Il gruppo MSC di Aponte salva Moby dal fallimento: acquisito il 49%

Il gruppo MSC di Aponte salva Moby dal fallimento: acquisito il 49%
Il Gruppo Msc di proprietà di Gianluigi Aponte acquisisce il 49% di Moby, una delle principali compagnie di navigazione in Europa che gestisce le rotte dalla Sardegna verso Livorno e Civitavecchia.

moby

Il rimanente 51% di Moby rimane nelle mani di Vincenzo Onorato.

I dettagli dell’operazione Msc-Moby

Il Gruppo Msc, tramite la sua controllata lussemburghese Sas Shipping Agencies Services Sarl, ha ufficializzato la sua partecipazione al capitale di Moby con il 49% al termine dell’accordo di ricapitalizzazione annunciato nel marzo del 2022. L’operazione si è conclusa nel mese di luglio. Negli ultimi giorni, la società lussemburghese SAS Shipping Agencies Services è entrata a far parte del capitale di Moby, detenendo ora praticamente la metà del capitale sociale, che ammonta a 70,8 milioni di euro.

La controllata del Gruppo Msc, nell’ambito del piano di salvataggio di Moby, ha versato 82 milioni di euro per il saldo e lo stralcio con Tirrenia in amministrazione straordinaria e ulteriori 68 milioni di euro per acquisire il pacchetto del 49% del capitale.

Il rimanente 51% del capitale di Moby è sotto il controllo di Vincenzo Onorato. Nel novembre precedente, il Tribunale di Milano aveva approvato il concordato preventivo di Moby, aprendo la strada alla ristrutturazione finanziaria di un debito di circa 650 milioni di euro attraverso la controllata Cin.

Msc salva Moby dal fallimento

“Le famiglie Aponte e Onorato sono felici di annunciare di aver raggiunto un accordo per un aumento di capitale in Moby S.p.a. da parte del Gruppo Msc. Questo aumento di capitale è finalizzato a saldare Tirrenia in A.S., consentendo così il rapido risanamento del Gruppo Moby e tutelando gli interessi dei suoi 6.000 dipendenti. Il Gruppo Msc entrerà in Moby con una partecipazione di minoranza,” dichiarava una nota congiunta lo scorso 24 marzo.

La disponibilità del Gruppo Msc ad apportare liquidità e fornire garanzie ai creditori, soprattutto in relazione alla situazione debitoria di “Tirrenia in amministrazione straordinaria”, ha evitato il fallimento e ha portato a un accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico.

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