Sant’Agnello, meravigliosi “Altari” ai Colli di Fontanelle, uno dedicato a due giovani papà e mamma scomparsi

Sant’Agnello, meravigliosi “Altari” ai Colli di Fontanelle, uno dedicato a due giovani papà e mamma scomparsi a poca distanza l’uno dall’altro nei mesi scorsi, 45 e 46 anni, quello di giù, “Lazzaro”, nei pressi della Chiesetta. Gli altari, entrambi meravigliosi, si suddividono fra quello di su, che si trova sulla piazzetta,  e di giù,  con un lavoro certosino di composizione di fiori diventato davvero difficile con il gran caldo che c’è stato. Una tradizione che dura ben dal 1924 nella cittadina della Costa di Sorrento che qui ai Colli ha una bellissima e sana tradizione contadina legata alla processione del Corpus Domini.

Altare Colli Fontanelle Sant'Agnello

Nell’anno che Papa Francesco ha fortemente voluto dedicare all’AMORE FAMILIARE e alla SINODALITÀ, anche la comunità della Parrocchia Natività di Maria Vergine dei Colli di Fontanelle finalmente  riprende i suoi tradizionali cammini e riti religiosi (sospesi a causa del Covid negli ultimi anni). E quest’anno la comunità ha deciso che i caratteristici Altari, dedicati alla Festa del Corpus Domini, fossero interpretazione di questo sentire che accomuna tutte le Chiese del Mondo.
È infatti la FAMIGLIA la scuola di “sinodalità” più attiva e proficua. È attorno alla Mensa domestica imbandita, che rendendo grazie per il dono del Pane e del Vino, facciamo festa e con  gesti semplici e spontanei esprimiamo la gioia delle piccole cose, che poi sono le più belle e preziose. Attorno a questa mensa domestica impariamo a “costruire” relazioni, basate sulla fiducia e sull’accoglienza dell’altro. In famiglia impariamo a “condividere” successi e difficoltà. Perché è nel sostegno di chi abbiamo accanto che troviamo la forza per superare la Tempesta.
Purtroppo negli ultimi mesi la piccola comunità dei Colli di Fontanelle è stata sferzata da Tempeste inaspettate e devastanti. Ma nonostante il dolore, questi momenti di difficoltà hanno dato anche la Speranza della solidarietà. Le famiglie sulle quali  Tempeste impetuose si sono abbattute non sono rimaste sole. Anzi, hanno avuto il sostegno di tutta la comunità che ogni giorno dimostra affetto e vicinanza con gesti generosi e concreti.
Ci si è ritrovati ad essere “Famiglia di Famiglie” che fanno cordata, sperimentando e traducendo nel concreto l’amore di un Cristo che si dona “Corpo e Sangue” per darci testimonianza della misericordia del Padre e del Suo amore profondo e gratuito che ci sostiene e ci consola soprattutto nel momento della prova. È affidandoci a Lui che, nell’Altare di “giù”, resuscita Lazzaro donando consolazione a Marta e Maria, avremo la forza di mettere in circolo e rendere fruttuoso il “bene” che è in ognuno di noi. Ecco quindi che la famiglia diventa anche Via di SANTITÀ,  come testimoniano i beati coniugi Beltrami Quattrocchi, testimonianza di preghiera nel ricordo dei coloro che tanto si sono spesi negli anni scorsi per la buona riuscita di questa Manifestazione religiosa e che oggi ci guidano dal Cielo, rivivendo nei gesti di chi porta avanti la tradizione. Nelle mani che dipingono sagome di legno, disegnano e costruiscono impalcature, incollano segatura colorata e creano composizioni di fiori. È una “cordata”, una corrispondenza di emozioni e valori che, attraverso il perpetuarsi di gesti e tradizioni, diventa racconto del nostro passato e speranza del nostro futuro. Un futuro di sorrisi e gioia come quello dei volti felici dei piccoli della comunità, coinvolti nell’allestimento degli Altari.
Guidati dal tradizionale tappeto di petali profumati, risaliamo la strada che dalla Chiesa ci porta in Piazza, dove troviamo l’Altare di “su”, che accomunare i passi della comunità al resto delle chiese italiane facendo nostre le parole: missione, comunione e partecipazione. Con un disegno nuovo e moderno, impreziosito da migliaia di petali raccolti e incollati a mano uno ad uno, si è voluto rappresentare la comunità dei Colli di Fontanelle, famiglia di famiglie, ma anche tutto il popolo di Dio, raccolta intorno a Gesù in cui trova forza, coraggio ed esempio camminando con passo divino, con lo stesso passo cioè di Gesù, acquisendo quello stile sinodale che permetta alle persone “di esprimersi, di camminare nella fede anche se hanno percorsi di vita difficili, di contribuire alla vita della comunità”.
Gesù stesso è il modello di questo modo di camminare. Se parlava con qualcuno, guardava i suoi occhi con una profonda attenzione piena d’amore: «Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò». Lo vediamo aperto all’incontro quando si avvicina al cieco lungo la strada o quando mangia e beve con i peccatori. Lo vediamo disponibile quando lascia che una prostituta unga i suoi piedi o quando riceve di notte Nicodemo. E’ infatti questo suo essere con tutti che si è voluto rappresentare sull’altare, con un’immagine di propria creazione: Lui che fa “sinodo”, Lui è sinodo, il Suo modello dello stare insieme a tutti, lo stile che ha contrassegnato tutta la sua esistenza, stile anche in questa piccola comunità che ha dovuto più volte condividere enormi dolori cosi come anche grandi gioie, ma camminando insieme ha potuto scoprire i modi in cui lo Spirito Santo adorna la vita della chiesa, attirando ciascuno in un più profondo amore per Cristo e spingendo al desiderio di una sempre maggiore comunione partecipazione e missione.

Questo è l’altare con infiorata di Su

Altare Colli Fontanelle Sant'Agnello

Questo è l’altare con infiorata di giù

Infiorata di giù

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