta entrati all’interno,piano terra, proseguendo dritto,si va nella camera di sicurezza dove ci sono le celle di prigione (con una grande serratura) dove c’erano i detenuti.

Poi,si sale sopra dalle scalinate dove si prosegue agli altri piani del palazzo:la struttura,vi dirò,è un vero e proprio labirinto,essendo molto grande ed ampia.

Nei vari piani,ovunque ci sono porte in legno con le camere.Sui soffitti e sui muri,nonostante il passare degli anni,sono (incredibilmente) ancora ben visibili e mantenuti numerosi disegni in tela colorati;in una delle camere è presente addirittura una vecchia cucina.

Salendo in una delle ultime camere,si esce da un terrazzo che collega,la “parte ovest” alla “parte est”,alle altre camere interne del palazzo;lasciando la zona ovest si accede alla zona est del palazzo.Da quest’altra parte sono presenti numerosi affreschi della Caserma risalenti agli anni 1920 e agli anni 1950.Gli affreschi, consumatisi col tempo,sono stati completamente recuperati e ripresi dall’originale dal proprietario.Gli affreschi presenti sono di una bellezza unica che stanno a significare quanto a quell’epoca ci si aveva tanta accortenza e cura per rendere al pubblico queste strutture “storiche” molto caratteristiche ed importanti.

Un rigraziamento al sig.Luigi e alla sig.ra Chiara per la disponibilità avuta nei miei riguardi e per le ricerche,informazioni datemi in merito a questo bel pezzo di storia.

Ovviamente,le mie ricerche su entrambe le Caserme di Gete (Casa Cardamone) e Campinola (località Tirro) continuano ..

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